Andrea Trovato
Processi interoperabili per le verifiche strutturali sul costruito storico. Il caso del Palazzo del Lavoro di P. L. Nervi.
Rel. Massimiliano Lo Turco, Emiliano Matta. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2019
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- Tesi
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Abstract: |
L’obiettivo principale di questa tesi è valutare come la modellazione in ambiente BIM, sempre più presente ed in continuo sviluppo in ambito progettuale, possa portare benefici e facilitare il calcolo strutturale sia di edifici dalle semplici forme, sia di edifici con strutture più complesse attraverso software di calcolo a elementi finiti, facilitando la comunicazione tra ambiti progettuali che lavorano, molte volte, parallelamente senza interagire tra loro nel modo più funzionale. Il caso studio preso in considerazione è il Palazzo del Lavoro di Pier Luigi Nervi, che presenta una struttura formale solo apparentemente semplice (perché modulare) con la quale confrontarsi e che ha permesso di sperimentare appieno le potenzialità e le criticità dei processi di scambio di informazioni tra discipline differenti. L’edificio, attualmente inutilizzato in quanto privo di una funzione, è in condizioni di evidente decadenza a causa di atti di vandalismo e di scarsa manutenzione. Questo ha risvegliato l’interesse nel verificare se la struttura esistente sia conforme non solo alle normative presenti all’epoca della costruzione, ma che essa continui a soddisfare i requisiti minimi richiesti dalle normative vigenti affinché sia considerata sicura anche in caso di eventuali azioni sismiche. La tesi si concentra dapprima sull’analisi degli elementi che compongono la struttura, attraverso sopralluoghi e accurate ricerche di dati di archivio, in modo da poter essere successivamente riprodotti in maniera efficiente e in ambiente BIM. Particolare attenzione è stata dedicata ai pilastroni che sorreggono la copertura, sui quali sono state reperite le maggiori informazioni in ambito strutturale. Successivamente alla costruzione, il lavoro di tesi si è concentrato dapprima sull’interoperabilità tra i due ambienti digitali di lavoro e successivamente sull’analisi dei dati trasferiti e sul loro affinamento e correzione laddove è risultato necessario per poter considerare il modello trasferito idoneo all’analisi strutturale. In seguito, è stato necessario scomporre ulteriormente il modello, in quanto l’edificio è composto da due sistemi strutturali disgiunti tra loro, in maniera tale da alleggerire e velocizzare la fase di calcolo. Il lavoro di tesi si è concluso con l’analisi strutturale delle parti di struttura più significative, evidenziando che la struttura soddisfa i requisiti minimi di sicurezza. Il percorso di ricerca ha evidenziato come la collaborazione tra gli strumenti di natura BIM e quelli di calcolo agli elementi finiti sia utile, seppur non esaustiva ai fini dell’analisi strutturale, in quanto il livello di dettaglio necessario per un modello BIM è spesso sovrabbondante, rischiando a volte di complicare il calcolo in ambiente FEM, costringendo l’operatore a semplificare il dato trasferito, a scapito proprio dei processi interoperabili di cui tanto si discute sul piano teorico. |
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Relatori: | Massimiliano Lo Turco, Emiliano Matta |
Anno accademico: | 2019/20 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 145 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/13255 |
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