Martina Abà, Giulia Bonomi
ECOffee : uno stabilimento Lavazza a impatto zero, nel mondo.
Rel. Roberto Pagani, Helena Coch. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2009
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Abstract: |
L'intento di instaurare un dialogo e un rapporto di cooperazione tra un organo di ricerca e sperimentazione universitaria e la realtà dell'industria del caffè, costituisce un'importante presa di coscienza della crescente necessità che anche il settore produttivo si adegui ai dettami della progettazione bio-climatica ed eco-sostenibile. Il lavoro di tesi qui presentato nasce dalla collaborazione instaurata tra il Politecnico di Torino e la nota azienda torinese di produzione del caffè Lavazza. L'intento di instaurare un dialogo e un rapporto di cooperazione tra un organo di ricerca e sperimentazione universitaria e la realtà dell'industria alimentare, costituisce un'importante presa di coscienza della crescente necessità che anche il settore produttivo si adegui ai dettami della progettazione bio-climatica ed eco-sostenibile. Per quanto normative e regolamenti a livello nazionale e internazionale abbiano già fornito guide e restrizioni per l'edificazione in ambito residenziale e pubblico, con lo scopo di ridurre l'impatto ambientale dei fabbricati realizzati, nel settore industriale il percorso da compiere sembra ancora lungo, a causa della difficoltà di gestione del rapporto tra produttività e eco-sostenibilità. Come si può immaginare, l'impatto di un complesso industriale sul microclima locale è infatti molto elevato e riguarda differenti aspetti quali suolo, aria, acqua, fonti energetiche di varia natura. Tra gli effetti dannosi più rilevanti si hanno quelli relativi al surriscaldamento dell'aria circostante il che causa un incremento dell'isola di calore cittadino, e oltre a ciò la produzione di rumore molesto che può compromettere il comfort dei lavoratori stessi e degli abitanti del circondario. Per ovviare a queste problematiche è necessario intervenire direttamente sulle dinamiche del processo produttivo, anche se ciò non è sufficiente. Per quanto si adottino macchi-nari ad alta efficienza è sottinteso che non si possano inibire totalmente le emissioni e i consumi legati al semplice funzionamento di tali impianti. E' necessario quindi adottare un approccio globale che consista nell'applicazione di strategie e principi bio-climatici ed eco-sostenibili, a partire dalla pianificazione del sito, per giungere al dettaglio degli impianti interni. Il nostro lavoro è stato proprio finalizzato a individuare quali siano i suggerimenti e le prescrizioni progettuali applicabili per raggiungere lo scopo prefissato. Il pretesto per riferire la ricerca teorica e successiva applicazione progettuale in paesi dal clima caldo-tropicale, ci è stato fornito da Lavazza stessa: visto il progressivo affermarsi dell'azienda sul mercato internazionale, infatti, è stata pianificata la progettazione di una serie di nuovi stabilimenti collocati in paesi dove viene normalmente coltivato il caffè, per permettere una prima lavorazione in loco. In particolar modo, le località scelte da Lavazza sono: l'area industriale della città di Chennai, nell'India meridionale e la cittadina brasiliana di Queimados, compresa nella grande conglomerazione urbana di Rio de Janeiro. Trattandosi di una ricerca preliminare e soprattutto teorica, da considerare come supporto alla progettazione, il nostro lavoro non è riferito ad un lotto in particolare, per cui l'ipotesi progettuale presentata come conclusione applicativa, assume una duplice valenza: di modello di massima versatile e applicabile in diverse conformazioni di lotto, ma allo stesso tempo strettamente legato alla specificità climatica delle regioni di riferimento. Il percorso compiuto si è articolato in fasi consequenziali: da una prima indagine sui dati climatici specifici delle due località, ad un successivo studio delle tecnologie applicabili per garantire un minore impatto del complesso sul microclima circostante. Questa prima parte è stata presentata a livello riassuntivo con una tabella in cui sono specificate le relazioni tra obiettivi individua ti, strategie e sistemi da applicare per raggiungere tali scopi. Delle tecnologie evidenziate è stata quindi redatta una schedatura in cui sono indicate: caratteristiche tecniche, motivazioni per cui si possano applicare in paesi con clima caldo-tropicale, vantaggi e svantaggi che si traggono dall'uso di tali sistemi e infine possibili applicazioni. E' bene sottolineare che sia stato necessario scremare ulteriormente questa ampia classificazione tecnologica, in quanto non tutti i sistemi sono applicabili e utili, nelle diverse parti del mondo. Per esempio si è visto che in entrambe le località non sia necessario un impianto di riscaldamento, mentre il problema principale è legato all' eccessive umidità e precipitazioni: ciò cambia completamente le prospettive rispetto ai principi progettuali che si è soliti seguire nei nostri climi. In seguito è stato necessario definire i requisiti dimensionali e organizzativi di uno stabilimento Lavazza, in modo da poter procedere con il progetto di massima. L'organizzazione e soprattutto estensione dei diversi ambienti cambia sensibilmente in base al tipo di stabilimento e oltre a ciò in funzione delle dimensioni complessive di questo. Per la nostra ipotesi è stato preso di riferimento lo stabilimento Lavazza presso Settimo torinese, del quale si sono adottate misure e componenti del processo produttivo, effettuando però una serie di migliorie per rendere il complesso più efficiente.
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Relatori: | Roberto Pagani, Helena Coch |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GE Geografia |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | Universitat Politècnica de Catalunya - Escola Tècnica Superior d’Arquitectura de Barcelona |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1651 |
Capitoli: | 01 Introduzione alla tesi
02 Uno stabilimento Lavazza 02.1 L'azienda Lavazza e lo stabilimento di Verres 02.2 II processo produttivo 02.3 I Rifiuti, emissioni di processo, consumi
03 Analisi climatica 3.1Metodologia d' indagine climatica 3.2Chennai India 3.3Queimados Brasile
04 Obiettivi e strategie in direzione dell' eco-sotenibilità 4.1 La metodologia
05 La proposta progettuale 5.1 Conclusioni derivanti dall'analisi climatica 5.2 Sistemi tecnologici per climi caldi 5.3 Requisiti progettuali di uno stabilimento 5.4 Relazione di progetto
06 Elaborati progettuali
07 Bibliografia
08 Allegati |
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