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Il Ponte Mosca. Verifica strutturale e statica di un ponte di pietra

Aldo Baglione

Il Ponte Mosca. Verifica strutturale e statica di un ponte di pietra.

Rel. Guglielmo Guglielmi. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2012

Abstract:

PREFAZIONE

La tesi di laurea da me sviluppata, intende evidenziare la specificità dei ponti in pietra e non, e la loro alta tradizione nel complesso tessuto del patrimonio costruito, al fine di contribuire all'elaborazione di linee strategiche per la loro conservazione quale documento storico di cultura materiale.

Il ponte, sin dall'inizio dei tempi, ha avuto il valore metaforico di ricongiunzione di una "interruzione" presente sul territorio, determinata da cause naturali o antropiche, e come tale esso ha il significato emblematico di riprìstino di un contatto e ricucitura di una discontinuità. Esso è utile, anzi, necessario per unire gli uomini, e si offre quindi come una struttura fondamentale del vivere civile, espressione concreta di governo stabile del territorio e della sua percorribilità.

La sua sfida nei confronti della gravita non ha solo un valore tecnico e pratico, ma anche e soprattutto un significato che potrebbe quasi definirsi mistico. In generale un ponte, resiste al proprio peso e a quello di coloro che transitano su di esso, vincendo in ogni momento la gravita, ed ergendosi a simbolo di una leggerezza che è stata generata non dalla natura ma dagli uomini. Anzi, il ponte è forse l'unica tipologia nella quale si manifesta una continuità di concezione tra l'antico costruire e la moderna ingegneria strutturale. Lo stesso linguaggio tecnico che ne distingue le parti in: pile, spalle, volte, rinfianchi, impalcato, permane al di là della moderna mutazione.

È proprio il ponte ad arco a mettere limpidamente in evidenza il gioco delle azioni e delle reazioni che si compongono in una incontrovertibile armonia.

Ancora oggi, millenari ponti in muratura sfidano con le loro fondazioni l'impetuoso e multiforme regime delle acque fluviali e torrentizie. La loro concezione è stata possibile grazie a una profonda conoscenza delle vicende naturali; la loro costruzione ha rappresentato il superamento di notevoli difficoltà ed ha comportato l'ideazione e la realizzazione di centrature in legno, che da sole costituivano ardite strutture provvisorie.

E così i ponti diventano frequentemente punti di riferimento emblematico del territorio e dei più prestigiosi centri storici.

Per limitarsi all'Italia, chi può pensare di visitare Venezia senza guardare il ponte di Rialto, chi rinuncerebbe alla passeggiata fiorentina sul Ponte Vecchio, mentre nel cuore di Roma fanno ancora storia antichi ponti romani quali ponte S. Angelo, ponte Milvio, ponte Fabricio e ponte Cestio, questi ultimi a cavallo dell'isola Tiberina. Anche le banconote dell'euro, scelte nel 1996 da un sondaggio effettuato tra varie alternative, contengono immagini di elementi di architettura.

Le banconote, quindi, fanno un excursus temporale che parte dall'età classica e giunge fino ai giorni nostri attraverso 7 diversi tagli, dai cinque ai cinquecento euro.

Si ritrovano rappresentati su di esse i maggiori periodi delia storia dell'architettura europea, rappresentati sul fronte da porte o finestre, simbolo di "apertura", e sul retro da ponti, intesi come metafora del collegamento tra le varie nazioni europee. La scelta, operata con la consulenza di ingegneri e storici dell'arte, è stata quella di non individuare un ponte specifico, bensì idearne uno che avesse una tipologia rappresentativa per ciascuno dei periodi storici prescelti.

Tali periodi sono i seguenti:

1. età classica (5 euro)

2. medioevo: età romanica (10 euro)

3. medioevo: età gotica (20 euro)

4. rinascimento (50 euro)

5. periodo barocco e rococò (100 euro)

6. XIX secolo: rivoluzione industriale - architettura del ferro e del vetro (200 euro)

7. architettura contemporanea (500 euro).

Relatori: Guglielmo Guglielmi
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AN Opere di ingegneria civile, trasporti, comunicazioni
T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TA Consolidamento
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2935
Capitoli:

CAPITOLO 1 "BREVE EXCURSUS SULL'EVOLUZIONE COSTRl PONTI"

1.1 INTRODUZIONE

1.2 PONTI NELLA PREISTORIA

1.3 PONTI IN LEGNO

1.4 ETÀ" ROMANA

1.5 PONTI NEL MEDIOEVO

1.5.1 I PONTI DELLA VALLE MAIRA

1.6 PONTI NEL RINASCIMENTO

1.7 PONTI NEL SEICENTO E NEL SETTECENTO

1.8 PONTI NELL'ETÀ' MODERNA

CAPITOLO 2 "IL CASO DEL PONTE MOSCA A TORINO"

2.1 CENNI STORICI

2.2 CARATTERISTICHE TECNICHE

2.2.1 TEORIE ELASTICHE

2.2.2 TEORIE PRE-ELASTICHE

2.2.3 CURVA DELLE PRESSIONI, TEORIE DI COULUMB

2.3 PROBLEMATICHE DI TIPO COSTRUTTIVO

2.3.1 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

2.3.2 SOLUZIONI COSTRUTTIVE

2.4 VALUTAZONE STATICA

2.5 CONCLUSIONI

2.6 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

2.7 DOCUMENTAZIONE STORICA

Bibliografia:

BIBLIOGRAFIA

Algostino F., Faraggiana Giorgio, Scienza delle costruzioni, UTET

Angi Sassi Perino, Faraggiana Giorgio, Ponti

Chiorino Mario Alberto, Ferro Giuseppe Andrea, il Ponte Mosca: analisi di un'opera di avanguardia con l'ausilio delle moderne tecniche di modellazione strutturale

Faraggiana Giorgio, 136 ponti di Torino, edizione del Capricorno

Nasce Vittorio, Sabia Donato, Teoria e pratica nella costruzione dei ponti in muratura fra XVIII e XIX secolo

Pepi Merisio (fotografie di) Civiltà dei ponti, presentazione e testi di Enrico Fumagalli, disegni originali di Florìano Bodini, Roma, ECRA, 1997 231 p. : ill. ; 31 cm. - (Italia della nostra gente)

Re Luciano, I ponti piemontesi; progetti e cantieri, Torino, Celid, 1999

Re Luciano, Architettura e conservazione dei ponti piemontesi, Torino, Celid, 1996

Signorelli Bruno, Inediti per il ponte sulla Dora Riparia

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