La percezione del rischio nella guida in curve con visibilità limitata = Driver risk perception in curves with sight limitations

Introduzione. Una percentuale significativa di incidenti stradali si verifica in corrispondenza delle curve planimetriche per cause associate all’eccessiva velocità o per la limitata visibilità. Al riguardo, le Norme Tecniche per la progettazione stradale (D.M. 6792/2001) prevedono che per le strade di nuovo impianto sia garantita una distanza di visuale libera disponibile (DVD) almeno uguale alla distanza di arresto (DA). Tuttavia, nelle strade realizzate prima del 2001, la verifica di visibilità può non risultare soddisfatta (DVD < DA). In questi casi il guidatore affronta un rischio oggettivo che può compensare adottando due diverse contromisure: (i) la riduzione della velocità per ridurre la DA, e/o (ii) lo spostamento laterale dall’ostruzione ottica all’interno della curva per incrementare la DVD. Nella guida ordinaria, il conducente adotta queste contromisure in base al rischio soggettivo percepito. La tesi si propone di valutare se i due meccanismi di compensazione del rischio siano effettivamente adottati come contromisura soggettiva ad un rischio oggettivo quando vi è ridotta visibilità. In questo studio, l’osservazione delle contromisure impiegate per mantenere DVD &#8805; DA sono state valutate in condizioni statiche e dinamiche. Metodo. Trentadue guidatori hanno partecipato a due esperimenti (1 e 2). Nell’Esperimento 1, ai guidatori sono stati presentati due compiti (task) sperimentali: uno comportamentale, nel quale si doveva valutare se fosse necessario allargare la traiettoria per aumentare la DVD, e uno valutativo, per giudicare il livello di rischio percepito dall’osservazione. Nell’Esperimento 2, i guidatori hanno simulato la guida e si sono registrate le due misure di compensazione (i, ii). In entrambi gli esperimenti, è stato presentato/simulato un tratto di strada extraurbana secondaria con 32 curve di diverso raggio, direzione e DVD. Si è preimpostata una velocità di 90 km/h. Tuttavia, nell’esperimento 2 i guidatori potevano eventualmente usare il freno. Risultati. Nell’Esperimento 1, la scelta di adottare una contromisura riflette (56% dei casi) il livello di rischio oggettivo della curva presentata (task comportamentale), con un livello di accordo tra i guidatori del 81% (task valutativo). Nell’Esperimento 2 (simulazione di guida) è emerso che la direzione della curva condiziona significativamente la posizione laterale dei guidatori. Nelle curve destrorse i conducenti si sono spostati verso l’interno della curva, in quelle sinistrorse hanno mantenuto una traiettoria media coincidente con l’asse della corsia. La distanza dell’ostruzione ottica non ha influito sullo spostamento laterale e velocità di guida. Le curve di raggio più piccolo, oggettivamente più rischiose, hanno influito significativamente sul comportamento dei guidatori, che hanno preferito la riduzione della velocità allo spostamento laterale. L’ANOVA ha evidenziato l’influenza del raggio sulla riduzione di velocità e della direzione della curva sul cambiamento di traiettoria. Conclusioni. Lo studio ha evidenziato che i guidatori possiedono una corretta percezione del rischio, ma che spesso non impiegano contromisure adeguate. Coerentemente, anche nella guida simulata, i guidatori hanno adottato solo in parte le contromisure necessarie per compensare il rischio intrinseco della curva, con una preferenza per la riduzione della velocità anziché lo spostamento laterale.