Teatri di verzura in Italia e in Europa tra XVII e XIX secolo: ipotesi ricostruttive per i casi di Venaria Reale, Agliè e Racconigi. = Green open air theaters in Italy and Europe between the seventeenth and nineteenth centuries: reconstructive hypotheses for the cases of Venaria Reale, Agliè and Racconigi.

Il teatro è il punto di incontro tra l’arte della rappresentazione, lo spettacolo, e l’uomo. Così come lo si intende al giorno d’oggi, anche nel XVII e nel XVIII secolo aveva un’importanza fondamentale, con la differenza che, al posto di essere un luogo pubblico chiuso, era un luogo all’aperto, costituito da materiale vegetale. Venivano portate in scena commedie, tragedie, satire, per intrattenere, la maggior parte delle volte, importanti famiglie private. Esiste uno stretto rapporto tra giardino e teatro: così come, percorrendo i viali del giardino e delle sue parti (come, ad esempio, i labirinti) è affascinante lasciarsi trasportare dall’osservazione, senza una meta ben precisa o un percorso stabilito, anche assistendo ad uno spettacolo teatrale, si può essere trasportati, non conoscendo la storia, nel seguire la trama. In questo caso ci si trova davanti a un teatro insolito, inusuale, costituito da specie botaniche differenti, in base al luogo in cui viene progettato il teatro, e decorato con ornamenti, quali statue. La particolarità di questo elemento suggestivo è data dalla potatura artistica delle piante, ovvero l’ars topiaria, un’antica tecnica ben precisa, capace di donare forme rigide o sinuose al materiale vegetale. Ed è proprio così che, all’interno di questa tesi, si cerca di dare un senso alla nascita di questi teatri e si cerca di riprodurre, con immagini realistiche, come potrebbero essere tre teatri di verzura nel territorio piemontese.