SDG 11 - Città e comunità sostenibili: fotobioreattori per le fermate del trasporto pubblico urbano torinese. = SDG 11 - Sustainable cities and communities: photobioreactors for Turin's urban public transport stops.

L’SDG – Sustainable Development Goal – numero 11, uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, punta alla trasformazione dei centri urbani in città sostenibili “attraverso l’accesso di tutta la popolazione ad alloggi, servizi basilari e mezzi di trasporto adeguati, economici e sicuri, soprattutto per le persone più vulnerabili”, ponendo particolare attenzione agli impatti negativi sull’ambiente e al potenziamento delle aree verdi. A questo scopo è anche necessario incentivare la fruibilità della città da parte dei pedoni attraverso un trasporto pubblico collettivo agevole e che garantisca la necessaria frequenza e regolarità di servizio, un’adeguata localizzazione dei punti di sosta e un’attesa confortevole dell’utente. Secondo le statistiche, circa 400 000 mila persone, cioè la metà della popolazione torinese, utilizza i mezzi di trasporto pubblico e le fermate sono luoghi dove il pedone inizia a usufruire delle prestazioni rese dal servizio pubblico di trasporto prima di diventare passeggero e sono un punto di connessione nodale tra la viabilità pedonale e quella su ruota. All’art. 157 del nuovo Codice della Strada “per fermata si intende la temporanea sospensione della marcia [...] per consentire la salita e la discesa delle persone” e all’art. 352 del Regolamento di esecuzione e attuazione vengono fornite indicazioni sulla segnaletica verticale e orizzontale, sulla posizione delle fermate in corrispondenza di intersezioni, di curve e di tranvie, ecc. La norma, le esigenze del servizio pubblico e il traffico stradale pongono stringenti vincoli al dimensionamento dei luoghi di sosta che possono trovare collocazione sul marciapiede o, se le fermate si trovano al centro della carreggiata, su apposite pedane. Tuttavia, il dimensionamento dell’ampiezza delle fermate deve considerare il flusso massimo di utenti per garantire uno spazio adeguato di attesa, la viabilità pedonale del marciapiedi e agevolare le operazioni di carico e scarico dei passeggeri. Una progettazione attenta alla sostenibilità di questi spazi dovrebbe anche portare benefici ambientali e sociali, contribuendo ad aumentare le aree verdi della città e il benessere del futuro passeggero. Particolare attenzione andrebbe dunque posta al sistema di copertura, alle attrezzature e agli arredi della fermata. Il seguente studio di tesi è volto alla progettazione di un elemento destinato all’utilizzo da parte dei cittadini che si servono dei mezzi di trasporto pubblico, che offre la possibilità di trovarsi immersi, anche se per poco tempo, in una piccola oasi naturale all’interno della città. Si tratta di una pensilina modulare che fa uso della tecnologia dei PBR – photobioreactor – e che può essere replicata e adattata in diverse condizioni spaziali e climatiche. Tale elemento architettonico-urbano, è attento all’ambiente sia in termini di costi, sia in termini di emissioni in quanto si basa su un approccio a filiera corta, sulla filosofia della “progettazione per la decostruzione”, sulla riduzione della CO2 e sul rilascio di O2, grazie al processo chimico della fotosintesi clorofilliana.