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SENTIRE LO SPAZIO = Feel the space

Silvia Nathalia Gutierrez Borda

SENTIRE LO SPAZIO = Feel the space.

Rel. Lorenzo Savio. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2020

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Abstract:

La tematica della disabilità è diventata una sfida per gli architetti che, generalmente, hanno dovuto studiare e integrare nei loro edifici adattamenti per migliorare l’accesso e il transito di questo tipo di popolazione, grazie alle normative esistenti di accessibilità universale che stabiliscono criteri tecnici di base applicabili per ottenere questi spazi. Avere in considerazione questi aspetti sono importanti nella fase di pianificazione di un progetto. Con questi elementi si cerca di garantire l´accessibilità e mobilità delle persone con disabilità nelle situazioni di emergenza e di sicurezza cercando che gli utenti abbiano la massima autonomia e comfort possibili. D’altra parte, è anche importante però capire i bisogni di abitabilità spaziale di questi utenti, soprattutto perché in molti casi gli architetti ignorano il fatto che queste persone abbiano anche questo tipo di esigenze nel abitare uno spazio. Sulla base di questo problema di abitabilità spaziale, vi è quindi un fattore che durante la mia formazione come architetta è stato ricorrente. Noi come architetti, nella maggior parte dei casi, stiamo progettando spazi principalmente e nella sua essenza visivi. Ecco perché ho provato a considerare l’idea di come sarebbe uno spazio se non avessimo questo senso così importante per l’essere umano. Come potremmo percepire e abitare uno spazio se non lo potessimo vedere? In questo senso, la ricerca della tesi sarà generata dall’esperienza di un cieco e da come lui percepisce lo spazio. Detto questo, ho iniziato a indagare di più sulla cecità e ho fatto una caratterizzazione generale di questa parte della popolazione, definendo la disabilità visiva e i diversi gradi di cecità esistenti. Successivamente, per capire meglio come è l’esperienza spaziale di un cieco, ho incontrato autori come Maria Caffarena e l’architetto cieco Chris Downley, diventato un punto di riferimento internazionale nell’ambito dell’architettura per disabili perché attraverso i suoi disegni si puó migliorare la qualità di vita di persone non vedenti. Sulla base di questo primo approccio, ho iniziato ad intendere ancora di più che la perdita di qualunque senso in una persona può portarte agli altri sistemi sensoriali ad aumentre il suo proprio funzionamento. È stato in questo momento che ho preso in considerazione la “multisensorialità” come un possibile concetto determinante delle linee guide del progetto. Dunque, sono stati studiati alcuni proggetti presi come punti di riferimento nell’ampia gamma di architettura multisensoriale e architettura per persone cieche, anche di progetti di urbanistica tattica. Si trattano quindi di progetti dove ogni elemento architettonico e urbano si adatta al vantaggio della percezione sensoriale degli utenti. Nonostante ho trovato diversi elementi importanti che potevano servirmi per questa ricerca, dovevo ancora capire meglio le esigenze e le necessità degli utenti, e questo lo dovevo fare attraverso un approccio diretto con le persone cieche e ipovedenti, quindi, durante le mie pratiche di lavoro nella città di Barcellona, in Spagna, nel secondo trimestre del 2019, ho avuto la possibilità di entrare in contatto con l’ONCE (Organizzazione Nazionale dei Ciechi spagnoli) per poter avere una formazione che mi permettessi sviluppare diverse azioni di volontariato in collaborazione con loro.

Relatori: Lorenzo Savio
Anno accademico: 2019/20
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 157
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: AGORA arquitectura
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/13598
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