Il museo ascolta: questionario Musei Reali. Accessibilità e comunicazione nei musei archeologici = The museum listens: Musei Reali questionnaire. Accessibility and communication in archaeological museums

Il museo ascolta. Titolo provocatorio che invita a diverse chiavi di lettura. La prima, la più “musicale”, che cela dentro al suo suono morbido e sibilante la propria sordità fonetica , rimandando all’idea di richiesta d’aiuto. La seconda, la più immediata di rinvio alle risposte del questionario. La terza, la più acuta e sensibile. Quella che porta alle relazioni tra la comunicazione, l’accessibilità, e le barriere invalicabili di coloro i quali ad esempio, a causa della propria disabilità sensoriale, viene negata proprio la possibilità di “ascoltare”. Oggi i musei devono diventare agenti di cambiamento e sviluppo, come diremo nel corso della tesi. Debbono rispecchiare gli eventi della società e diventare strumenti di progresso richiamando l’attenzione su azioni che favoriscano lo sviluppo della società. E ancora, devono diventare istituzioni che possano promuovere l’educazione; debbono essere visti come promotori degli ideali di democrazia nelle loro comunità, e devono essere parte integrante delle comunità. Tutto ciò sarà possibile solo se sapremo interpretare e dare risposta al grido d’aiuto contenuto nel naturale assunto “Il museo ascolta”. Ecco che ascoltare attivamente, mettendosi nei panni di chi è portatore di disabilità consente di aggiungere le informazioni necessarie per abbattere quelle barriere che oggi impediscono al 6,1% di intervistati nella decima e undicesima domanda di fruire agevolmente dei musei. Il museo “ascolta” perché «sentire» non basta. Perché spesso non è la “diversità” che rende difficile la convivenza, bensì gli ostacoli che generano differenze.