Andrea Berardengo
Uno spazio per accogliere l'arte: il museo della musica rock.
Rel. Giacomo Donato. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004
Abstract: |
Proporre un progetto per un museo della musica Rock può sembrare insolito e provocatorio, visto il panorama museale presente a Torino. Infatti, il territorio comunale presenta diverse realtà a livello tematico con caratteri che vanno dallo scientifico allo storico fino a quello cinematografico con sfera d'influenza variabile tra regionale e nazionale. A suddette presenze già consolidate sul territorio il tema progettuale si propone di completare questo quadro al fine di creare un'immagine completa al circuito culturale presente.
Il Rock & Roll, che nasce in America negli anni '50, è una musica di rottura perché per la prima volta avvicina il pubblico giovane bianco alla musica dei neri. Il merito musicale è però interamente dei neri che inventarono tutto ciò che doveva essere inventato. L'apporto della civiltà bianca fu solo di carattere commerciale che fece del nuovo genere un "prodotto" trovandogli un mercato. Non rappresenta solo un momento, ma porta con sé dei risvolti a livello sociale e culturale: II rock and roll fu, per molti versi, il sottoprodotto dì cambiamenti in atto nella società' Americana: la scolarizzazione di massa, la diffusione della radio e l'invenzione del 45 giri, una progressiva integrazione razziale. La sede prescelta per ospitare questa realtà è all'interno del Parco della Pellerina. Tale parco urbano è delimitato da quattro importanti assi viari: Corso Regina Margherita, Corso Lecce, Corso Appio Claudio che, oltre Via Pietro Cossa, cambia la propria denominazione in Strada della Pellerina. All'interno trovano posto diverse strutture sportive quali numerosi campi da calcio, una piscina pubblica all'aperto, alcuni campi da tennis. Nell'incrocio che si determina tra Corso Regina Margherita e Corso Lecce vi è una zona libera, priva di qualsiasi costruzione così come di un proprio carattere distintivo, ed è qui che si è deciso di operare al fine di dare un nuovo impulso alle realtà circostanti. L'edificio presenta una forma principale composta da quattro volumi di sezione triangolare collegati tra loro attraverso un più volume composto. Si è deciso di privilegiare lo sviluppo in lunghezza piuttosto che quello in alzato: questo per non andare troppo ad incidere su quello che è il tessuto urbano presente. E' una struttura quasi nascosta: sia perché è composta da un solo piano fuori terra, ma anche è circondata da una fitta piantumazione che ha lo scopo di isolarla dai rumori provenienti dai vicini assi viari. Dal punto di vista prettamente progettuale l'idea è quella di creare uno spazio articolato in quattro corpi di forma triangolare che insistono su uno spazio centrale. Le sale espositive sono situate su tré dei quattro corpi e sono su due livelli. Il gesto progettuale è intenzionalmente proiettato verso uno sviluppo in lunghezza cercando così di inserirsi nel contesto. |
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Relators: | Giacomo Donato |
Publication type: | Printed |
Uncontrolled Keywords: | Museo - Arte - Rock |
Subjects: | A Architettura > AL Buildings and equipment for education, scientific research, information A Architettura > AF Buildings and equipment for leisure, social activities, sport |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | UNSPECIFIED |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/136 |
Chapters: | Introduzione PARTE PRIMA: L'AREA DI INTERVENTO 1.1 Descrizione 1.2 Le interrelazioni con l'ambiente circostante PARTE SECONDA: EVOLUZIONE PROGETTUALE 2. f Schizzi 2.2 Fotografie dei modelli PARTE TERZA: IL PROGETTO 3.1 Descrizione 3.2 Materiali e riferimenti 3.3 Indice delle Tavole PARTE QUARTA: Breve storia della Musica Rock PARTE QUINTA: Normativa BIBLIOGRAFIA |
Bibliography: | ADLER DAVID, Manuale di dati e misure per la progettazione, Torino,
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MAPELLI G. ELISABETTA, "Museo della Musica a Scafile, USA", Industria delle Costruzioni, n. 371, p. 30-35 SCARUFFI PIERO, Stona del Rock, voi. 1 - 5 , Roma, Arcana, 1989 WILQUIN HUGUES, Alluminium Architecture: construction and detaiis, Birkhàuser, 2001 Fonti internet: www.kalzip.de www.alvet.com/indexit.hfrn www.metra.com |
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