La micro-mobilità nell’ambito del processo di pianificazione dei sistemi di trasporto: il caso di Torino = Micro-mobility within the transport systems planning process: the case of Turin

La recente emergenza sanitaria Covid-19 che ha colpito il mondo intero nel corso degli ultimi due anni, ha aperto nuovi scenari anche nei confronti della mobilità e, soprattutto, del futuro della mobilità. Questa situazione perdurante ha infatti manifestato in modo marcato l’orientamento della domanda verso l’utilizzo dell’auto o di mezzi di trasporto alternativi ai mezzi collettivi, quali la mobilità pedonale e quella ciclabile e, più in generale, della “micro-mobilità”, intesa come lo spostamento relativo alle percorrenze di distanze brevi o relativamente brevi, svolte prevalentemente in ambito urbano. Si tratta di una nuova modalità di spostamento caratterizzata dall'impiego di mezzi di trasporto quali scooter, biciclette, monopattini elettrici ecc., ovvero da mezzi meno pesanti ed ingombranti e, potenzialmente, meno inquinanti di quelli tradizionali, ma che, al contempo, consentono spostamenti di breve-medio raggio, principalmente in ambito urbano. Oggetto di questa tesi è quindi quello di fare dapprima una analisi sullo stato dell’arte della “micro-mobilità” in Europa, con particolare riferimento all’Italia e, in seconda battuta, di valutare i suoi punti di forza e di debolezza anche e soprattutto nel contesto di una sua pianificazione integrata con gli altri sistemi di trasporto. Pur registrando una notevole carenza di dati sulla domanda di mobilità sia su vasta scala che, a scala locale, essendo la “micro-mobilità” solo all’inizio della sua probabile espansione, si sono potute fare comunque delle interessanti valutazioni sulla base di informazioni e documenti reperiti attraverso un’indagine di mercato. La seconda parte della tesi è infatti indirizzata a studiare il caso tipo della Città di Torino di cui sono stati raccolti tutti i dati disponibili (anno 2021) sia in termini di “esercizio del servizio” offerto che in termini di “bacino di utenza” coperto, grazie al materiale fornito direttamente dal settore “Infrastrutture e Mobilità” del Comune di Torino. Dai dati sopra indicati, attraverso l’estrapolazione e l’elaborazione di una matrice O/D degli spostamenti effettuati con un’azienda di monopattini in sharing nella città di Torino, si sono potute fare delle interessanti valutazioni relative alla mobilità di una giornata feriale, suddivisa per quartiere. Sulla base delle elaborazioni condotte sulla matrice O/D degli spostamenti sono stati valutati una serie di indicatori di mobilità atti a comprendere per quale motivo e per quale tipologia di spostamento venga attualmente utilizzata la micro-mobilità, potendone così individuare le eventuali criticità. Solo attraverso l’individuazione delle criticità è infatti possibile fornire un quadro circa i possibili miglioramenti che potrebbero essere attuati per poter potenziare l’utilizzo di questa nuova forma di trasporto, facendole assumere un ruolo principalmente di adduzione al trasporto pubblico o di copertura del primo ed ultimo miglio laddove il trasporto pubblico non garantisca un adeguato servizio. A tal fine, la responsabilità principale è da attribuire alla “politica dei trasporti” delle Amministrazioni locali che deve essere in grado di mettere in atto misure di controllo dell’utilizzo delle auto, in particolare nei centri urbani e, contestualmente, di incentivo verso forme alternative di mobilità attraverso, ad esempio, la realizzazione di piste ciclabili sicure, campagne informative, adeguamenti delle infrastrutture, creazione di zone a traffico limitato e controllato, aumento del costo della sosta, ecc.