Proposta di riqualificazione del quartiere di Corso Taranto in Torino mediante la progettazione innovativa di un complesso residenziale popolare = Proposal of repurposing Corso Taranto neighbourhood in Turin through innovative planning of a social housing complex

Una delle verità indiscusse degli ultimi decenni è che la nostra è una società di anziani. All’ immagine dell’anziano di Terza Età appena vicino al pensionamento, vigoroso e in forze, si contrappone l’immagine dell’anziano di Quarta Età, debilitato ed estromesso dalla vita sociale. È questo il motivo per cui spesso la famiglia ricorre al ricovero dell’anziano in strutture ospedaliere, anche quando questa scelta risulta prematura e non necessaria. La verità è che in Italia c’è penuria di strutture ricettive adeguate per anziani autosufficienti, i quali, più che di una struttura ospedaliera, necessitano talvolta soltanto di piccoli aiuti giornalieri e servizi a domicilio, oltre che di un moderato ma costante controllo. Sulla base di questa analisi si sviluppa un progetto di edilizia agevolata a Torino, in zona Regio Parco, rivolto in parte ad anziani e in parte a giovani. La scelta di un mix intergenerazionale è stata dettata dalla volontà di favorire una integrazione tra le generazioni, in un’ottica di scambio di competenze e aiuti quotidiani. A partire dallo studio condotto sui sedici edifici a torre di Corso Taranto, emerge che un terzo della popolazione residente ha più di 65 anni. Si tratta, nella maggior parte dei casi, dei giovani meridionali che negli Anni Cinquanta sentirono il potente richiamo della FIAT. Di quelle famiglie, che del quartiere hanno vissuto il periodo più florido, oggi restano solo gli anziani. Il loro desiderio di restare nella casa dove hanno trascorso la maggior parte della propria vita, si scontra inevitabilmente con una realtà poco sostenibile: l’alloggio occupato dall’ anziano singolo o in coppia si compone di quattro o cinque vani, sviluppandosi dunque su una metratura eccessiva rispetto ai bisogni dell’utenza attuale, con conseguente aumento dei costi relativi alle spese ordinarie rispetto ad un appartamento di dimensioni inferiore. Questi dati sono stati incrociati con la richiesta, sempre più numerosa, di alloggi di edilizia convenzionata da parte delle giovani coppie, le quali vengono inserite nelle liste d’attesa dell’Azienda Territoriale della Casa (ATC), sperando di ricevere nel minor tempo possibile un appartamento in affitto a prezzi calmierati. Purtroppo la realtà dei fatti è che le liste d’attesa scorrono molto lentamente, e spesso l’attesa dura diversi anni. In un’ottica di sostenibilità, dunque, questa tesi intende occuparsi di un processo, oltre che di un progetto, per reimmettere sul mercato dell’edilizia agevolata i grandi appartamenti di Corso Taranto -in cui vivono una o due persone anziane- in favore delle famiglie inserite nelle liste di attesa dell’ ATC. Ciò comporterebbe l’abbassamento dell’età media nel quartiere e la progettazione in un’area limitrofa di alloggi adeguati per anziani, nonché servizi che oltre a creare occupazione consentirebbero agli abitanti di vivere il quartiere. Si tratta perciò di attivare un processo di domanda e offerta, di scambio e privacy, di controllo e indipendenza, in un’ottica di sostenibilità non solo architettonica ma anche di gestione. I livelli su cui si sono sviluppate le linee progettuali riguardano l’abitare, il prendersi cura di sé e la socializzazione. Dal punto di vista tecnologico, la realizzazione quasi completamente a secco di ciascun edificio progettato, la modularità e la prefabbricazione, rendono l’intero progetto innovativo anche sotto il profilo della sostenibilità ambientale.