Lightweight per la micromobilità: un caso di Reverse Engineering = Lightweight for the FMLM problem: a Reverse Engineering case study

L’idea di progetto di ottimizzazione di un veicolo elettrico per il trasporto individuale si è sviluppata all’interno di una spinta a livello globale, una sperimentazione avviata nel nostro capoluogo (Torino) e una netta crescita del mercato dei “First Mile - Last Mile Vehicle”. Analizzando i dati di vendita dell’ultimo triennio si ha un aumento vertiginoso di questi veicoli, la nascita di sistemi per lo sharing di essi nelle maggiori capitali globali e un sempre maggior interesse aziendale in questo settore. Da possessore di uno di questi mezzi ero a conoscenza delle problematiche e dei vantaggi, e quindi con il tutor aziendale Ing. Flavio Barbieri e con il sostegno della tutor di ateneo Ada Ferri, abbiamo voluto sviluppare questo progetto per provare a risolvere alcune carenze di questo oggetto. La mobilità dell’ultimo miglio, che va a colmare l’impossibile estrema capillarità del trasporto pubblico, sta prendendo sempre più valore soprattutto con mezzi individuali e a basse emissioni di carbonio. Skateboard elettrici, monopattini elettrici e e-bike stanno aprendo una nuova concezione di mobilità con possibilità di sviluppo economico veramente enormi. Dopo questa premessa l’altro ingrediente fondamentale è stata la conoscenza e l’esperienza dell’azienda in cui ho avuto la possibilità e il privilegio di svolgere la tesi magistrale: la Sparco Spa, nella sezione compositi sotto la supervisione dell’Ing. Beniamino Bianco Chinto. La loro vasta conoscenza nello sviluppo di elementi strutturali o di protezione del pilota, in ambito automotive, che avviene attraverso l’utilizzo di vari tipi e configurazioni di materiali compositi mi ha consentito di capire quale ampio margine ci fosse per sviluppare questo progetto.