Claudia Paribello
BIOCOMPOSITI CONTENENTI OSSIDO DI ZINCO NANOSTRUTTURATO PER WOUND DRESSING = BIOCOMPOSITES CONTAINING NANOSTRUCTURED ZINC OXIDE FOR WOUND DRESSING.
Rel. Francesca Bosco, Barbara Onida. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili, 2020
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- Tesi
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Abstract: |
Questo lavoro di tesi ha come obiettivo la realizzazione di biocompositi con proprietà antimicrobiche da utilizzare nel wound dressing. In particolare, sono stati realizzati film a base di proteine del siero del latte a differente grado di purificazione (Whey Protein Concentrate-WPC e Whey Protein Isolate-WPI) funzionalizzati con ossido di zinco, materiale dotato di ottime proprietà antimicrobiche. I film sono stati realizzati sia con un ossido di zinco commerciale che con materiale nanostrutturato sintetizzato in laboratorio mediante precipitazione chimica da solvente, partendo da acetato di zinco diidrato e idrossido di potassio in metanolo. Sia l’ossido di zinco commerciale che quello di sintesi sono stati sottoposti ad una serie di caratterizzazioni tra cui la diffrattometria a raggi X ed il fisisorbimento di azoto. In entrambi i casi, è stato osservato un ossido di zinco con struttura cristallina di tipo wurtzitico; si è riscontrata un’area superficiale dello ZnO di sintesi circa sei volte superiore (42 m²/g) rispetto al commerciale (7.6 m²/g). Questo parametro è fondamentale per l’azione antimicrobica, in quanto questa aumenta all’aumentare dell’area specifica superficiale ed al diminuire delle dimensioni delle nanoparticelle. L’attività antimicrobica dello ZnO, in sospensione e all’interno del biocomposito, è stata testata sul batterio Gram positivo S. epidermidis, sul Gram negativo E. coli e sul lievito R. mucilaginosa. L’attività antimicrobica è stata valutata con metodi differenti sull’ossido di Zn in sospensione (Broth macro e micro-dilution, Kirby- Bauer modificato-diffusione su Agar) o inglobato nei film proteici (Metodo delle strisce parallele). Sia le prove sulle sospensioni che quelle sul biocomposito ci hanno consentito di discriminare l’azione inibitoria dello ZnO di sintesi da quello commerciale, essendo quest’ultimo molto meno efficace del primo. Inoltre, è emersa una maggiore sensibilità all’agente antimicrobico del batterio Gram positivo S. epidermidis rispetto al Gram negativo E. coli, attribuibile alla differente struttura della parete cellulare dei due microrganismi. Per quanto riguarda il lievito è stata osservata una maggiore resistenza rispetto ai microrganismi di tipo batterico. |
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Relatori: | Francesca Bosco, Barbara Onida |
Anno accademico: | 2019/20 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 81 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-22 - INGEGNERIA CHIMICA |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/13695 |
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