Architettura del cibo: mangiare con i 5 sensi = Food architecture: eating with the 5 senses

Architettura e cibo sono argomenti con i quali sono cresciuto, e la passione che ho per loro mi ha portato ad approfondirne le varie sfaccettature. Analizzando l'architettura interna di alcuni ristoranti celebrati dalla Guida Michelin che, assegnando "stelle", premia la qualità dei piatti e l'ambiente in cui essi vengono serviti, ho indagato sulla possibile relazione diretta che lega il cibo all'ambiente in cui viene consumato. Si parla, quindi, di ristoranti che ospitano cuochi con un bagaglio culinario di alto livello, ove i piatti proposti sono studiati e bilanciati secondo proprietà chimiche ben precise, e nei quali è possibile rintracciare l'esperienza di vita dello Chef. Essi diventano così un'opera d'arte, di cui capire il significato più profondo solo attraverso i sensi, gli stessi con i quali si valuta e apprezza l'architettura. Durante un'indagine approfondita sulle neuroscienze e sulla neurogastronomia, ho avuto modo di capire come il rapporto empatico dell'uomo nello spazio ristorativo possa avvalorare o screditare una pietanza e soprattutto come tradurre la filosofia gastronomica di uno chef in architettura, e come quest’ultima possa cambiare la percezione di ciò che stiamo mangiando. Il risultato di questa ricerca, grazie anche al confronto diretto con Chef di prestigio, porterà alla modifica progettuale di un ristorante già esistente.