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Et in arcadia ego: il giardino in Europa tra Sette e Ottocento

Consolata Maria Romano

Et in arcadia ego: il giardino in Europa tra Sette e Ottocento.

Rel. Vittorio Defabiani. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2006

Abstract:

L'oggetto della presente tesi riguarda un significativo periodo della storia dei giardini in Europa: il passaggio dal Sette all'Ottocento. L'idea con la quale leggiamo il cambiamento di questo momento è espressa da una frase: Et In Arcadia Ego. E' un motto, e insieme un concetto che sottende a questo fenomeno di gusto dalle proporzioni eccezionali.

Il giungere a un determinato fenomeno storico-artistico è il prodotto di molti fattori che vi concorrono e partono da lontano: sia nel tempo che nella varietà degli ambiti presi in considerazione: la storia, l'arte, la letteratura e non solo. Ci si avvicina all'oggetto di studio tenendo conto di quanto ha contribuito a determinarlo, ciò che lo precedeva ed era attorno alla storia del giardino con rimandi reciproci delle diverse forme d'arte. La frase, che è titolo del percorso compiuto, è analizzata dall'origine del concetto d'Arcadia nato con Virgilio e ripreso nel tempo, alla sua prima comparsa nel quadro omonimo del Guercino, Et In Arcadia Ego, del 1621.

Il suo significato è stato dibattuto dalla attuale critica sia artistica che letteraria della quale si è cercato di individuare motivazioni e percorso, proseguendo l'analisi con due quadri di Nicolas Poussin, l'uno del 1630, l'altro del 1635 circa, aventi per soggetto lo stesso motto. Motto che vuole essere filo conduttore del 'viaggio in Arcadia', nome che accompagna un sentire artistico-letterario che è stato indagato sotto diverse declinazioni tese ad individuare i modelli ideologici che sottendono la trasformazione della struttura e della identità dei giardini tra il XVIII e il XIX secolo.

Arcadia è anche il tìtolo di un romanzo di Jacopo Sannazzaro (1504), il nome dì un'Accademia fondata attorno alla figura della Regina Cristina di Svezia nel 1690, e il comune sentire della poesia di due poeti ( William Wordsworth e Giovanni Pascoli ) che, in epoche diverse, senza parlare d'Arcadia, esprimono il suo spirito. Un sentire legato all'emozione, alla natura, al ricordo., alle simbologie che da Virgilio ai quadri analizzati, conduce a quello dei giardini. L'Arcadia è legata al mito che è tacito assunto dei tanti campi analizzati nella tesi.

La ricerca ha inoltre individuato i legami che dalle arti portano al giardino: dalla poesia all'arte paesaggistica, dall'arte poetica all'arte pittorica, e da quest'ultima al paesaggio. Picturesque infatti rappresenta proprio l'essere dei giardini tra Sette e Ottocento, termine significante la permanenza nell'architettura dello spazio di uno specifico legame ad un particolare tipo di pittura, quella di paesaggio, nata a Roma nella prima metà del Seicento con Nicolas Poussin e Claude Lorrain; artisti che filtrano l'essenza del paesaggio romano come Arcadia rivissuta.

Il giardino è stato riletto nei suoi originali significati mitici e sacri, quanto nelle specifiche caratterizzazioni tra Medioevo ed Età Moderna: l'analisi del giardino tra Sette e Ottocento si costituisce come pregnante riferimento nella linea dell'indagine storico-artistica esposta. Sono stati evidenziati gli elementi caratteristici del giardino da regolare ad irregolare, in relazione alla filosofia coeva: aspetto importante perché il parco paesaggistico ha te sue motivazioni proprio nelle idee di filosofi quali I. Kant, nelle opere di letterati quali F.M. Voltaire nelle creazioni di artisti quali J. Constable e J. M. W. Turner. Il modo di concepire la natura si concretizza poi con il 'pittoresco naturale' e il sublime espresso in filosofia, arte e letteratura e porta all'analisi dei personaggi della storia del paesaggio dipinto, modello di quello vero.

Si prosegue con il parco romantico in letteratura, attraverso due opere significative:

Joulie ou La Nouvelle Héloise (1761) di J.J.Rousseau e Le affinità elettive (1809) di W.Goethe. Il giardino descritto da Goethe diventa espressione compiuta del concetto di parco romantico che si è scelto di leggere come un rimando significativo al quadro Et In Arcadia Ego del Guercino.

Nella seconda parte sono analizzati esempi di giardini tra Sette e Ottocento diversi nella loro concezione, legati ai personaggi che li hanno ideati e colti nel loro valore simbolico dell'Arcadia. Tali tipi di giardino vengono intesi come espressione del 'pittoresco',del 'romantico', dell' 'irregolare', del 'paesaggistico' o 'all'inglese': nasce in Inghilterra ed è legato al cambiamento di gusto che fa seguito alle trasformazioni economico-territoriali, storielle e politiche di questo paese nel riscontro della complessa realtà europea. Dall'analisi di alcuni casi inglesi si passa ad altri esempi di paesi europei (Francia, Italia, Germania, Ungheria e Polonia) che accolgono, secondo modalità loro proprie, il fenomeno del giardino pittoresco.

Relatori: Vittorio Defabiani
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 374
Parole chiave: giardino - Europa
Soggetti: U Urbanistica > UC Giardini
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/432
Capitoli:

PARTE I

1. ET IN ARCADIA EGO

2. 'ARCADIA' CHIAMATA PER NOME

3. MITO

4. ARCADIA TACITAMENTE ESPRESSA NELLA POESIA DI WORDSWORTH E PASCOLI

5. LEGAMI DALLE ARTI AL GIARDINO

6. IL GIARDINO

7. IL GIARDINO TRA SETTE E OTTOCENTO

8. IL SUBLIME. DAL 'PITTORESCO NATURALE' AL SUBLIME: FILOSOFI, PITTORI, LETTERATI

PARTE II

1. IL GIARDINO INGLESE

2. FRANCIA

3. ITALIA

4. GERMANIA

5. UNGHERIA

6. POLONIA, MORAVIA E BOEMIA

7. SPAGNA

8. PORTOGALLO

PARTE I

1. ET IN ARCADIA EGO

1.1 Giovanni Francesco Barbieri detto 'il Guercino' (1591-1666). La vita, la formazione, la personalità

1.1.1 La riforma di Ludovico Carracci (1555-1619) e la sua Accademia.

L'ispirazione di Guercino il giovane. Uniti il vero e il classico: l'Olimpo e i soggetti dei bassi mestieri a portata di mano

1.1.1.1 Sacra famiglia con S. Francesco e donatori (1591).

Pala di Ludovico Carracci definita da Guercino 'La mia cara cinna'

1.1.2 Nelle opere del Guercino c'è sempre un fiume. Vigore e colore nella giovinezza, controllo nella maturità. Paesaggi sognati, 'affabulazione sentimentale'; sospesi in un'ora onirica: la 25 ora del giorno

1.2 Il quadro (1621).

Aperta polemica al paesaggio classicista. Metafora della natura del '600: calma e vitale anche di fronte alla morte

1.2.1 1 pastori, sovrapponi bili a quelli dello Scorticamento di Marsia.

quadri vicini concettualmente: perdita dell'idillio nel paradiso arcadico

1.2.1.1 Il teschio e il motto: sorpresa dei pastori.

La frase unita all'iconografia pastorale: novità in campo artistico

1.2.1.2 Tema del pastore in meditazione.

Deriva dalla V egloga di Virgilio

1.2.1.3 Memento mori medievale.

Un ritorno barocco

1.2.2 Il motto e la sua ambiguità

1.2.2.1 Ego: riferito alla morte o al morto?

La critica dibatte

1.2.2.2 Giulio Rospigliosi, autore probabile di una frase non classica che sembra non ricorrere nella letteratura prima del quadro del Guercino

1.2.2.3 Il motto riferito alla morte secondo il senso letterale indagato da Erwin Panofsky

1.2.2.4 Il motto riferito al morto; in particolare alla tomba di Terenzio secondo Della Corte

1.2.3 Virgilio, la sua figura, il suo tempo. Nascita dell'Arcadia ideale

1.2.3.1 Origine dei componimenti pastorali e Teocrito

1.2.3.2 Arcadia ideale lontana dal suo tempo e paesaggio dell'animo

1.2.3.3 Morte in Arcadia.

Idea creata da Virgilio e precedenti iconografici

1.2.4 Gli elementi della tela completano il tema della morte in Arcadia

1.2.4.1 I pastori, destinatali dell'epifania divina

1.2.4.1.1 Emblematico contraltare della vita affannosa della città

1.2.4.1.2 Dafhi, capostipite della poesia bucolica genere sostenuto dalla pittura

1.2.4.2 Il teschio, l'uguaglianza dei destini di fronte alla morte

1.2.4.3 Gli animali, legati al tema della morte la mosca, il topo, l'uccello, il bruco, la lucertola

1.2.4.4 Il bosco, luogo sacro nel mito e i suoi significati simbolici d'inquietudine o di fascinazione

1.3 Arcadia.

La regione del Peloponneso

1.3.1 La realtà di terra nuda, fredda, isolata e aspra la sua storia; origine mitica del suo nome

1.3.2 Pan, i suoi luoghi, natura, simboli e il significato etimologico del suo nome

1.3.3 Simboli dell'Arcadia da regione povera a simbolo dì regno ideale di perfetta felicità e bellezza circondate da una malinconia dolcemente triste

1.3.3.1 Primitivismo 'mite' e primitivismo 'aspro': lo stato naturale dell'uomo

1.3.3.2 Manca delle attrattive che le associamo naturalmente l'Arcadia nella descrizione dei poeti greci (Polibio, Giovenale, Filostrato e Fulgenzio)

1.3.3.3 Nella poesia latina l'Arcadia si affaccia alla letteratura universale con due opposte versioni: Ovidio la peggiora; Virgilio la idealizza

1.3.3.3.1 Nelle ecloghe, paesaggio di sogno, patria dell'anima, reame immaginario di perfetta felicità

1.3.3.3.2 La sera: tristezza, quiete, malinconia, desiderio.

Con essa risolve la dissonanza tra umana sofferenza e sovrumana perfezione

1.3.3.3.3 Proiezione del dolore nel futuro o nel passato addolcito: spostato ne! tempo con sentimento che anticipa o rammemora

1.4 Nicolas Poussin (1594-1665).

La vita e l'arte

1.4.1 N. Poussin, Et in Arcadia Ego 1, (Les Bergers d'Arcadie), 1630, oggi nella collezione Devonshire a Chatsworth

1.4.1.1 Derivazione dal quadro del Guercino.

Aumentano i personaggi (una pastorella e il Dio Fluviale Alfeo), il motto ancora riferito aliamone

1.4.1.2 Probabile pendant col Mida che si lava il viso nel fiume Pactolo vicini come significati (vanità del desiderio e fragilità fortuna) e il soggetto del Mida

1.4.2 N. Poussin, Et in Arcadia Ego 2, (Les Bergers d'Arcadie), 1635, oggi al Louvre

1.4.2.1 Descrizione di Èrcole Silva, corretta nel significato

1.4.2.2 Rottura radicale con tradizione moralizzante del Medioevo.

Scompaiono dramma e sorpresa, i pastori assorti in malinconica contemplazione: muta l'interpretazione da moralismo mascherato a scoperto sentimento elegiaco

1.4.2.3 Familiarità di Poussin con Virgilio.

Il sarcofago deriva dalla tomba di Dafni dell'Ecloga V virgiliana

1.4.3 Evolversi del significato d''Arcadia' nel tempo

1.4.4 La forma della tomba e la malinconia rivelano contatto con la poesia del Sannazaro (nel suo sepolcro la pastorella di nome Fillide)

1.4.5 Cambia il significato del quadro.

Passaggio dalla morte al morto, dal presente al passato, la minaccia diventa ricordo

1.4.5.1 Ripresa del motto da autori e artisti con imprecisioni.

Jean Honorè Fragonard (1732-1806) rovescia l'insegnamento originario della morte: Da "Anche in Arcadia regna la morte " a "Anche nella morte ci può essere l'Arcadia"

1.4.6 La morte nel secondo quadro di Poussin non più. rappresentata attraverso il teschio, ma comunque presente nella scena

1.4.6.1 Analisi e ipotesi degli studiosi concordi nella presenza della morte pur rappresentala diversamente

1.4.6.2 Imprecisione: cara al pensiero di Poussin che ha scelto il tema dell'Arcadia

1.4.6.3 La figura femminile a destra nel quadro

1.4.7 La memoria nel quadro del Louvre

1.4.7.1 Poussin e la memoria.

L'idea classica nei giardini con sculture di Roma

1.4.7.2 Mnemosine secondo il mito

1.4.7.3 Mnemosine madre delle muse memoria e sua negazione: l'oblio

1.4.7.4 Memoria difesa contro il tempo divoratore delle cose: ricomposto il dissidio Ira essa e le sue figlie

1.4.7.5 La memoria nel quadro.

Ulteriore personificazione che collega chi è vivo da chi non lo è più. Oggetto di meditazione malinconica sulla condizione mortale dell 'uomo. Portavoce dell 'ambiguo messaggio del quadro davanti al quale siamo chiamati a sostare

2. "ARCADIA" CHIAMATA PER NOME

2.1 L'Arcadia di Jacopo Sannazaro (1504)

2.1.1 Tempo, composizione e tema

2.1.2 Lo spirito del romanzo: la malinconia 56

2.1.2.1 Punto d'arrivo della poesia bucolica di Virgilio e sua suggestione

2.1.2.2 Codice d'Arcadia sovvertito: alternativa contraria alla serenità della vita pastorale, sentimento d'assenza e felicità negata portano dalla malinconia alla disperazione

2.1.2.3 Autunno dell'Umanesimo disperante sentimento del tempo

2.1.2.4 La donna che origina il grande pianto ha le sfumate sembianze del ricordo

2.2 L'Accademia di Cristina di Svezia (1690)

2.2.1 La regina Cristina di Svezia e le riunioni nel suo salotto romano; il recitare, le sue collezioni, i personaggi illustri che lo frequentavano

2.2.2 L'Accademia dell'Arcadia fondata dopo la morte di Cristina, il suo nome, il programma, i partecipanti

2.2.2.1 Diffusione in Italia di Colonie d'Arcadia scambi tra le accademie e meta dei viaggi settecenteschi

2.2.2.2 L'insegna: la siringa cinta di pino e di alloro e loro simbologie nel mito

2.2.2.3 Accademia italiana crea ammirazione per tradizione comune, i suoi risultati e il suo tempo

2.2.3 Risvolti arcadici nell'ambiente, vasi, trofei di caccia, cascate fiorite delle porte

2.2.4 Lo stucco e i simboli dell'Arcadia

3. MITO

3.1 Mito, origine dello spirito d'Arcadia 69

3.1.1 Arcadia "presepe laico", storia di un'illusione in cui sono noti tutti i rischi. Temi e regole fisse create da Virgilio nel paesaggio con natura amica

3.1.2 Mito, metamorfosi e Arcadia, il loro coincidere in quanto rifugio, consolazione, ricordo e difesa contro il tempo con le loro mutazioni: sovvertimento dell'ordine naturale delle cose

3.1.3 Genesi e significato del mito.

Le 'favole ' di Guercino (affabulazione sentimentale), di Poussìn (favole antiche), di Sannazaro (favola pastorale)

3.1.4 Il mito in Virgilio nelle Georgiche Orfeo ed Aristeo ne illustrano la filosofia: (con dura privazione e sottoposti a prove, il pastore Aristeo ha successo e il poeta d'amore Orfeo, fallisce)

3.1.5 Mitologia nei secoli.

Il 400 ama Virgilio; la convivenza mito-sacro; il Seicento e la riscoperta deimito; L. Carrocci (1555-1619); Albani (1578-1660) e Domenichino (1581-1641); il Settecento da letteratura preziosa al genere pastorale

4. ARCADIA TACITAMENTE ESPRESSA NELLA POESIA DI WORDSWORTH E PASCOLI

4.1 Wordsworth (1770-1850) e Pascoli (1855-1912) i loro scritti e il loro tempo.

L'Inghilterra agli albori del Romanticismo e l'Italia quando il romanticismo aveva assunto colorazioni decadenti

4.2 La concezione della natura

4.2.1 La poesia in Europa nel XIX sec. e l'attenzione alla natura: legame tra uomo e Dio. La rivoluzione linguistica dei due poeti

4.2.2 La natura parla all'anima romantica religione di essa: parla alla nostra anima attraverso i sensi

4.2.3 Primitivismo mite.

Il ritorno alla purezza primordiale nasconde dietro umili e semplici cose, sottile profondità di concezioni

4.2.4 Natura imperscrutabile.

Doppi sensi e segretezze nella poetica pascoliana: oltre il significato apparente, sempre quello nascosto, anche ciò che non dava adito a sospetti

4.3 Tematiche, mezzi, inclinazioni e sentire espressi nei versi: caratteri d'Arcadia

4.3.1 Silenzio, meditazione, malinconia, ricordo riportano ai quadri d'Arcadia

4.3.1.1 Il misticismo delle due poesie; la consolazione nella natura, il legame tra il mondo dei vivi e dei morti, il mistero e le premonizioni

4.3.2 Tecnica d'artista: un profondo e insospettato patrimonio filosofico e morale si cela dietro un'apparente facilità dei versi

4.3.2.1 Validità ad ogni materiale linguistico per poter rendere l'emozione, risultando la prosa più aliena dalla tradizione dopo il Manzoni. Preziosismo bivalente verso l'alto (uso parole elette) e verso il basso (umili)

4.3.2.2 Simbolismo.

Il valore del suono delle parole brevi. Le risonanze spirituali negli elementi esterni che diventano simboli con significati ulteriori e inaccessibili. Anticipatore della poesia di Montale (simbolismo avrà sua attuazione più piena) e la simbologia del fiore

4.3.2.2.1 Parvenze da decifrare e scoprire. Sembrare semplice, ingenuo, chiaro e nascondere artificio sottile evocando rimandi ai profondo dell'animo umano attraverso sembianze di scene campestri

4.4 Punti di contatto tra l'Arcadia poetica di Wordsworth e Pascoli - quella virgiliana e delle tele

4.4.1 Il lontano come realtà altrove: nel tempo, nello spazio, come lo spirito d'Arcadia

4.4.2 L'indeterminato, le segretezze e l'invisibile portano al quadro del Guercino

4.4.3 Morte e vita, speranza e disillusione, interrompersi improvviso della felicità dai versi alle tele d'Arcadia

4.4.4 I legami con Virgilio temi e sensibilità

4.4.5 La memoria, il paradiso perduto, il ritorno alla madre-natura e all'infanzia, l'archetipo virgiliano e il tema del fanciullo e della madre

4.4.5.1 Puttini nell'iconografia visualizzano il tema dell' 'Amore-Cupido' o 'Bambino-Gesù' traducendo con impasto laico il primo significato biblico- religioso

5. LEGAMI DALLE ARTI AL GIARDINO

5.1 Legame poesia-arte paesaggistica

5.1.1 Legame stabile e duplice il gusto comune e il loro completarsi

5.1.2 Poesia ispirata al giardino, poesia ispirante i giardini.

Relazionamento storico e pensiero di H. Walpole e di J. Locke

5.2 Legame arte poetica-arte pittorica 112

5.2.1 L'opera di Poussin, il pensiero di Marino e i discorsi di Sir J. Reynolds

5.3 Legame pittura-paesaggio

5.3.1 Il Paesaggio, spettacolo esso stesso da solo punto d'arrivo di un cammino lungo nel tempo, concretizzato nella definizione del Vocabolario Toscano del Disegno (1681)

5.3.2 Nascita del quadro di paesaggio: prima metà del Seicento a Roma.

C. Lorrain e N. Poussin

5.3.3 L'arte inglese tributaria di altri Paesi fino al Settecento.

Francia, Germania e Olanda per architettura e pittura. I giardini del Settecento; prima forma d'arte autenticamente inglese.

Prodotto della rivoluzione industriale e specchio della borghesia: ritratto, natura morta, scene d'interni e delle cacce

6. IL GIARDINO.

6.1 Dal paesaggio-dipinto - al giardino-vero -

6.1.1 Le rovine: dal paesaggio dipinto e poetico, a quello romano, ai giardini.

Nelle leggende greche, una natura sacra abitata dalle divinità, espressione sacra e mitica di malinconia

6.1.2 Dal paesaggio all'arte dei giardini: 'imperfetta', 'mista', 'che avvolge' l'uomo

6.1.3 Giardino e Arcadia: sostegno dell'omonima accademia e sito dell'anima.

Luogo di una quiete superiore, del silenzio, osservazione e trasmissione del sapere

6.1.4 Legame Mito-Poesia-Giardino

6.2 Entrando nel giardino

6.2.1 Il Genius Loci: rispetto e comprensione del carattere ambientale nel pensiero di Socrate, Virgilio, Shaftesbury, Goethe e Pope

6.2.2 La bellezza: collocata da mitologia e poesia all'origine di tutti i paesaggi

6.2.3 La separatezza: inclusa nell'etimo del termine (giardino: luogo recintato); l'analogia con il presepe e con la città

6.2.4 Monumenti ed epigrafi funebri per suscitare malinconia: sentimento dell'assenza.

Sviluppo nell'Inghilterra del XVIII secolo

6.3 Significati sacri e mitici all'origine dell'idea di giardino

6.3.1 Legame Poesia-Creazione-Giardino nel pensiero di Pope ed etimo del termine

6.3.2 Il mito lega il giardino ad Eros ed Afrodite; amore, bellezza, fertilità. Corrispettivo profano della storia sacra

6.3.3 Il Sacro, racconto biblico, "mito sovratemporale": collocazione felice e innocente da parte di Dio per Adamo.

Giardino del piacere; lungo tutta la Bibbia, all'origine dei giardini del Rinascimento

6.3.4 Giardino-Paradiso: dall'allegoria dell'amore all'inganno

6.4 Inscindibili elementi interni: chi se ne occupa: valenze semantiche ed esempi di piante simboliche (un frutto, un fiore)

6.4.1 TI giardiniere: nel microcosmo custodisce, opera e pratica moderazione. È curante-curato

6.4.2 La parola nel giardino: condensato di valenze semantiche, segni ed elementi significanti di tutti i tipi fanno parlare i giardini, quelli di tutte le epoche

6.4.3 Il melo: simbolo nella storia sacra e mitica associato ai peccato originale, a Cristo che lo sconfigge. Quello della discordia e i Pomi d'oro delle Esperidi

6.4.4 La rosa: significati nella storia sacra e mitica legata a Cristo; nel mito ad Afrodite- Venere e da questa trasferita a Maria. Il rosario e l'iconografia mariana 1416.5 Elementi concreti esterni: segni e presenze nel giardino

6.5.1 La variety: da giardino-paradiso a giardino-microcosmo

6.5.2 TI labirinto: dalle pareti delle chiese al giardino

6.5.3 La funzione del giardino nelle diverse epoche.

Da studio e raccoglimento a stupore e artificio per feste e convegni amorosi nel Barocco fino alla glorificazione della Monarchici

6.5.4 1 sensi tutti devono essere soddisfatti da un autentico giardino.

Evoluzione e interpretazione nelle diverse epoche, particolare ruolo del Barocco e Rococò

7. IL GIARDINO TRA SETTE E OTTOCENTO

7.1 Dai giardini di fine Settecento a Wordsworth e Pascoli - un sentire Messaggi nascosti, codici semantici, tacite allusioni, sensazioni, l'indefinito, il sentire il ricordo, i morti, la malinconia

7.2 I giardini irregolari

7.2.1 Origine e storia del gusto per i giardini irregolari.

Dai paesaggi illustrati di Virgilio e Grazio, al Rinascimento. I tre anelli e la loro evoluzione. Il ruolo del settore regolare

7.2.2 Irregolarità nel giardino paesaggistico.

Movimento, tempo, fugacità, sentimento, mutevolezza, instabilità, stati d'animo transitori

7.2.3 Varietà, variety, dal Medioevo al Romanticismo, ricordo dell'Eden e delle sue ricchezze.

Tratti particolari delle varie epoche. Le piante esotiche e rare, floricoltura, testimonianze delle epoche passate e ricordi di viaggi.

Ruolo dei sentimenti

7.2.4 Picturesque, nascita del termine anglo-francese

7.2.4.1 La pittura di paesaggio come riferimento del pittoresco secondo i modelli indicati da Reynolds.

Rosa, C. Lorrain, N.Poussin e la scuola olandese con paesaggio privo di classicità

7.2.5 Graduale passaggio dal giardino regolare a quello paesaggistico - e loro significati 160

7.2.6 Simboli nel giardino.

Mantenuti i vecchi con accenti diversi. Espressione dell 'interiorità dell'uomo attraverso la natura. Scema il ruolo della mitologia antica. Importanza dello stato d'animo. Profondità e informazioni latenti destinate ad un visitatore colto. Forme antropomorfiche ai concetti morali ed estetici. Allegorie

7.2.6.1 Rimandi alla poesia pascoliana. Associazioni, solitudine, emotività, arte nascosta

7.2.6.2 J.J. Rousseau (1712-1778): precursore della tradizione romantica.

La natura nella nuova arte pittorica. Visione che porta al paradiso ritrovato (ritrovamento, di sorpresa in sorpresa, di quanto ci è più caro). Semantica di ordine associativo-emozionale

7.2.7 Lo spazio. I giardini diventano parchi.

Si perde, si amplia, desiderio d'andare oltre, lontano, aperto, fondersi coi boschi e campi attorno

7.2.7.1 Ha-Ha.

Steccato invisibile da lontano sul fondo del fossato.

Espediente tecnico, espressione dì sorpresa di separazione non visibile. Segno che delinea cambiamento nel giardino.

Nascita e storia

7.3 Giardino e filosofia

7.3.1 Il parco paesaggistico inventato da filosofi, scrittori e inventori d'arte.

Schlegel (giardino pittorico), Hegel (giardino architettonico- giardino pittorico - Schiller (giardino estetico- giardino poetico)

7.3.2 La libertà.

Il pensiero di Kant, la natura libera (l'arte nascosta), recinzioni di ogni tipo abolite, espressione libertà dell 'uomo. L'Inghilterra liberale dei Wighs: 'giardino del liberalismo ' e simboli.

Movimento: dinamismo in tutte le sue espressioni

7.3.3 Percezioni e sentire del giardino romantico.

Le passeggiate. La sera: meglio corrisponde agli umori romantici.

La malinconia: meglio li esprime. Mutamenti ed ovunque echi per l'animo umano riportano alla tela del Guercino

7.4 Personaggi, opere e alberi: i protagonisti del nuovo giardino

7.4.1 Congiunzione tra il vecchio e il nuovo: il giardino di Pope

7.4.2 Evoluzione e alberi nel giardino.

Sviluppo e cambiamento lento. Stesso territorio per il subentrare del nuovo stile. Il fascino degli alberi vecchi in epoca romantica

7.4.3 Teorie psicologiche di Hume (1771-1776). La bellezza nella mente di chi contempla 176

7.4.4 Voltaire, Candide (1759)

Pilastro simbolico della storia e pensiero del tempo. Non c'è ottimismo: portavoce di un'epoca che denuncia la ragione come causa dei mali

7.4.5 Kant, Crìtica del Giudizio (1790)

Portavoce in campo filosofico della storia del suo tempo e di quella dei giardini (le arti e la loro divisione - la natura - il giardinaggio - il bello - la libertà)

8. IL SUBLIME. DAL 'PITTORESCO NATURALE' AL SUBLIME: FILOSOFI, PITTORI, LETTERATI

8.1 Il Sublime nel pensiero dei filosofi

8.1.1 Shaftesbury, Addison e Barkeley individuano la categoria del sublime prima della definizione di Burke. Il pensiero di Kant e di Schiller

8.2 I Pittori Paesaggisti: il 'pittoresco naturale' e il 'sublime del pittoresco'

8.2.1 Il Grand Tour e il collezionismo sul finire del secolo rinserrano il legame giardino-pittura. Nell'arco di un secolo il giardino diventa natura vera riproducendo l'immagine di quella dipinta e a sua volta quella dipinta cerca un rapporto più profondo con quella vera

8.2.2 Il foglio bianco e la pausa

Riserva di potenzialità, concentrazione di significati e valenza creativa

8.2.3 Personaggi della storia del paesaggio dipinto, modello di quello vero

Sir Joshua Reynolds (1723-1792), ritrattista e fondatore della Royal Academy

Thomas Gainsbourough (1727-1788) ritrattista e paesaggista

1 pittori topografi e la precisione data dalla camera oscura 186

Claude Joseph Vernet (1714-1789) paesaggi e marine luminosi, già sublime

Alexander Cozens (1717-1786) l'acquerello e le macchie casuali

John Robert Cozens ( 1752-1797) il sublime del pittoresco

Thomas Monro ( 1759-1833) e la sua accademia di acquerellisti

Thomas Girtin (1775-1802) Villaggi e città con freddi toni e stesure monocrome

Joseph Mallord William Turner (1775-1851 ) e il «Battello a vapore in una tempesta di neve». Punto d'arrivo del sublime del pittoresco: pittura da 'rappresentazione' a 'visione' verso la luce assoluta

John Constable (1776-1837) e «Il carro di fieno»: il pittoresco naturale, per lui anche 'sublime' nello studio dei deli e della sua campagna

8.3 Nel giardino romantico

8.3.1 Labirinti e romitaggi lasciano spazio al parnaso.

Il colle, la visuale che muta, la "linea di grazia ". fluida linea del sentiero in ascesa

8.4 II parco romantico in letteratura

8.4.1 Ermenonville, tenuta de] marchese De Girardin, ricca di codici e segni del paico romantico i legami con Rousseau, i suoi elementi, tutte le peculiarità del parco romantico, l'eclettica erudizione romantica, la malinconia, la pittoricità con rimandi a Poussin, motti e citazioni

8.4.2 Le arti nel giardino

8.4.2.1 Ercole Silva e le iscrizioni: la parola varca le soglie del giardino, come i giardini s'installano nella poesia romantica

8.4.2.2 Duplice influenza: l'arte dei giardini è sintesi delle arti (architettura, pittura, filosofia, musica e letteratura) ed è da queste influenzata

8.4.3 Julie ou la Nouvelle Héloise (1758) romanzo epistolare di Rousseau.

Il giardino è chiuso a chiave, dissimulato l'intervento dei giardinieri. Natura consolatrice, legame paesaggio-pensiero che porta a riflessione

8.4.4 Le Affinità Elettive (1809) di Goethe: espressione compiuta del parco romantico nel romanzo.

Influenze di Rousseau. Ossian e l'entusiasmo di Goethe. Risposta letteraria al sublime romantico

8.4.4.1 Il Giardino: protagonista come i personaggi che lo abitano e motore dell'intreccio: la conferma di un gusto

8.4.4.1.1 Il giardino provoca emozioni ed effetti sull'animo umano (Hirschfeld - Goethe e un romanzo contemporaneo)

8.4.4.1.2 Il ruolo della passeggiata. Il dilettantismo e la professionalità dei personaggi

8.4.4.1.3 Simboli e significati nel giardino

8.4.4.1.4 Giardino animato a tutti i 'gradienti' dell'amore (sacro: matrimonio; sconvolgente: passioni proibite; puro; sacrificio; divinizzante: maternità; disperato: morte)

8.4.4.2 Personaggi simbolici: la figura dell'architetto e Ottilia.

Ottilia è creatura silvana, sente le affinità misteriose tra uomo e natura; ne è simbolo degli aspetti più sublimi

8.4.4.3 Il pericolo nel cammino dell'uomo verso il nuovo

8.4.4.3.1 II dramma della modernità: nel nuovo qualcosa di potentemente letale.

La natura resta misteriosa e potente. L'uomo trasforma e subisce

8.4.4.3.2 Nella cappella con la bara di Ottilia la natura si ricompone.

Da aperta in giardini che hanno l'aspetto della campagna, ritorna fra le mura e i recinti dell'hortus conclusus

8.4.4.3.3 Natura vera contrapposta alla razionalità ed ingegno umano.

Uscita dell 'uomo dall'Eden (autonomia di giudizio). La trasgressione in nome della libertà, ne è causa, invece, della fine 209

8.5 Conclusione: il limite espresso in filosofia, in religione, letteratura ed arte, della vita dell 'uomo, come del confine nel giardino, è ritorno al 'recinto' per sicurezza, arcadia dell 'animo umano espressa attraverso l'arte, la letteratura, la poesia

Parte II

IL GIARDINO INGLESE. Storia e origine del suo nome

Stourhead Dalla pittura al giardino

Chiswick L'incontro del mondo dell'arte con quello dei giardini

Twickenham Un poeta, una grotta e la natura

Strawberry Hill Il nuovo gusto, il resoconto di un colto cronista e una folly neogotica: la sua "piccola casa capricciosa"

Stowe La politica dello spazio e la poetica dell 'invenzione nelle interpretazioni di diversi gardeners

Rousham Un giardino emblematico: soluzioni "kentissime "oltre il precinto

Lancelot Capability Brown (1716-1783) Il suo giardino: pittoresco

Blenheilm Palace Memoria dì una campagna militare, le ambizioni, una duchessa, un grande ponte e un lago, di Brown

Humprey Repton ( 1752-1818) Il moderato "landscape gardener " che conclude un 'epoca

Sheringhara Hall La moderazione nel gusto e pensiero di Repton applicata ad ogni aspetto di una residenza sul mare del Nord

FRANCIA

Il giardino di C.-H. Watelet: Moulin-Joli

Arte esotica della Cina nel giardino francese

Il giardino del Marchese de Girardin: Ermenonville

Il parco di Monceau

La "ferme ornée"

I villaggi (Hameaux)

Giardino paesaggistico nello spazio pubblico

Hotels

ITALIA

Italianità del giardino all'inglese e contributo veneto

La nuova classe borghese e il giardino

Il castello di Racconigi

Il castello di Agliè e il castello di Pollenzo

La moda della villeggiatura

Il Parco di Villa Vigoni

GERMANIA

Influssi stranieri: giardino classico e rococò

Dimora Reale presso Auerbach

Worlitz "Indicibilmente bello": molti/ormi sentimenti ed emozioni, calcolati ma naturalissimi come i suoi spazi

Weimar Citazioni e sensazioni sulla riva del Ilm

Wilhelrnshohe Tre fasi di progettazione, personaggi e tempi diversi in un grande spazio, che diventa parco paesaggistico

Età napoleonica

UNGHERIA

Occupazione turca e influenze straniere

I giardini di:

Esterhaza

Kismarton

Hedervar

Hesterazy

Majorhaza

Hotkoc

Tata

Csuzy

Festetich

Arcsut

Karolyi- Lovasbereny - Oroszvar - Martonvasar - Also-korompa - Varosliget

POLONIA, MORA VIA E BOEMIA

Il giardino di Arkadia

SPAGNA Un altro sentire nel Settecento: la terra, la tradizione, il sentimento spagnolo non abbracciano il giardino paesaggistico 361

PORTOGALLO Una 'tessera ' de! mosaico colorata e ripetuta, codice differente ma capace di condurre l'animo negli stessi romantici luoghi

Bibliografia:

ARTE

Storia dell'arte

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