Fra nobiltà, lavoro e attesa. Progetto di restauro e rifunzionalizzazione del palazzo Luda di Cortemiglia e della fabbrica di Amleto Bertoni a Saluzzo = Between nobility, work and waiting. Restoration and reuse project of the palazzo Luda di Cortemiglia and the Amleto Bertoni factory in Saluzzo

Obiettivo della tesi è quello di proporre una visione progettuale, differente rispetto a quella prefigurata dall’attuale proprietà, che miri al restauro e alla rifunzionalizzazione del complesso in stato di abbandono formato dal palazzo Luda di Cortemiglia e dalla fabbrica di Amleto Bertoni, a Saluzzo. Edifici costruiti in epoche differenti, con tecnologie e tecniche costruttive molto diverse tra loro, dall’opera muraria tradizionale alla ghisa sino al calcestruzzo armato, hanno ospitato nel tempo due destinazioni d'uso caratterizzanti: da un lato, residenziale e, dall’altro, produttivo per la realizzazione di complementi d’arredo in legno. Il lavoro si è sviluppato in diverse fasi, da quella preliminare di ricerca e di conoscenza all'ipotesi progettuale. In primo luogo, si è proceduto con un'indagine storica relativa al borgo superiore dell’antica capitale del Marchesato di Saluzzo, favorita da una ricca bibliografia, e del singolo caso studio, attraverso la documentazione d’archivio, in parte inedita. La consistenza delle architetture allo stato attuale è stata parallelamente condotta attraverso l’aggiornamento del rilievo, l’individuazione delle tecniche costruttive, degli organismi e delle finiture nelle loro componenti materiche, l’interpretazione delle alterazioni presenti, tutte desunte da rilevamenti diretti. Successivamente, è stata approfondita la facciata prospettante su via Griselda, caratterizzata da degradi causati da fattori naturali e antropici. Attraverso la redazione di un masterplan di progetto, si sono poi definite le nuove destinazioni d'uso - alberghiera per il palazzo e museale per la fabbrica - e individuati i principali lotti di intervento. Essi prevedono la conservazione dell’alzato su via Griselda, area della città nella quale si valuta la realizzazione di una ricucitura urbana attraverso la sostituzione dell’attuale manto stradale in asfalto con uno in ciottoli. E ancora, il restauro del giardino ipotizzabile dalla lettura delle fonti iconografiche, che ha permesso di ricollocare il patrimonio scultoreo e proporre un disegno evocativo degli storici percorsi e parterre. Inoltre, si prevede l’inserimento di nuovi elementi distributivi verticali per garantire l’accessibilità e la fruibilità del sito. Una delle sfide di maggiore interesse e difficoltà è stata quella di far dialogare questi innesti con le preesistenze, proponendo soluzioni compatibili, distinguibili che parlino il linguaggio della contemporaneità e che tengano conto dei poliedrici valori intrinseci del sito, conservando il più possibile la materia storica. Tali valori culturali sono legati a componenti tangibili, quali architettura e apparati decorativi di grande pregio per il palazzo, al contesto paesaggistico, ma anche alla memoria della figura di Amleto Bertoni, di riferimento storico-sociale, nonché legati alla cultura dell’artigianato e della produzione della filiera del legno, ancora viva e qualificante per la città di Saluzzo.