Silvia Dalle Crode
LA MANDRIA DI CHIVASSO. DA ALLEVAMENTO REGIO A PORTA DEL CANAVESE Analisi di un "bene comune" per la sua riconnessione con il territorio. = MANDRIA DI CHIVASSO. FROM ROYAL HORSE-BREEDING TO "PORTA DEL CANAVESE" Analysis of a "common good" for its reconnection with the territory.
Rel. Cesare Tocci, Roberta Novascone, Edoardo Piccoli. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2023
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La Mandria di Chivasso, insediamento produttivo settecentesco voluto da Casa Savoia per l'allevamento dei cavalli, si sviluppa nel cuore della campagna chivassese, al confine dei Comuni di Chivasso, Mazzé e Rondissone. Complesse vicende storiche hanno portato a una divisione della proprietà della tenuta, attualmente scissa tra il privato e il pubblico. Se da un lato si rileva l'impegno della comunità e dei residenti nel riconoscimento della Mandria come un "bene comune", dall'altro ci si scontra con un'importante condizione di degrado della porzione pubblica, dovuta al non utilizzo della struttura. La ricerca proposta si svolge su due diverse scale: una scala territoriale, incentrata sulla viabilità (nello specifico la "mobilità dolce"), sul governo del territorio (con un focus sulle dinamiche legate ai "beni comuni e all'Amministrazione Condivisa") e sull'assetto sociale (con una particolare attenzione al panorama associazionistico); e una scala architettonica, incentrata sulla conoscenza della consistenza della parte pubblica della tenuta della Mandria dal punto di vista storico e costruttivo, con riferimento specifico alla cosiddetta "Manica sud-est" – un tempo deputata a ospitare la "Scuderia dei Puledri" e i suoi ambienti di servizio – sulla quale l'associazione locale, la Pro Mandria, si è fortemente impegnata negli ultimi anni (arrivando a recuperare lo spazio del portico, oggi aperto alla comunità). Le analisi sviluppate alle due scale, sono messe a sistema con gli esiti di una "campagna di interviste semi-strutturate" (rivolte a 21 stakeholders rappresentanti le tre sfere della governance – pubblico, privato, terzo settore – e focalizzate sui temi del territorio, della storia recente del bene e delle ipotesi di valorizzazione futura) e consentono di identificare delle potenziali vocazioni funzionali. Queste vengono infine tradotte in un "Masterplan" nel quale la Mandria è vista come fulcro per il territorio canavesano che, a fronte di una crescente attrattività turistica, sembra scontare una carenza di connessione tra le diverse attività. Si propone, dunque, un progetto a scala ampia, che non guarda solo alla possibilità di riusare una importante architettura settecentesca ma mira anche alla creazione di un rapporto forte con il territorio in cui questa si colloca. Nello specifico, si propone lo sviluppo di una struttura ricettiva – attrezzata anche per accogliere i fruitori della "mobilità dolce", la "Porta del Canavese" – che non rinuncia alla vocazione culturale della Mandria, i cui grandi spazi si aprono alla sfera culturale e associativa del Chivassese. Un progetto, dunque, non solo architettonico, ma politico e comunitario, nel quale sono impegnate le tre sfere della governance (con una proprietà pubblica che si apre alla gestione dei privati e del terzo settore) e che si propone, in ultima istanza, l'obiettivo del rafforzamento del sentimento di appartenenza della comunità a un luogo così denso di memoria. |
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Relatori: | Cesare Tocci, Roberta Novascone, Edoardo Piccoli |
Anno accademico: | 2023/24 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 245 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/30017 |
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