Davide Poggio
La chiesa di S. Giovanni XXIII : un progetto sostenibile per Torrino Mezzocammino, Roma.
Rel. Gustavo Ambrosini, Guido Callegari. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2017
Abstract: |
Una sensibilizzazione generale sul tema della sostenibilità ha accompagnato gli ultimi dieci anni del panorama sociopolitico ed architetturale del nostro paese. Termini come green, smart, e qualsiasi altra combinazione glottoligica tra i termini "eco", "sostenibile", "compatibile" sono ormai il presente linguistico a cui siamo abituati. Concetti dalle sfumature simili, talvolta vicendevolmente intrecciate, spesso male interpretate. L'innegabile interesse generale per la tematica è confermato dal rapporto B.E.S che afferma come "la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, l'ultimo anno segna, per il nostro Paese, un andamento in controtendenza rispetto a quello espansivo registrato, con continuità, negli ultimi otto anni. Nel 2015 infatti, in Italia, la quota del consumo interno lordo di energia elettrica (cioè della produzione lorda di energia elettrica più il saldo degli scambi con l'estero) coperta da fonti rinnovabili è pari al 33,1% del totale, ancora in netta crescita rispetto al 2004 (quando si attestava sul 15,5%), ma in decremento rispetto allo scorso anno (37,3%). Nel confronto europeo, nel 2014 l'Italia presenta una quota superiore alla media Ue28 (33,4% rispetto a 27,5%), ma ancora molto distante da paesi che utilizzano soprattutto energia elettrica generata da fonti rinnovabili, quali l'Austria con il 70% e la Svezia con il 63,3%". Il rapporto Brundtland, documento rilasciato nel 1987 dalla WCED, Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo, ci aiuta nella comprensione del concetto di sviluppo sostenibile, qui definito come "lo sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri". In questa definizione non si parla quindi dell'ambiente in quanto tale, ci si riferisce al benessere delle persone, di conseguenza anche alla qualità ambientale. Mette in luce un principale principio etico: la responsabilità da parte delle generazioni d'oggi nei confronti delle generazioni future, toccando quindi almeno due aspetti dell'eco sostenibilità: ovvero il mantenimento delle risorse e dell'equilibrio ambientale del nostro pianeta. L'edilizia, con l'industria e il traffico, è una delle principali cause di inquinamento connesso al consumo energetico. La iperproduzione degli ultimi 50anni (solo in Italia lo stock abitativo è passato da 10 a 25 milioni di alloggi e nel mondo se ne contano miliardi) è indubbiamente legata ad un tipo di architettura imprevidente, senza coibentazioni, con impianti energivori nell'arcaica convinzione che la disponibilità di risorse fosse senza limiti e a basso costo . Meccanismi di controllo ambientale dal comprovato successo quali ventilazione meccanica, controllo dell'illuminazione diurna, raccolta dell'acqua, tetti verdi ed esposizione solare sono la risposta progettuale ad una necessità globale di sostenibilità che si concretizza poi in un risparmio economico tangibile. Tuttavia, è risaputo che i costi di investimento iniziali siano superiori a quelli di un edificio tradizionale. C'è chi parla dell'8/10% in più, legato specialmente alla qualità dei materiali, isolanti, tecnologie adottate. E' un dato piuttosto vago, se si pensa che entrano in gioco fattori aleatori quali collocazione geografica, tipologia intervento, variabilità delle tecnologie, obbiettivi. A prescindere da quanto l'intervento sia effettivamente più oneroso, è da considerare come sia potenzialmente attenuato dai forti risparmi durante le fase di gestione e mantenimento. L'utilizzo di un sistema passivo ridimensiona i costi mensili di ACS, luce elettrica e gas, oltre alla possibilità di ridurre 1'emissioni di Co2 tramite l'utilizzo di specifici rivestimenti e/o tecnologie che coinvolgono l'utilizzo di tetti, pareti verdi ecc. Le applicazioni del modello sostenibile ad oggi coinvolgono i più disparati settori, dal residenziale al commerciale al terziario, accomunati da una crescente sensibilità per il fattore ambientale e dai riscontri pratici, faccio riferimento ai potenziali risparmi economici in fase di gestione e manutenzione, che un progetto sostenibile può portare. Questo progetto di tesi indaga la possibilità di applicare questo modello progettuale di risparmio energetico a un ambito che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, lavora con fondi minimi e sussidi spesso esterni: la chiesa cattolica intesa come struttura architettonica. L'operazione di ricerca di questa tesi mira quindi a comprendere, analizzare ed applicare questi criteri ad un progetto architettonico ecclesiastico. L'intensità progettuale sul tema della sostenibilità da parte dei progettisti è in effetti sotto gli occhi di tutti. Ma che connessione può avere il tema della sostenibilità con l'architettura liturgica cattolica e che ponti esistono realmente tra questi temi diametralmente opposti, uno dalle spesse radici, quasi ancestrale, altro icona della modernità e tecnologia? 1- Da un lato c'è sicuramente una compatibilità ideologica. Il filone progettuale sostenibile trae storicamente le basi dai movimenti ambientalisti degli anni 60, e scritti come Silent Spring (1962) di Rachel Carson. Il cattolicesimo non è certamente nuovo a questo tipo di ideologie. A partire dal Rerum novarum nel 1891, la chiesa ha richiamato l'attenzione sulla nostra responsabilità di prenderci cura della terra, condividere tutto ciò che produce e provvedere solo alla distribuzione. Papa Giovanni XXIII, con l'enciclica Pacem in terris, promulgata nel 1963, fa eco a questi sentimenti e sottolinea che la giustizia è chiaramente e inestricabilmente legata alla nostra relazione con la terra e tutto ciò che produce. 2- Se nel primo caso è presente quasi una compatibilità escatologica, una connessione ideale nella direzione di una salvaguardia della natura, nel secondo le motivazioni sono nettamente più pragmatiche. Come già accennato, una progettazione che si muove in una direzione sostenibile (capiremo nel secondo capitolo cosa si intende per progettazione sostenibile) correttamente, permette, oltre ad una sensibile riduzione dell'impatto energetico ed inquinante sull'ambiente, un concreto risparmio economico sulle utenze. Ma è davvero così utile investire in una progettazione che punti ad un risparmio energetico in una chiesa? C'è la reale necessità di un risparmio in termini squisita-mente monetari? In questo senso ci viene in aiuto il Vademecum per l'amministrazione della parrocchia, un documento della diocesi di treviso che chiarisce numerosi temi applicativi per l'amministrazione di un chiesa. In particolare, si specifica che "tutte le offerte ricevute dai fedeli, soprattutto in occasione della celebrazione di sacramenti e di sacramentali devono essere versate nella cassa parrocchiale. Con le disponibilità della cassa parrocchiale, oltre ad affrontare le spese ordinarie della parrocchia, si deve provvedere anche al sostentamento del parroco e degli altri sacerdoti eventualmente a servizio della parrocchia, secondo le norme concernenti il sostentamento del clero, come precisate dal Vescovo diocesano" Insomma, la gestione dei fondi di una parrocchia sembra dipendere prettamente dalle offerte dei fedeli, senza contributi particolari da parte della diocesi di riferimento . Il punto viene chiarito con il rendiconto dell'Ufficio Amministrativo Diocesano della Curia Arcivescovile di Udine, che riassume, in un documento facilmente visionabile, il metodo di calcolo delle entrate e uscite per ogni parroco. Le entrate ordinarie di una parrocchia dipendono da: Offerte, ovvero intendono le offerte raccolte nelle varie usanze locali in occasione di celebrazioni liturgiche nella Chiesa Parrocchiale Servizi offerti in occasione di battesimi, matrimoni, funerali, della benedizione delle famiglie o di altri sacramenti. Entrate per iniziative parrocchiali, bollettino parrocchiale ricreatorio ecc Offerte da enti privati per un fine specifico. Affitto e reddito da terreni e fabbricati . Interessi da capitale, quali Bot, Ctt, ecc. Questa tesi parte quindi dalla comprensione delle componenti architettoniche ecclesiastiche e di come sia mutato il linguaggio architettonico sacro negli ultimi anni, per poi provare ad applicare il modello sostenibile senza snaturare la sacralità dell'opera, ma anzi esaltarla. |
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Relatori: | Gustavo Ambrosini, Guido Callegari |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AE Edifici e attrezzature per il culto A Architettura > AO Progettazione S Scienze e Scienze Applicate > SE Ecologia |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6330 |
Capitoli: | Abstract 1 - Il linguaggio moderno della tradizione cristiana, le innovazioni del Concilio Vaticano II 1.1 - Fondamenti di riforma liturgica 1.2 - La sperimentazione del movimento moderno 1.3-1 contenuti dello spazio celebrativo 1.4- Assemblea sacra e spazio sacro 1.5 - Il ruolo della progettazione dopo il concilio vaticano 2- Progettazione sacra sostenibile, i casi studio. 2.1 -Il volto sostenibile delle chiese moderne 2.2 - La chiesa di Tureberg, sacralità sostenibile per Stoccolma. 2.3 - La chiesa Passionista di St.Gabriel, Leed oro per Toronto 2.4 - Progettazione sostenibile europea, i casi studio. 3- La chiesa di S.Giovanni XXIII 3.1 -Il quartiere Torrino - Mezzocammino 3.2 - Inquadramento del lotto 3.3 - La proposta progettuale Conclusioni |
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