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La copertura a verde come strumento per la riqualificazione edilizia ed urbana : proposta di una metodologia per il calcolo della prestazione energetica = Green roofs as a tool for urban and building renovation : proposal of a methodology for the energy performance assessment

Stefano Omassi

La copertura a verde come strumento per la riqualificazione edilizia ed urbana : proposta di una metodologia per il calcolo della prestazione energetica = Green roofs as a tool for urban and building renovation : proposal of a methodology for the energy performance assessment.

Rel. Valentina Serra, Alfonso Capozzoli, Alice Gorrino. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2014

Abstract:

L'esempio principale, quando si pensa ai giardini pensili nella storia, è senza alcun dubbio quello relativo a Babilonia. L'imponente torre, che si ergeva per collegare la vita terrena dell'uomo con la vita spirituale nei cieli e raggiungere la vicinanza a Dio, rappresenta il punto d'inizio di quelli che oggi sono chiamati giardini pensili intensivi. Di quest'opera non rimane molta traccia, tutto si basa sulla ricostruzione e ricerca basata sull'iconografia rinvenuta fino ai giorni d'oggi. I giardini dovevano esser disposti su terrazzamenti, erano formati da vegetazione arborea, arbustiva ed erbacea. Il terreno su cui erano poste a dimora le piante si suppone fosse composto da uno strato drenante e lo spessore complessivo doveva raggiungere un metro o due. La cosa straordinaria era la capacità di riuscire a mantenere sempre verdi le piante, considerando che il clima del luogo non favoriva certamente la crescita se non si interveniva con irrigazioni frequenti. E' per questo motivo che si suppose che tutta l'intera costruzione doveva essere stata pensata per far scorrere al proprio interno, tramite appositi canali, l'acqua per il fabbisogno delle piante e per gli ambienti interni. Babilonia e i suoi giardini furono commissionati da Nabucodonosor II (605-506 a.C.) per la moglie Aniti. Altri esempi nella storia, relativi ai giardini pensili, sono quelli che si possono ricondurre alle tombe risalenti al periodo degli Etruschi (XI secolo a.C. In poi). Il terreno che veniva asportato per ricavare una tomba sotto terra, era poi utilizzato per coprire la parte superiore con vegetazione.

Oltre agli Etruschi, esempi di giardini pensili, si ebbero nel periodo romano con il mausoleo di Augusto, il mausoleo di Adriano a Roma, la villa dell'imperatore Adriano a Tivoli e le ville di Plinio il Giovane.

A seguire, nel periodo medioevale, il giardino pensile si poteva ritrovare nei monasteri e nelle fortezze dei castelli. Essi svolgevano ruoli diversi da quelli estetici, nel primo caso i giardini erano utilizzati dai monaci come orti dove coltivare le molte essenze officinali, nel secondo caso invece erano semplicemente degli accumuli di terra ricoperta da vegetazione, a ridosso dei muri e dei bastioni, allo scopo di attutire i colpi d'arma da fuoco e prevenire danni strutturali.

Le funzioni estetico-ornamentali calano ed aumentano quelle strettamente funzionali al luogo. Successivamente il giardino pensile riacquisterà il suo valore ornamentale. E' nel periodo, dal XV secolo sino alla seconda metà del XIX secolo, che la funzione estetica e ornamentale toma in auge. Alcuni esempi sono:

- la villa D'Este a Tivoli

- Villa Aldobrandini a Frascati

- la Reggia di Versailles a Parigi

- il Palazzo Reale a Napoli

- i giardini del Belvedere in Vaticano

Se fino ad ora il giardino pensile racchiudeva un giusto equilibrio fra bellezza e funzionalità è nel 1865 che ne vengono, invece esposti i pregi a livello ambientale ed ecologico. Fu un architetto tedesco a ribadire questo concetto. Il suo nome era Von Rabitz. In quel periodo, l'alto tasso di inquinamento industriale e la forte densità di aree antropizzate, fece evidenziare la necessità di individuare metodi che permettessero una maggior mitigazione ambientale e una miglior compensazione urbana. Oltre a creare interi quartieri con al centro intere aree estese a parco, gli architetti e i progettisti,cercano di investire sulla creazione di aree verdi sui tetti degli edifici.

Relators: Valentina Serra, Alfonso Capozzoli, Alice Gorrino
Publication type: Printed
Subjects: S Scienze e Scienze Applicate > SB Botanica
S Scienze e Scienze Applicate > SE Ecologia
S Scienze e Scienze Applicate > SK Matematica
U Urbanistica > UC Giardini
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: UNSPECIFIED
Aziende collaboratrici: UNSPECIFIED
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3534
Chapters:

Premessa

Introduzione

1 La progettazione della copertura verde

1.1 Strati funzionali della copertura verde

1.2 Le caratteristiche della vegetazione e la oro influenza sulla copertura

2.3 Caratteristiche piante

2.6 Manutenzione e gestione

2.7 T ecnologie utilizzabili

2.8 Prestazioni energetiche: analisi di un caso studio

2.9 Dettagli costruttivi

2 Gestione delle acque e l’irrigazione

2.1 Gestione della quantità di deflusso

2.2.1 Relazione afflussi-deflussi e la capacità di stoccaggio

2.2.2 Influenza data dall'età e dalla vegetazione

2.3 L’irrigazione

2.3.1 Impianto irriguo

2.3.2 Impianto irriguo per il verde estensivo

2.3.3 Impianto irriguo per il verde intensivo

2.3.4 L’apporto idrico e la sostenibilità del verde pensili.

2.4 Gestione delle acque piovane

2.4.1 Dimensionamento degli scarichi

2.4.2 Dimensionamento dei serbatoi di accumulo dell’acqua piovana

3 Cenni di legislazione e normativa tecnica

3.1 UNI EN ISO 11235

3.2 D.P.R 59/2009

4 La metodologia di calcolo

4.1. Il calcolo della trasmittanza termica periodica

4.1.1 Analisi dei modelli di calcolo dettagliati

4.2. Modello di calcolo implementato dal software Energy Plus

4.3 Calcolo di un parametro termico dinamico per la caratterizzazione della copertura verde

5 Calcolo della Yie di coperture verdi

5.1 Parametri d’ingresso

5.2 Descrizione del caso studio

5.3 Analisi dei risultati

5.4 Conclusioni

6 Riqualificazione su edifici esistenti

6.1 Chicago City Hall Green Roof

6.2 John W. McCormack US Post Office e Courthouse, Boston, MA Conclusioni generali

Allegato

Bibliografia

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