Davide Minervini
“BRIC(K)” Un progetto per la Torino sostenibile. Dalla dismissione dello Scalo Vanchiglia, un Centro di smaltimento e riciclo per l’edilizia riporta la produzione in città.
Rel. Gentucca Canella. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2017
Abstract: |
BRIC(K) è il progetto di un Centro di recupero degli inerti e dei materiali di scarto provenienti in particolare dal settore dell’edilizia, capace di rilanciare anche l’attività produttiva di Torino. La raccolta, lo smaltimento e il riutilizzo dell’ingente quantità di detriti, macerie e altri tipi di scarti prodotti oggi dal settore delle costruzioni costituisce infatti per l’Italia e per il resto dell’Europa una questione aperta che cerca soluzione ma al contempo una sfida e una grande opportunità di sviluppo. La necessaria rispondenza ad un quadro normativo internazionale e lo sviluppo di nuove tecnologie sempre più interessate e sensibili ai temi dello smaltimento e del riciclo degli inerti e dei materiali di scarto dell’edilizia, consentono - in un periodo così caratterizzato da una massiva dismissione produttiva e da una conseguente crisi del mondo del lavoro - di riportare l’attività produttiva in città, andando quindi a proporre per l’area dello Scalo Vanchiglia di Torino (dismesso da alcuni anni), nuove funzioni di sperimentazione e ricerca sulle tecniche e sui programmi di recupero, smistamento, riciclaggio dei materiali edili ma anche una formazione mirata per le imprese che lavorano nel settore e per una manodopera sempre più specializzata e competente anche verso i mercati europei. Lo Scalo Vanchiglia, nel progetto, diventa quindi il primo caso studio di un sistema di aree in trasformazione dove il ridisegno del “vuoto urbano” o della “dismissione”, contribuisce a riproporre anche nelle funzioni una città nuovamente fondata sul lavoro e capace di promuovere trasformazioni sociali, culturali, abitative. Il riferimento ai caratteri tipologici e figurativi della tradizione piemontese legata all’industria e al lavoro viene confermato anche nel progetto di architettura. Il Centro di smaltimento e riciclo per l’edilizia, con nuove attività di formazione, commercio, uffici e residenza, vuole essere anche modello urbano di riferimento per la diffusione e la costruzione di una “economia circolare”. Una sorta di “cava” da cui estrarre risorse preziose per una nuova produzione davvero “sostenibile”, che riesca a trasformare in risorsa ciò che la città ha sempre ha generato e continuerà a generare. La possibilità quindi di pianificare il recupero e la valorizzazione del mercato dei rifiuti comuni e degli scarti dell’edilizia, attraverso una gestione programmata e controllata di vagliatura, riciclaggio e re immissione nella produzione italiana e estera, permetterebbe di trasformarne le potenzialità attualmente passive in una importante risorsa economica. La tesi si articola in una prima parte di ricerca e inquadramento del fenomeno del trattamento dei rifiuti in Italia e in Europa, con particolare attenzione agli obiettivi comunitari e alle attuali metodologie di recupero per verificarne la compatibilità con il contesto urbano. In una seconda fase gli obiettivi e le criticità individuate vengono utilizzati per disegnare una proposta di progetto che sia calzante con l’area scelta e che morfologicamente dimostri come sia possibile integrare un’attività produttiva “pulita” con un contesto urbano e con altre funzioni di pubblica utilità. Per ulteriori informazioni contattare: Davide Minervini, miner.davide@gmail.com, +39 3453799052
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Relators: | Gentucca Canella |
Publication type: | Printed |
Subjects: | A Architettura > AO Design U Urbanistica > UG Pianificazione del paesaggio |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | UNSPECIFIED |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6073 |
Chapters: | Introduzione RIPORTARE LA PRODUZIONE IN CITTÀ Capitolo 1 1.1 PERCHÈ UN CENTRO DI SMALTIMENTO 1.2 Dalla linea al cerchio: verso un'economia circolare. 1.3 Cose un rifiuto e cosa no 1.4 Rifiuti da Costruzione e Demolizione 1.4.1Trattamento 1.4.2 Problemi del settore 1.5 Rifiuti comuni 1.5.1 Il vetro 1.5.2 La plastica 1.5.3 Il legno 1.5.4 Carta e cartone 1.5.5 I metalli 1.6 La filiera dei rifiuti in Italia 1.6.1 La Cita Metropolitana di Torino 1.7 Obbiettivi di Progetto Capitolo 2 2.1 MODELLI E PROGETTI DI RIFERIMENTO: I PRIMI DELLA CLASSE 2.2 Le linee guida di ANPAR 2.3 L'incontro con le aziende: CAVIT ed ECOPIEMONTE 2.3.1 Ecopiemonte 2.3.2 Cavit 2.4 Copenhill Capitolo 3 3.1 PERCHÈ SCALO VANCHIGLIA 3.2 Morfologia 3.3 Viabilità 3.4 Demografia 3.5 Verde e spazi pubblici 3.6 Istruzioni 3.7 Osservazioni Capitolo 4 4.1 IL DISEGNO DEL MASTERPLAN DI PROGETTO 4.2 Vincoli 4.3 Le piazze di lavoro 4.4 Terrazzamenti 4.5 Coperture e Terrapieni 4.6 La collocazione delle funzioni Capitolo 5 5.1 IL CONFRONTO TRA IL PROGETTO E LA VARIANTE 200 5.2 9.200 Regaldi 5.3 9.208 Ponchielli 5.4 Bologna 5.5 Regio Parco Capitolo 6 6.1 ALLA FUNZIONE IL SUO SPAZIO: IL PROGETTO ARCHITETTONICO 6.2 La nuova accessibilità: un motivo nuovo per un’idea vecchia 6.3 La piazza di lavoro principale: il trattamento degli inerti 6.4 Le fosse di stoccaggio: la cava sotto il parco 6.5 La copertura attrezzata: l'utile e il dilettevole 6.6 I trattamenti secondari: il lavoro sotto al parco 6.7 L'incontro tra gli attori fondamentali dell'economia circolare 6.8 La formazione: collaborazione tra ricerca e produzione 6.9 Terrapieni: un progetto che si completa con il lavoro nel centro 6.10 L'accesso dalla città: la comunicazione tra le filiere 6.11 Il rattamento dell'organico: la simbiosi con il centro e il vivaio comunale 6.12 L'auditorium 6.13 Le torri residenziali 6.14 Il parco terrazzato 6.15 Lo sport nell'ex Mar.di.chi 7 Conclusioni 7.1 'THE CAVE": UNA S0STENIBIUTÀ OLTRE LE APPARENZE Bibliografia |
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