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Monitoraggio dei programmi integrativi di sviluppo locale : limiti e potenzialità dell'esperienza piemontese

Chiara Rizzuto

Monitoraggio dei programmi integrativi di sviluppo locale : limiti e potenzialità dell'esperienza piemontese.

Rel. Cristina Coscia, Silvana Grella. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione), 2007

Abstract:

II presente lavoro è nato da un forte interesse personale per tematiche relative allo sviluppo locale regionale. Seppur consapevole dei limiti dettati dal fatto che il mio passato formativo non era perfettamente inerente a queste tematiche, ho scelto di affrontare ugualmente il tema. Le ragioni che mi hanno guidata in questa scelta sono, innanzitutto la passione personale, e secondariamente la convinzione che la conoscenza degli strumenti di programmazione territoriale debba far parte della preparazione di un architetto specializzato in Restauro e Valorizzazione. L'analisi degli elaborati dei casi-studio piemontesi è stata quindi finalizzata all'acquisizione delle conoscenze circa i contenuti, in termini di interventi ed azioni, dei Programmi Integrati. Il passo successivo è stato cercare di individuare dei criteri di classificazione di questi interventi, al fine di restituire i risultati della mia analisi. Si è trattato quindi di progettare un database sperimentale, quale strumento di indagine e conoscenza dei PISL piemontesi. L'inserimento dei dati raccolti, inerenti sempre ai casi studio, ha permesso di indagare le enormi potenzialità di restituzione di informazioni che questo strumento offre. Occorre puntualizzare che il database e le query con esso effettuate, non hanno alcuna pretesa di individuare dei criteri di valutazione o di risalire ai criteri di valutazione individuati dal Gruppo di Valutazione della Regione. Per la scelta dei casi studio, il criterio di selezione non aveva l'obiettivo di individuare un campione rappresentativo della Regione: di conseguenza i risultati delle query effettuate sul campione analizzato sono puramente illustrative delle potenzialità informative del database sperimentale. In conclusione ci tengo a precisare quanto grandi e frequenti siano state le difficoltà affrontate, a causa della natura sperimentale intrinseca ai Programmi Integrati di Sviluppo Locale: si tratta di un iniziativa assolutamente sperimentale ed innovativa, i C|"iteri di valutazione adottati dalla Regione sono stati del tutto sperimentali. Le difficoltà derivavano non solo dal trovarsi di fronte a programmi molto complessi di sviluppo locale, che contenevano al loro interno un complesso di azioni molto diverse, ma per p0ter realizzare un PISL e che avrei tratto maggior vantaggio dalla compresione e gjall'analisi di altri PISL. E' stato così che è nata l'idea di fare un confronto tra diversi PISL piemontesi e di trasmettere i risultati di quest'analisi. E' stato innanzitutto un grosso sforzo , metodologico per rendere il mio lavoro il più comprensibile possibile, arricchendolo con - grafici ed immagini facilmente comprensibili. La mia formazione sulla programmazione ; partiva da un livello di conoscenza molto basso e, di conseguenza, ho dovuto i "formarmi e rafforzarmi" per tutta la parte inerente alla storia della programmazione, nella quale i laureandi in "pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale" sono molto più preparati. L'attenzione è stata soprattutto rivolta alle tabelle finanziarie e alle risorse attivate nel territorio. La Tesi di Laurea è la conclusione di un percorso di studi, ma ognuno di noi ha acquisito conoscenze e capacità diverse. Ho cominciato il mio percorso formativo con il corso di Laurea in Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali a due anni dalla sua istituzione presso la Facoltà di Architettura II del Politecnico di Torino: un percorso didattico in continua trasformazione, aperto alle dinamiche esterne che ne avevano determinato la creazione. Stava iniziando il periodo di programmazione 2000/2006, di Unione Europea si parlava ancora poco e l'Euro non era ancora neanche comparso nell'involucro dei cioccolatini per l'epifania; quando percorrevo la statale per Lanzo sui cartelli dei Comuni proliferavano gli adesivi "Padania", ogni tanto corretto da qualche bomboletta rossa; si parlava di federalismo, di'autonomia delle Regioni. Al terzo anno il laboratorio di Valutazione, tenuto dal professor Lorenzo Muller, che ringrazierò sempre per l'entusiasmo che ci ha profuso : "Vi parlerò di cose delle quali non avete mai sentito parlare, di Unione Europea, di sviluppo, di Docup...non ci capirete niente, è normale, ma non spaventatevi". Ci insegnò che l'Unione Europea assegnava dei finanziamenti, che il territorio aveva delle potenzialità che dovevamo imparare a trasformare in risorse per generare sviluppo. Mi ritrovai subito in questo modo di operare. Decisi di iscrivermi al corso di Laurea Specialistica in Architettura (Restauro e Valorizzazione) e di continuare il mio percorso verso la Valorizzazione, seriamente motivata a dargli un seguito nella vita professionale. Il tema della mia tesi è stato in continua evoluzione per mesi: sono partita dall'idea di fare un programma di sviluppo del quartiere di San Salvano a Torino, il quartiere in cui vivo. Nel raccogliere la documentazione mi sono resa conto che la Città di Torino aveva già predisposto un PISL del quartiere. Cercando di capire come il PISL avrebbe favorito il reale sviluppo del quartiere mi sono buttata nella comprensione di questo strumento. Il bando si era concluso ad Ottobre 2006 e ad Aprile stava uscendo la graduatoria finale . Scelsi di analizzare alcuni PISL, i meglio classificati, per comprendere di cosa si trattasse e come ogni PISL fosse in grado di relazionarsi al suo territorio.

Relatori: Cristina Coscia, Silvana Grella
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: ?? SSE Scienze economiche ??
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GH Scienze Ambientali
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1095
Capitoli:

CAPITOLO 1 L'EVOLUZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE 1.1 DEFINIZIONE E ORIGINE DEI PROGRAMMI COMPLESSI 7.7.7 Nascita dei programmi complessi 1.1.21 programmi integrati 7.1.3 Fasi ed evoluzione dei programmi complessi 1.2 LA COOPERAZIONE 7.2.7 Origine della cooperazione 1.2.2 La programmazione negoziata 1.2.3 Forme di cooperazione. 1.2.4 Definizione delle modalità di cooperazione 1.3 INFLUENZA DEI PROGRAMMI DELL'UE SUI PISL 1.3.1 Presentazione dell'UE 1.3.21 Fondi Strutturali 1.3.3 II Programmia di iniziativa comunitaria Leader 1.3.4 II programma di Iniziativa Comunitaria Urban 1.4 INFLUENZA DEI PROGRAMMI REGIONALI SUI PISL 1.4.1 Proposte di classificazione 1.4.2 Filone urbanistico 1.4.3 Filone sviluppo Locale 1.4.4 Filone rigenerazione urbana Relazione sull'incontro con DARIO MILON'E 1.5 LA VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI COMPLESSI 7.5.7 Importanza della valutazione...... CAPITOLO 2 I PROGRAMMI INTEGRATI IN PIEMONTE 2.1 DOCUMENTI PROGRAMMATICI DI RIFERIMENTO 2.7.7 // periodo di programmazione 2000/2006 : elementi innovativi 2.1.2 Gli obiettivi prioritari, le Iniziative Comunitarie e i Fondi Strutturali.... 2.1.3 Le aree Obiettivo 2.1.4 11 DOCUP 2000/2006 della Regione Piemonte 2.2. DEFINIZIONE DEI PISL 2.3 CONTENUTI DEL P.I.S.L 2J.7 Contenuti della Relazione Descrittiva 2.3.2 Contenuti della Relazione Finanziaria e del Piano di Fattibilità 2.3.3 Contenuti degli Studi di Fattibilità SdF 2.4 OBIETTIVI E TEMI DEI P.I.S.L 2.5 TEMPISTICHE DEI PISL 2.5.1 Le scadenze per la presentazione degli elaborati 2.6 FINANZIAMENTI DEI P.I.S.L 2.5.2 Modalità di erogazione del contributo 2.7 CRITERJ DI VALUTAZIONE DEI PISL 2.7.7 Criteri di valutazione dei Dossier di Candidatura (Ifase 2.7.2 Criteri di valutazione dei programmi (II fase) 2.8 SVILUPPI SUCCESSIVI AL BANDO PER I PISL INTERVISTE Intervista a Silvia Rizzi Intervista a Fabrizìo Oddone ALLEGATOl : SCHEDA DELLA METODOLOGIA PER L'ISTRUTTORIA 2 FASE CAPITOLO 3 L'EVOLUZIONE DEI P.I.S.L. : I P.T.I 3 i GLI ESITI DEI P.1S.L 3'.2 I DOCUMENTI PROGRAMMATICI EUROPEI DI RIFERIMENTO 3.2.1 La programmazione europea per il nuovo periodo 2007-2013 3.2.2 Le risorse finanziarie europee 3.3 I DOCUMENTI PROGRAMMATICI REGIONALI DI RIFERIMENTO 3.3.1 II Documento Strategico Preliminare della Regione Piemonte 3.3.2 Riflessioni emerse dall'anaisi del contesto 3.3.3 Le quattro sfide 3.3.4 Gli assi strategici dello sviluppo regionale 3.4 I PROGRAMMI TERRITORIALI INTEGRATI (P.T.I 3.4.1 Riferimenti normativi 3.4.2 Obiettivi e temi dei PTI 3.4.3 Finanziamento dei P77 3.4.4 Tempistiche 3.5 DIFFERENZE RISPETTO AI P.I.S.L CAPITOLO 4.. I P.I.S.L. DELLA REGIONE LOMBARDIA: DUE APPROCCI A CONFRONTO 4.1 APPROCCIO DELLA REGIONE LOMBARDIA 4.2 LE CARATTERISTICHE DEI PISL LOMBARDI INSERITI ALL'INTERNO DELLA PROGRAMMAZIONE 2000/2006 4.2.1 Lavalutazione e i finanziamenti 42.2 Le caratteristiche del modello 4.2.3 Le fasi principali di implementazione 4.3 ELEMENTI RILEVANTI E CRITICITÀ CAPITOLO 5 PROGETTAZIONE DI UNA BASE DATI SPERMENTALE E GEOREFERENZIAZIONE 5.1 CRITERI ADOTTATI PER LA SELEZIONE DEI CASI STUDIO 5.1.1Premesse 5.1.2 I PISL finanziati.... 5.1.3 Le problematiche dei casi studio 5.2 IL DATABASE SPERIMENTALE 5.2.7 La raccolta dei dati e l'individuazione delle categorìe... 5.2.2 II modello concettuale 5.3 LA GEOREFERENZIAZIONE DEI DATI 5.3.1 Introduzione al GJS 5.3.2 Scelta delle informazioni da interfacciare graficamente CAPITOLO 6 ESEMPIO APPLICATIVO DEL DATABASE E SUO INTERFACCIA GRAFICO VADEMECUM PER LA LETTURA DELLE SCHEDE Premesse alla lettura delle schede 6.1.2 Vademecum alla lettura delle schede 6.2 SCHEDA DEL PISL DEL COMUNE DI BIELLA 6.3 SCHEDA DEL PISL DEL PARCO NATURALE ALTA VALSESIA 6.4 SCHEDA DEL PISL DELLA COMUNITÀ' MONTANA VALLI GESSO E VERMENAGNA 6.5 SCHEDA DEL PISL DEL COMUNE DI ASTI 6.6 SCHEDA DEL PISL DEL COMUNE DI CASALE 6.7 SCHEDA DEL PISL DEL COMUNE DI TORINO (SAN SALVARIO 6.8 SCHEDA DEL PARCO FLUVIALE DEL PO TORINESE. 6.9 TABELLE COMPARATIVE CONCLUSIONI.. GLOSSARIO.. BIBLIOGRAFIA & SITOGRAFIA BIBLIOGRAFIA

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