Beatrice Raisaro
SOS casa fai da te - Manuale per autocostruzione di case a basso costo.
Rel. Elena Piera Montacchini, Giacomo Chiesa. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2014
Abstract: |
La terra, e di conseguenza l’essere umano, vive secondo principi di equilibrio molto delicati che, se rispettati, consentono una corretta esistenza priva delle conseguenze spiacevoli che si trovano ora nella sezione "problemi urgenti da risolvere” sulle scrivanie di molti esperti di settore. La nostra cultura e la nostra società hanno subito, nel corso dell’ultimo secolo profondi cambiamenti derivanti soprattutto dallo sviluppo economico, che hanno sostanzialmente plasmato il nostro modo di vivere basando lo sviluppo industriale su una politica tecnologico-energetica che ha influenzato in maniera significativa il nostro modo di crescere, di muoverci, di lavorare, e in modo particolare hanno modificato il nostro approccio verso le tematiche dell'abitare e del vivere cittadino. L’uomo ne ha abusato tanto, ha costruito intere città di cemento ultra futuristiche (così ci hanno fatto credere) le ha riempite di automobili e di impianti di riscaldamento dagli altissimi consumi, ci ha vissuto orgoglioso senza porsi il dubbio e spesso senza informarsi, che questo stile di abitare potesse essere dannoso per il nostro ecosistema. Ed è stato dannoso sul serio, sia per i nostri portafogli che per l'ambiente che abitiamo: il secolo scorso ha peccato di poca lungimiranza, non ha guardato al futuro dei suoi nipoti e ha consumato tutto quello che poteva consumare creando quella che oggi viviamo con i termini di crisi economica, crisi ecologica, crisi energetica, crisi abitativa. All’interno del dibattito architettonico il tema dell’abitare ha subito di conseguenza delle variazioni che hanno quindi portato nuove problematiche di non facile approccio. Il lavoro del progettista oggi è basato su una parola che si chiama sostenibilità, intesa come la capacità di sfruttare le risorse esistenti senza compromettere il futuro delle prossime generazioni. Abitare oggi ha tanti significati: rapportarsi ad un luogo al quale non siamo più sicuri di appartenere, andare alla ricerca di uno spazio che ci faccia sentire al sicuro, o sentirsi a casa in spazi che generalmente non vengono definiti come tali. Il rapporto crisi-abitare risulta quindi uno del fattori che un progettista deve analizzare a fondo per riuscire a realizzare architetture che riescano ad integrarsi perfettamente con quelli che sono i grossi cambiamenti attitudinali dell’abitare che quest'evoluzione ha comportato. Un’ulteriore problematica deriva dal fatto che negli ultimi decenni del secolo scorso il tema dell'abitazione a basso costo è stato messo da parte spesso in favore dell'architettura dai temi che possono muovere grandi capitali e assolvere funzioni referenziali. Oggi quindi diventa fondamentale e necessario sviluppare un nuovo modello di abitabilità per rispondere alle domande sociali di aggirare i costi immobiliari inaccessibili e soddisfare il repentino cambiamento dei nuclei familiari. Il concetto "famiglia" infatti è oggi un altro importante fattore che ha stravolto la concezione odierna dell'atto di abitare: se prima i progettisti dovevano confrontarsi con i bisogni domestici di una classica famiglia nucleare, ossia genitori e due figli, ora ci si ritrova davanti ad una varietà di richiesta dovuta a quei cambiamenti sociali che hanno portato ad una ripartizione della popolazione in una molteplicità non sempre prevedibile di situazioni abitative: single, coppie senza figli, famiglie nucleari, collettive giovanili e senili, co-housing, neonomadismo. Ecco quindi che si delinea una gamma di situazioni che sottolineano quelle che sono le conseguenze architettoniche del rapporto abitare-crisi che vengono trattate in questo lavoro. L'obiettivo del progettista non si deve limitare nel realizzare un sistema abitativo che rispetti le necessità umane, ma consiste nel concepire il metodo giusto per adattarsi al cambiamento e quindi alla crisi, che diventa di conseguenza una nuova sfida. Considerando ciò diventa quasi logico imitare i grandi progetti di Madre Natura, che con i suoi quattro miliardi di anni di evoluzione ha capito che cosa funziona, cosa è appropriato e dura nel tempo. La Natura, difatti, può essere considerata un contesto progettuale estremamente efficiente. Si contraddistingue per alcune peculiarità, come la necessità di applicare i suoi principi all'interno di una realtà spesso caratterizzata da vincoli (materici, ambientali, temporali...) o anche la necessità di ottimizzare le risorse energetiche con l'obbiettivo di perseguire la massima garanzia di perpetuazione della specie e il mantenimento dell’equilibrio ottimale dell’ecosistema. La Natura è in grado di offrire considerevoli suggerimenti soprattutto nell’attuale condizione di rapida variabilità dei contesti e delle tecnologie di riferimento, in quanto è flessibile e relativamente pronta ai mutamenti. Ma l'aspetto principale che la caratterizza è senz'altro il principio del minimo investimento per il massimo rendimento e che la competizione in Natura si basa sul costo energetico in maniera differente da ciò che accade per noi umani, dove il costo di costruzione prende la meglio. Più basso risulta quest'ultimo valore più il prodotto finale si rivela competitivo e vincente, mentre in Natura sopravvivono soltanto i sistemi che si rivelano energeticamente più efficienti, ovvero quelli che richiedono meno quantità di materiali e energia impiegata. Questa lavoro nasce da una riflessione sul futuro dell'architettura e di conseguenza anche sul mio avvenire. La crisi che stiamo vivendo oggi ci obbliga infatti ad accurate riflessioni sullo stato e sull'evoluzione della professione architetto. L’architetto deve subire passivamente la crisi che sta vivendo l’edilizia italiana o deve trovare il modo di adattarsi ad essa? Ispirandomi alla Natura, in particolare alla sua metodologia di adattarsi ai cambiamenti tramite estrema flessibilità e capacità evolutiva, ho sviluppato questo progetto con l’intenzione di realizzare una nuova forma abitativa a basso costo come risposta ad un sempre crescente disagio dell'abitare che appartiene ormai alle nostre città. La mia aspirazione è quella di avere in futuro delle architetture che possano essere adattabili e flessibili rispetto qualsiasi cambiamento sia climatico che ambientale e socio-culturale, ma anche abitazioni economiche, che tutti possano acquistare. L'intenzione è quella di proporre una nuova tipologia abitativa a basso costo, che possa essere autocostruita dall'utente stesso utilizzando un manuale come guida pratica e di agevole lettura. Per raggiungere questo obbiettivo il lavoro è stato strutturato in due parti. La prima presenta un carattere più analitico, mentre la seconda, frutto delle precedenti analisi, è l'elaborazione finale del progetto. Partendo dalle riflessioni iniziali sulla crisi abitativa che sta vivendo l'edilizia italiana, nel secondo capitolo ho esaminato le cause che hanno generato nel corso dell'ultimo secolo profondi cambiamenti che hanno sostanzialmente modificato il nostro approccio verso le tematiche dell'abitare e del vivere cittadino. La crisi può essere considerata un punto di partenza, uno stimolo per lo sviluppo di nuove forme di architettura. E a questo proposito una perfetta fonte di ispirazione è la natura, in particolare la sua metodologia di adattarsi ai cambiamenti tramite estrema flessibilità e capacità evolutiva. Madre Natura ci insegna anche a progettare low cost, ovvero a basso costo. Perchè un’architettura sia a basso costo è necessario che vengano scelte metodologie di costruzione differenti da quelle utilizzate nella maggior parte dei casi oggi. Nel terzo capitolo ho affrontato infatti le pratiche che, se seguite con rigore, incrementerebbero i margini di risparmio. La progettazione di piccole abitazioni può diventare simbolo di compattezza, efficienza e basso costo, come si può osservare grazie alle schede di analisi di alcune micro abitazioni nel mondo inserite all'interno del capitolo di riferimento. Anche l'autocostruzione oltre ad essere un'efficace processo edilizio per abbassare i costi di costruzione, rappresenta una risposta per ridurre i disadattamenti sociali causati da una situazione abitativa non corrispondente alle esigenze reali della gente. Infine ho esaminato la pratica del riciclo, in particolare il riutilizzo di containers, molto spesso usati anche solo una volta per il trasporto di merci. A questo riguardo sono esplicative le schede di analisi di alcuni esempi di abitazioni containers nel mondo. Nella seconda parte di questa tesi ho raccontato tutto l'iter progettuale che ha portato alla realizzazione dell'elaborato finale e che fonda le sue radici sulle analisi effettuate ed esposte nella prima parte. E' parso importante infatti, nel quarto capitolo, dare spazio anche a questa fase preparatoria, stimolante per la ricerca formale, ma anche utile per evidenziare il metodo progettuale adottato e soprattutto per chiarire quali sono state le scelte che hanno portato al progetto finale. Il progetto finale infatti è il frutto di un elaborato processo che può essere suddiviso in tre fasi fondamentali: PREDESIGN, DESIGN, CONSEGNA KIT E MANUALE INSTALLAZIONE. Il PREDESIGN è la fase progettuale, la più delicata poiché il progettista deve far tesoro di tutte le idee, le analisi e le ricerche effettuate precedentemente ed elaborarle affinchè possa ottenere la soluzione più adatta, tenendo ben presente la conoscenza dello svolgimento del processo produttivo, delle fasi e dei tempi di lavorazione. Il risultato deve essere un progetto che tenga conto della reale fattibilità da parte di persone che non hanno alcun tipo di competenza nel settore edilizio. Il DESIGN è la fase di personalizzazione in cui il cliente realizza le sue scelte sulla base del progetto. Definendo il budget da raggiungere il committente sarà in grado di ideare il design della futura abitazione scegliendo tra una serie di combinazioni, frutto dell'elaborazione effettuata durante la prima fase di predesign. Al termine di questa fase partirà la CONSEGNA DEL KIT E DEL MANUALE D'INSTALLAZIONE, e da questo momento in poi sarà il committente stesso a realizzare in autocostruzione la propria abitazione. |
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Relatori: | Elena Piera Montacchini, Giacomo Chiesa |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione S Scienze e Scienze Applicate > SE Ecologia |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4014 |
Capitoli: | 1. INTRODUZIONE 2. LA CRISI ABITATIVA COME STIMOLO PER LO SVILUPPO DI NUOVE FORME DI ARCHITETTURA 2.1. La crisi abitativa 2.2. Ispirandosi alla natura: biomimetica 2.3. Flessibilità, adattabilità e capacità evolutiva 3. LOW COST: ARCHITETTURA A BASSO COSTO 3.1. Perchè progettare low cosf? 3.2. Micro abitazioni: vivere in pochi metri quadrati 3.2.1. Esempi di micro abitazioni nel mondo 3.3. Autocostruzione 3.4. Il ciclo chiuso: il riciclo dei containers 3.4.1. Esempi di abitazioni containers nel mondo 4. CASO STUDIO - MANUALE PER AUTOCOSTRUZIONE DI CASE A BASSO COSTO 4.1. Diario di progetto 4.1.1. Fase uno: l'idea 4.1.2. Fase due: i requisiti 4.1.3. Fase tre: i sistemi costruttivi adottati 4.2. PREDESIGN: progetto 4.3. DESIGN: scelta con un click 4.4. CONSEGNA E MANUALE D'INSTALLAZIONE CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA |
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