Davide Bianco Pasquale, Simona Pons
LO SVILUPPO LOCALE STRATEGICO IN AMBITO ALPINO TRANSFRONTALIERO: IL CASO DEL TERRITORIO DELLA "CONFERENCE DES HAUTES VALLEÉS" PIANIFICAZIONE STRATEGICO - INTEGRATA PER UN MIGLIOR GOVERNO DI RISORSE E TERRITORIO.
Rel. Cristiana Rossignolo, Giuseppe Dematteis. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Ambientale, 2009
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INTRODUZIONE
- L'IMPORTANZA DELLA REGIONE ALPINA E LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
Le Alpi negli ultimi anni hanno visto il mutamento del ruolo territoriale proprio e dei tenitori che le circondano; negli ultimi decenni il mondo che costituisce le Alpi ha sempre guardato alla pianura con una certa ammirazione e spirito di emulazione, cercando di perseguirne il benessere materiale. Il turismo di massa, le innovazioni tecnologiche e le grandi infrastrutture stradali, energetiche e minerarie hanno certamente contribuito ad avvicinarsi al modello di vita agognato, tuttavia elementi come il processo di spopolamento, di conversione turistica a macchia di leopardo, di arricchimento poco omogeneo dovrebbero essere indizi che questo processo è stato gestito in malo modo e soprattutto è stato troppo rapido provocando danni a volte irreversibili ad ambiente naturale e paesaggio. Oggi, parzialmente consci di questo problema, si interpretano le Alpi e il loro mondo come patrimonio da salvaguardare e valorizzare, a partire dalla popolazione e dagli enti locali che, spesso, purtroppo, sono i primi a vedere il proprio territorio come limitante e poco attraente, oltre che problematico e inaccessibile, privandolo di una prospettiva di sviluppo per il futuro. Tuttavia questo cambiamento di visione implica che vi sia anche una mutazione delle strategie affinchè non si finisca per avere un insieme trasandato con alcune punte di eccellenza al suo interno, le quali però se non inserite in una rete o in una visione sistemica vanno incontro a non poche difficoltà di gestione. Occorre che sia compreso a fondo, ad ogni livello di pianificazione, il vero ruolo della montagna la quale, proprio per la natura variegata e spesso impervia del suo territorio conserva ancora la consapevolezza del limite, anche nello sfruttamento delle risorse e nei processi di sviluppo. "Il futuro appartiene a chi vuole partecipare attivamente alla sua costruzione", così esordisce Dominile Siegrist, presidente della CIPRA internazionale, nella premessa dell'ultimo rapporto sullo stato delle Alpi pubblicato nel 2008: una frase, quasi uno slogan, che comprende al suo interno i concetti e l'entusiasmo propri di chi si accinge a compiere iniziative, piani, strategie e azioni volte alla promozione di uno sviluppo veramente sostenibile; si parla di futuro poiché è al futuro che i piani di sviluppo strategico integrato devono (0 dovrebbero) guardare, ad un futuro piuttosto lontano (a volte si parla di orizzonti temporali di 10 - 15 anni), ma radicato nell'oggi, nella volontà di amministratori, pianificatori e popolazione stessa di partecipare alla sua costruzione. La Partecipazione, appunto, è un altro degli elementi chiave presentì nella frase di Siegrist e nella concezione della moderna pianificazione, partecipazione a tutti i livelli in cui tutti (enti pubblici, privati, imprese, associazioni, cittadini, etc) lavorino insieme per creare quello scenario territoriale considerabile più auspicabile. Oggi nelle Alpi si trovano diversi esempi di luoghi, Comuni, Comunità Montane che brulicano di persone quotidianamente impegnate nella costruzione di elementi volti ad un migliore sviluppo del territorio ove abitano, ma spesso tali località non si relazionano tra di loro, non si "parlano" ed oggi, come già ricordato in precedenza, una iniziativa che non entri a far parte di una "rete" 0 di un sistema non soltanto non sfrutta l'opportunità di farsi conoscere, ma può anche andare incontro a problematiche di gestione. In questo senso la CIPRA, con il progetto "Futuro nelle Alpi" si accolla il compito di "mettere sul tavolo le questioni fondamentali sul futuro dello spazio alpino e di fornire risposte precise in materia" (Siegrist 2008) e questo diventa base di un possibile approccio strategico per quanto riguarda lo sviluppo nell'arco alpino: avere un ente super partes e sovralocale in grado di conoscere il territorio, di monitorare e "sistemizzare" le azioni ed i progetti in esso già presenti e relazionarli con altri siti dalle caratteristiche similari promuovendo l'esportazione di buone pratiche ed arrivare ad avere un'idea di sviluppo del territorio nel suo insieme è una idea innovativa, ma probabilmente molto efficace che potrebbe anche trovare un suo senso a scale inferiori per determinati ambiti. Le ipotesi da cui parte il presente lavoro di ricerca riguardano il fatto che le Alpi possano essere viste sotto una nuova luce come "tenitori di progetto", aggregati di soggetti locali che collaborano e cooperano tra loro come un attore collettivo per definire e rafforzare la propria identità e per cercare di progettare il proprio futuro. Questa visione innovativa viene in parte riconosciuta e applicata da un lato dal nuovo Piano Territoriale Regionale del Piemonte, tramite la suddivisione del territorio in ATT (Ambiti Territoriali Omogenei), e dall'altro lato dalla recente legislazione francese tramite la definizione dei "Pays", definiti appunto "tenitori di progetto". Ma il riconoscimento di queste "aggregazioni progettuali" di tenitori, che hanno molti punti in comune anche con la teoria degli SLoT (Sistemi Locali Territoriali), può assumere un maggiore valore aggiunto se si tratta di ambiti transfrontalieri, che collaborano superando i confini nazionali tradizionali. È importante inoltre che, per fornire un indirizzo al proprio sviluppo, i tenitori si dotino di una strategia, di una visione a lungo termine di ciò che vogliono essere: occorre cioè definire uno scenario, degli obiettivi prioritari e delle azioni per raggiungere questi obiettivi, avendo ben chiaro quali sono le risorse o il capitale territoriale che si hanno a disposizione e quelle su cui si vuole puntare. Ma tutto ciò non è fattibile se si continua a ragionare in termini ristretti, alla scala ridotta della dimensione comunale, né risulta efficace se al contrario le strategie vengono definite e gestite da attori sovralocali esterni, come ad esempio la Provincia, che non possiedono una conoscenza approfondita dei problemi, delle risorse e delle dinamiche di ogni territorio. Occorre quindi che emergano attori collettivi di livello intermedio, non necessariamente istituzionalizzati (anzi, spesso questo processo irrigidisce e impoverisce la vivacità e l'elasticità progettuale), che raggnippino spontaneamente quei tenitori che per storia e identità comuni, per tradizioni consolidate o per volontà politica si trovano a voler collaborare su progetti di ampio respiro, con una visione che deve essere necessariamente integrata e strategica per essere efficace. In questo senso negli ultimi anni gli enti pubblici, e specialmente l'Unione Europea, hanno fornito incentivi e stimoli per la creazioni di tali aggregazioni volontarie "a geometria variabile" tramite i programmi complessi, i fondi strutturali, gli Interreg, i piani integrati, ecc.
- Obiettivi della ricerca ed Articolazione della Tesi
II caso particolare che si intende analizzare e mettere in luce in questo lavoro di ricerca riguarda un ambito transfrontaliero costituito da una serie di Comunità Montane italiane (valli Chisone e Germanasca, vai Pellice, valli di Susa e vai Sangone) e di Communautes de Communes francesi (Brianc.onnais, Ecrins, Queyras, Guillestrois e Maurienne). La scelta di questo ambito è stata determinata dal fatto che su questo territorio vi sia già un'aggregazione progettuale con le caratteristiche sopra ricordate: si tratta della C.H.A.V. (Conferences des Hautes Vallées), oggi poco conosciuta sul territorio stesso, ma che deriva da anni di collaborazione e concertazione tra gli enti transfrontalieri nella gestione dei finanziamenti dei Fondi Strutturali europei per progetti di sviluppo locale. Essa può perciò essere vista come un ambito emblematico rispetto al discorso precedente, come un potenziale sistema locale territoriale sovranazionale ed esportatore di buone pratiche. Data la complessità del quadro da analizzare a questo obiettivo si giunge per tappe, che disegnano anche l'articolazione della tesi:
- Nella Parte 1, dopo una riflessione sul cambiamento della visione delle Alpi degli ultimi decennni, si delinea la situazione attuale dell'intero arco alpino a scopo sia descrittivo sia per riuscire a comprendere a fondo il contesto in cui il territorio approfondito in seguito si va a collocare. In questa fase si presta particolare attenzione alle iniziative comunitarie che negli ultimi 20 anni circa hanno interessato le Alpi, promuovendo e incentivando lo sviluppo e la progettualità locale anche tramite l'aggregazione territoriale. In un secondo momento l'attenzione si stringe sulle Alpi Occidentali italo - francesi, contesto ristretto considerato in questa ricerca, delle quali si fornisce un vero e proprio inquadramento territoriale analizzando i vari ambiti tematici e, soprattutto, la progettualità vigente sull'area. Obiettivi specifici di questa prima parte, e funzionali alla realizzazione della seconda, sono il riconoscimento e la conoscenza approfondita delle principali dinamiche presenti nell'arco alpino e la loro specificazione per quanto riguarda le Alpi Occidentali.
- La seconda parte assume un carattere specifico, concreto e progettuale, attraverso la scelta del territorio di approfondimento che, come detto, coincide con l'estensione della C.H.A.V. Di tale territorio si fornisce un approfondito quadro territoriale, questa volta seguito da conclusioni ad alto valore progettuale: in esse si studiano lo stato di fatto dell'area (attraverso una SWOT Analisys), l'estensione e la tipologia delle reticolarità generate dalla progettualità presente e la gerarchia territoriale (attraverso una analisi delle polarità maggiori studiate con una metodologia similare alla teoria Christalleriana, ma adattata al caso specifico delle analisi territoriali). Successivamente si procede con una valutazione dell'azione progettuale in ambito transfrontaliero della Conferenza delle Alte Valli a partire dal suo impegno nel portare avanti progetti Interreg, con lo scopo di capire se questo ente abbia le possibilità e le capacità di portare avanti una visione strategica a valenza transfrontaliera. Infine sulla base di tutti questi elementi sono stati stilati 3 ipotetici scenari di sviluppo territoriale a medio termine (circa 10 anni) che studiassero la possibile evoluzione del territorio a seconda della sua diversa gestione. Questa seconda parte, e tutto il lavoro di ricerca, si concludono con la scelta dello scenario più auspicabile, la valutazione delle capacità di metterlo in pratica ed alcuni suggerimenti su come dovrebbe essere e cosa dovrebbe contenere un ipotetico piano strategico integrato transfrontaliero stilato dalla C.H.A.V. all'interno del quale dovrebbero trovare collocazione i progetti proposti ai finanziamenti europei e quelli appartenenti alla progettazione complessa.
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Relators: | Cristiana Rossignolo, Giuseppe Dematteis |
Publication type: | Printed |
Subjects: | U Urbanistica > UK Pianificazione urbana U Urbanistica > UG Pianificazione del paesaggio |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Ambientale |
Classe di laurea: | UNSPECIFIED |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1620 |
Chapters: | INDICE
Introduzione - L'importanza della Regione Alpina e la pianificazione strategica - Obiettivi della ricerca ed articolazione della Tesi
PARTE 1: Caratteri ed evoluzioni delle Alpi La regione Alpina 1. Le differenti visioni ed interpretazioni delle Alpi 1.1. Dalla colonizzazione romana al XVIII secolo: le Alpi come "montes horribiles", ma anche come importante "cerniera" socio-culturale e ambito strategico militare 1.2. L'evolversi della percezione alla fine del'700: il "fascino terribile" delle Alpi 1.3. Il ritardo economico e culturale delle Alpi alla fine dell'800 e l'irruzione della società industriale 1.4. Il '900, sviluppo e problemi socio-economici, culturali e ambientali: le Alpi fra "tradizione" e modernità 1.5. Cosa sono oggi "le Alpi"? 2. Le Alpi come ambito strategico nella Regione Europea 2.1. La Convenzione delle Alpi 2.2. La politica regionale dell'Unione Europea 2.2.1. Lo Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo 2.2.2. Politiche europee nel periodo 2000-2006 2.2.2.1. La Politica regionale 2000-2006 in azione verso la montagna 2.2.3. Politiche europee nel periodo 2007-2013 2.2.4. I progetti INTERREG 2.2.4.1. INTERREG I (1990-1993) 2.2.4.2. INTERREG II (1994-1999) 2.2.4.3. INTERREG III (2000-2006) 2.2.4.4. Il progetto Alpine Space e la visione della regione alpina 2.2.5. Il progetto Europa 2000 2.2.6. Il progetto Europa 2000 + 2.2.7. Progetti di ricerca ESPON 2.2.8. Progetto RegAlp 2.3. Riflessioni circa le politiche ed i progetti comunitari
Le Alpi Occidentali tra Francia e Italia
3. Inquadramento fisico - ambientale e climatico 3.1. Aspetti geologici e geomorfologici 3.2. Aspetti climatici nella regione alpina 3.3. Aspetti naturalistici: flora e fauna
4. Inquadramento amministrativo - istituzionale 4.1. Organizzazione politico-amministrativa 4.2. Strumenti di programmazione e sviluppo del territorio
5. Analisi socio-demografica ed economica 5.1. Inquadramento generale socio-economico 5.1.1. La situazione a partire dal 1870 5.1.2. Le Alpi nella fase della società industriale (1871-1951) 5.1.3. Le Alpi nella fase di transizione (1951-81) 5.1.4. Le Alpi nella fase della società dei servizi (1981-2000) 5.1.5. Valutazione complessiva dell'andamento demografico a livello comunale nel periodo 1871-2000 5.2. Analisi demografica delle Alpi Occidentali Italo-Francesi 5.2.1. Evoluzione demografica 5.2.2. Età e caratteristiche della popolazione 5.3. Analisi economica delle Alpi Occidentali Italo-Francesi 5.3.1. L'agricoltura 5.3.2. Industria e terziario 5.3.3. Il turismo
6. Analisi insediativa e infrastrutturale 6.1. H processo di urbanizzazione nel territorio alpino 6.1.1. Dinamiche insediative nelle Alpi: urbanizzazione e spazi residuali 6.1.2. Le città alpine: quadro generale 6.1.3. La localizzazione dei centri: la situazione delle Alpi occidentali italo-francesi 6.2. Analisi infrastrutturale: l'evoluzione del ruolo dei trasporti nelle Alpi 6.2.1. Le infrastrutture di trasporto nelle Alpi occidentali 6.2.2. I volumi di traffico 6.2.3. Piani di estensione e ammodernamento
7. Analisi delle progettualità in atto 7.1. Livello comunitario: le Alpi Occidentali come ambito strategico in Europa 7.1.1. Interreg III A 7.1.2. Interreg III B 7.1.3. I principali organismi transfrontalieri di cooperazione 7.2. Livello regionale 7.2.1. Italia 7.2.2. Francia 7.3. Livello provinciale e sovracomunale 7.3.1. Italia 7.3.2. Francia 7.4. Pianificazione ambientale 7.4.1. La protezione dell'ambiente in Francia e in Italia: organizzazione e strumenti
7.4.2. Francia 7.4.3. Italia
PARTE 2: Sviluppo Integrato Locale Transfrontaliero: il caso della Conference des Hautes Vallées come attore collettivo transfrontaliero
1. Il territorio scelto: identità, SLoT e dinamiche territoriali
2. Quadro territoriale 2.1. Aspetti ambientali e climatici 2.2. Aspetti amministrativi-istituzionali 2.3. Analisi demografico-insediativa ed economica 2.4. Analisi infrastrutturale 2.5. Analisi delle progettualità in atto 2.5.1. Pianificazione sovralocale 2.5.2. Pianificazione locale. 2.6. Sintesi dell'analisi e riflessioni conclusive 2.6.1. SWOT analisys 2.6.2. Reti territoriali: rapporti tra attori interni ed esterni 2.6.3. Analisi delle centralità: polarità e gerarchie territoriali 2.6.4. SLoT esistenti, riconosciuti e potenziali
3. La "Conference des Hautes Vallées" 3.1. Nascita, caratteristiche ed evoluzione 3.2. Progetti realizzati (1991 - 2006) 3.3. Progetti in corso: il piano integrato Transfrontaliero (2007-2013) 3.4. La C.H.A.V. come attore di governo del territorio: gli indizi e le ipotesi come input di ricerca
4. Per una valutazione dell'azione progettuale della C.H.A.V. 4.1. La valutazione nella pianificazione 4.2. L'elaborazione della metodologia di valutazione in campo transfrontaliero 4.2.1. La costituzione della griglia valutativa 4.2.2. Ponderazione e descrizione dei risultati parziali e totali 4.3. Valutazioni complessive 4.3.1. La C.H.A.V. e poi?
5. Presente e futuro: gli scenari territoriali e lo sviluppo 5.1. Scenario 0 - sviluppo tendenziale 5.2. Scenario 1 - sviluppo polarizzato 5.3. Scenario 2 - sviluppo integrato
Conclusioni: vivere la montagna nel futuro
- La Pianificazione Strategico - territoriale e lo sviluppo locale nella C.H.A.V. - Valutando l'aggregazione progettuale transfrontaliera e le strategie della C.H.A.V. - II "Vademecum per lo sviluppo locale nella progettazione transfrontaliera"
Riferimenti
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Indice delle illustrazioni
- Carte - Tabelle - Figure - Grafici |
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Attività Unione Europea http://europa.eu (22/07/09)
C.A.F.I. www.cafiweb.eu (24/07/09)
C.H.A.V. www.hautesvallees.org (12/08/09)
CIPRA www.cipra.org/it (10/07/09)
Communautes de communes du Brianc,onnais www.ccbriaconnais.fr (25/07/09)
Communautes de communes du Guillestrois www.guillestrois.com (25/07/09)
Communautes de communes du Pays des Ecrins www.cc-paysdesecrins.com (25/07/09)
Comunità Montana Alta Val di Susa www.cmavs.it/ (20/08/09)
Comunità Montana Bassa Val di Susa www.cmbvallesusa.it/ (10/08/09)
Comunità Montana Pinerolese Pedemontano www.cmpinerolesepedemontano.it/ (28/07/09)
Comunità Montana Val Chisone e Germanasca www.chisone-germanasca.torino.it/ (10/08/09)
Comunità Montana Val Pellice www.valpellice.to.it/ (18/07/09)
Comunità Montana Val Sangone www.comunitamontanavalsangone.it/ (18/08/09)
ESPON www.espon.eu (25/06/09)
Euroregione Alpi-Mediterraneo www.medalp.com (12/06/09)
ISTAT www.istat.it (02/08/09)
Meeting paesaggio di Genova http://www.liguriapaesaggio.it/tesi.php?menu=2 (18/06/09)
Pays du Grand Brianc,onnais www.paysgrandbrianconnais.fr (25/07/09)
Pays de Maurienne www.maurienne.fr (30/07/09)
Politica regionale Inforegio http://ec.europa.eu (30/08/09)
Progetto Alpine Space www.alpine-space.eu (15/06/09)
Progetto Alpine Space www.alpinespace.org (15/06/09)
Progetti Regione Rhone-Alpes http://territoires.rhonealpes.fr (24/07/09)
Progetto RegAlp www.regalp.at (12/07/09)
Provincia di Cuneo www.provincia.cuneo.it (18/07/09)
Provincia di Imperia www.provincia.imperia.it (18/07/09)
Provincia di Savona www.provincia.savona.it (18/07/09)
Provincia di Torino www.provincia.torino.it (30/07/09)
Provincia di Vercelli www.provincia.vercelli.it (18/07/09)
Regione Liguria www.regione.liguria.it (18/07/09)
Regione PACA. www.regionpaca.fr (19/07/09)
Regione Piemonte www.regione.piemonte.it (18/07/09)
Regione Rhone-Alpes www.rhonealpes.fr (19/07/09)
Regione Valle d'Aosta www.consiglio.regione.vda.it (10/06/09)
Sintesi legislazione europea http://eur-lex.europa.eu (22/07/09)
Territorio degli Ecrins www.vallouise.info (22/07/09)
Wikipedia www.wikipedia.it (12/08/09) |
Images note: | INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI
Carte
Parte 1
Carta 1_1 - Delimitazione "allargata" delle Alpi secondo la CEE nel 1995, con indicazione delle zone ammissibili ai Fondi Strutturali Carta 1_2 - Zone altimetriche e limiti del territorio alpino secondo la Convenzione delle Alpi Carta 1_3 - L'arcipelago alpino mostra soltanto le aree con altitudine maggiore di 1000 m.s.l.m. Carta 1_4 - Regioni europee ammissibili ai fondi strutturali per il periodo 2000 - 2006 Carta 1_5 - Le regioni europee oggetto dei diversi obiettivi per il periodo 2007 - 2013 Carta 1_6 - Delimitazione dei territori ammessi ai programmi degli INTERREGII Carta 1_7 - Delimitazione dei territori ammessi al programma Alpine Space Carta 1_8 - Zone assegnate alle aree "PUSH" e zone in cui almeno il 10% del territorio è raggiungibile in 45 minuti dal centro FUA più vicino Carta1_9 - Aree di potenziale integrazione policentrica teorizzate dalle ricerche ESPON e aree marginalizzate che interrompono l'integrazione funzionale e localizzazione dei ponti di connessione Carta 1_10 - Rappresentazione della differenza tra il rank territoriale del singolo FUA rispetto al PIA corrispondente Carta i_n - Popolazione urbana e rurale (basata sulle indicazione e sui dati nazionali) con evidenziazione dei macrosistemi urbani e dei sistemi ad essi interconnessi nella regione alpina Carta 1_12 Trend di sviluppo 1981 - 1991 nel territorio alpino Carta 1_13 Delimitazione delle Alpi Occidentali nello studio IRES Carta 1_14 - Delimitazione dell'Euroregione Med - Alp come rappresentata sul sito ufficiale del progetto Carta 1_15 - Percentuale di boschi rispetto al totale della superficie comunali Carta 1_16 - Tassi di crescita e decrescita demografica sull'intero arco alpino e nelle Alpi Occidentali Carta 1_17 - Rappresentazione dell'evoluzione demografica nelle Alpi Occidentali Carta 1_18 - Rappresentazione dell'indice di vecchiaia nelle Alpi Occidentali Carta 1_19 - Superficie media per azienda presente in ogni Comune Carta 1_20 - Numero di addetti per Comune Carta 1_22 - Tipo di specializzazione economica per Comune Carta 1_23 - Numero di addetti al commercio per Comune Carta 1_24 - Numero di addetti ai servizi per Comune Carta 1_25 - Occupati nel turismo rispetto alla popolazione totale Carta 1_26 - Numero di abitanti per Comune Carta 1_27 - Viabilità storica della Provincia di Torino Carta 1_27 a - Le principali infrastrutture stradali e autostradali delle Alpi occidentali Carta 1_27 b - Le principali infrastrutture ferroviarie delle Alpi occidentali Carta 1_28 - Traffico autostradale nel 1998 Carta 1_29 - Traffico ferroviario nel 1998 Carta 1_3O - Aree di cooperazione trans-frontaliera nelle Alpi Occidentali Carta 1_31- Gli strumenti di pianificazione sovra comunale nella regione Rhone-Alpes
Parte 2
Carta 2_0 - Inquadramento territoriale dell'ambito studiato, rispetto alle Alpi Occidentali e suddivisione del territorio nelle varie Comunità Montane Carta 2_1- Inquadramento territoriale dell'ambito italiano Carta 2_2 - Inquadramento territoriale del Pays du Grand Briangonnais Carta 2_3 - Inquadramento territoriale del Syndicat de la Maurienne Carta 2_4 - Distribuzione della popolazione residente al 2006 Carta 2_5 - Variazione percentuale della popolazione tra 1990 e 2006 Carta 2_6 - Localizzazione delle principali infrastnitture Carta 2_7 - Reticolarità generate da piani e progetti sovralocali Carta 2_8 - Reticolarità generate da piani e progetti locali di livello nazionale Carta 2_9 - Reticolarità generate da piani e progetti locali di livello transfrontaliero Carta 2_10 - Rappresentazione dei Patti Territoriali e dei Contratti globali di sviluppo Carte 2_11 - Rappresentazioni delle principali partizioni presenti nell'area della C.H.A.V. Carte 2_12 - Rappresentazione delle principali località centrali con i relativi bacini di influenza
Grafici
Parte 1
Grafico 1_1 - Suddivisione del territorio della Convenzione delle Alpi per Stati e per altimetrie Grafico 1_2 - Volumi totali di trasporto stradale sui valichi alpini nel 1994,1999 e 2004 Grafico 1_3 - Volumi totali di trasporto ferroviario sui valichi alpini nel 1994,1999 e 2004 Grafico 1_4 - Andamento del traffico merci Italia-Francia in MT/anno Grafico 1_5 - Distribuzione del traffico di merci in transito sui principali valichi alpini nel 2003 Grafico 1_6 - Suddivisione tematica dei progetti INTERREG 2000 - 2006 a cui ha partecipato la Regione Piemonte
Parte 2
Grafico 2_1- Comparazione tra le Comunità Montane italiane e quelle francesi Grafico 2_2 - Comparazione tra le Comunità Montane italiane e quelle francesi considerando le nuove aggregazioni post riforma Grafico 2_3 - Popolazione residente nelle varie Comunità e sua suddivisione Grafico 2_3 a - Composizione della Popolazione residente al 2006 Grafico 2__3 b - CCBVS - Suddivisione della popolazione su base comunale Grafico 2_3 e - CPP - Suddivisione della popolazione su base comunale Grafico 2_3 d - SPM - Suddivisione della popolazione su base comunale Grafico 2_4 - Popolazione residente nelle aree urbane rispetto alla popolazione totale Grafico 2_5 - Suddivisione tematica dei progetti analizzati Grafico 2_6 - Numero di progetti transfrontalieri per Comunità
Figure
Parte 1
Figura 1_1 - Rappresentazione del territorio europeo Figura 1_2 - Schema riassuntivo della politica regionale europea per il periodo 2000 - 2006 Figura 1_3 - Piramidi delle età delle Alpi Occidentali Figura 1_4 - Schematizzazione del fenomeno della metropolizzazione Figura 1_5 - Schematizzazione del fenomeno della metropolizzazione nell'arco alpino Figura 1_6 - Aree urbane nell'arco alpino Figura 1_7 - Tenitori eleggibili agli Interreg IIIA
Parte 2
Figura 2_1 - Circondari italiani ed Arrondissement francesi Figura 2_2 - Comparazione tra le Comunità Montane pre e post riforma regionale in ambito italiano
Tabelle
Parte 1
Tabella l_1 - Paesi ed unità amministrative aderenti alla Convenzione delle Alpi della CIPRA Tabella 1_2 - Obiettivi e strategie per i fondi strutturali per il periodo 2007 - 2013 Tabella 1_3 - Obiettivi e strategie del progetto Alpine Space Tabella 1_4 - Riassunto delle varie unità in cui è stato suddiviso il progetto RegAlp Tabella 1_5 - Riassunto dei risultati principali del WP2 Tabella 1_6 - Riassunto dei risultati principali del WP4 Tabella 1_7 - Strutture amministrative francesi Tabella 1_8 - Strutture amministrative italiane Tabella 1_9 - Strumenti di sviluppo e programmazione francesi Tabella 1_10 - Strumenti di sviluppo e programmazione italiane Tabella 1_11 - Assi e misure strategiche ALCOTRA 2000 - 2006
Parte 2
Tabella 2_1 - Caratteristiche e competenze degli enti intercomunali appartenenti alla C.H.A.V. Tabella 2_2 - Progetti sovracomunali suddivisi per ambiti Tabella 2_3 - Numero di progetti transfrontalieri per Comunità Tabella 2_4 - SWOT analisys Tabella 2_5 - Comuni e caratteristiche delle Comunità Montane facenti parte della C.H.A.V. Tabella 2_6 - Progetti INTERREG realizzati dalle varie Comunità Montane della C.H.A.V. Tabelle 2_7 - Applicazione della griglia valutativa ai progetti INTERREG Tabella 2_8 - Sintesi Valutazione Progetti Transfrontalieri |
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