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La prospettiva: il contributo della terza dimensione nella rappresentazione del mondo

Mariangela Laratta

La prospettiva: il contributo della terza dimensione nella rappresentazione del mondo.

Rel. Paolo Bertalotti. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004

Abstract:

Nell' arco dei secoli si è ricorso a vari sistemi per rappresentare lo spazio tridimensionale sul piano; le teorie sulla prospettiva, inizialmente si basarono sull' osservazione e sulla conoscenza empirica e, soltanto in seguito, sul metodo scientifico, permettendo la costruzione di disegni precisi e dettagliati. Attilio De Bernardi scrive : "L'uomo rivelala concretezza di un oggetto facendo appello alla vista, organo tanto sofisticato ed educato, da permettere la restituzione dimensionale reale, in rapporto ad un modulo di base, di oggetti che per la loro disposizione su varie distanze vengono visivamente recepiti in dimensioni alternate -visione prospettica -." Più nel dettaglio si vuole cercare di capire come "la restituzione prospettica consenta di delineare la realtà tridimensionale rappresentata in una prospettiva. Essendo un processo che generalmente trasforma coordinate dal piano allo spazio necessita di qualche informazione in più oltre a quella dell'immagine prospettica. La visione umana, ad esempio, altro non è se non continua restituzione prospettica delle immagini retiniche. Certo siamo aiutati in questo dalla visione stereoscopica che ci consente, soprattutto alle brevi distanze, una discreta stima di profondità (la terza dimensione mancante) ma è soprattutto la nostra cultura, in senso lato, e l'esperienza che in realtà ci consentono di vedere. Ed infatti da lungo tempo si conoscono gli effetti dei trompe l' oeil, vale a dire di oggetti e immagini che ingannano l' occhio e il cervello incaricato di decifrare le immagini. E' sufficiente porre l' occhio allo spioncino delle distorte rooms di Ames, perche tutte le nostre capacità percettive siano ingannate: le ipotesi, apparentemente suffragate da quello che vediamo (sedie, pareti, porte, suppellettili), sono in realtà false, ma preferiamo credere di vederle. Dunque, al di là della limitata capacità oggettiva della stima binoculare della profondità, la nostra interazione visiva si fonda essenzialmente sul continuo ciclo di stima di ciò che dovrebbe essere e verifica che così è o nella correzione della ipotesi di partenza. Nella restituzione prospettica di dipinti ed affreschi, purtroppo, non si ha la possibilità di guardare la realtà da un altro punto di vista: l' unica realtà di cui disponiamo, infatti, è già essa stessa una prospettiva. Solo ponendo l' occhio nel punto di vista preferenziale, il centro di proiezione utilizzato dall' artista, e formulando un congruo numero di ipotesi circa le caratteristiche deg.li oggetti rappresentati, è possibile vedere, appunto attraverso una finestra, la realtà virtuale utilizzata per la sua costruzione." La prospettiva è stata utilizzata dagli artisti per ingannare lo spettatore e creare effetti di profondità apparente. Questo per quanto riguarda la rappresentazione prospettica di uno spazio interno, ma la prospettiva è stata utilizzata anche dagli architetti per studiare la struttura interna ed esterna di un edificio, di una piazza o più in generale di una qualsiasi architettura. Da ciò ne deriva il contributo che .la terza dimensione, la profondità, porta alla rapp~esentazione del mondo, che può essere sia la distribuzione di uno spazio interno sia la collocazione di un edificio in un determinato contesto. Gli architetti hanno anche utilizzato l' espediente della prospettiva in luoghi particolarmente angusti per dare l'impressione di spazi grandi e regolari. Nel nostro studio tutto ciò viene analizzato da un punto di vista rappresentativo, quindi con l' aiuto di documentazione grafica e da un punto di vista storico, cioè attraverso lo studìo di edìfici particolarmente ìmportanti. Questa tesì oltre ai motivi sopra cìtati vuole porre l' attenzione sul nost'ro modo di guardare la realtà che cì circonda, una realtà che non è statica e bidimensìonale, ma che si presenta in tre dìmensioni e uno dei modì per rappresentarla è giustappunto la prospettiva. Quìndì è stata dìvisa in tre parti. Nella prima sì analizza la prospettiva ìn tutte le sue accezioni. E' stato analizzato che cos' è la prospettiva, a che cosa serve, chi I'ha studiata e dove è stata applicata. Nella seconda parte si è cercato di capire come la prospettiva, che è legata al nostro modo di vedere, si basi su leggi e percezioni strettamente scientìfiche. Più precisamente si è analizzato come la prospettiva ci consenta di percepire la terza dìmensione (la profondità). Infine nella terza parte si sono presi in considerazione edifici particolarmente importanti per capire come la prospettiva ci aiuti nella progettazione e nella rappresentazione di questi.

Relators: Paolo Bertalotti
Publication type: Printed
Uncontrolled Keywords: prospettiva - mondo
Subjects: S Scienze e Scienze Applicate > SK Matematica
AR Art > ARC Drawing and Illustration
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: UNSPECIFIED
Aziende collaboratrici: UNSPECIFIED
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/41
Chapters:

SOMMARIO

1. LA PROSPETTIVA.

1.1 Definizione di prospettiva

1.2 La prospettiva da un punto di vista geometrico

1.3 I vari tipi di prospettiva

1.4 La funzione della prospettiva nella rappresentazione

1.5 La prospettiva da un punto di vista storico

1.5 a La prospettiva nelle civiltà antiche

1.5.b.1 La prospettiva nel Medioevo

1.5.b.2 La prospettiva di Alhazen

1.5.b.3 La prospettiva nel Nord Europa

1.5.c La prospettiva dal Rinascimento in poi

1.6 La prospettiva nelle altre civiltà

1.7 Evoluzione scientifica della prospettiva

1.8 Applicazione della prospettiva in architettura

1.9 L' assonometria

1.10 La prospettiva come simbolo

2. LA RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO E DELLA TRIDIMENSIONALITA

2.1 La terza dimensione

2.2 La profondità spaziale

2.3 Gli indici indici della profondità

2.4 Il gradiente

2.5 La prospettiva aerea

2.6 La profondità apparente

2.7 Differenza tra campo visivo e mondo visivo

2.8 Oggetti nello spazio e spazio come oggetto

2.9 Lo spazio e la luce (apporto dell'illuminazione alla profondità)

2.10 Apporto della computer grafica alla rappresentazione della terza dimensione

3. LA TERZA DIMENSIONE NELLA RAPPRESENTAZIONE DEGLI EDIFICI

3.1 La spazialità architettonica

3.2 Edifici visti come scatole in tre dimensioni

3.3 Caratteristiche dell'elevazione

3.4 Caratteristiche della planimetria

3.5 L 'incontro con lo spazio pieno

3.6 La resa della profondità in architettura

3.7 La terza dimensione: studio di un edificio particolarmente significativo "l'Harvard Carpenter Center" di Le Corbusier

TAVOLE

BIBLIOGRAFIA

INDIRIZZI INTERNET

INDICE DELLE FIGURE

FONTI ILLUSTRAZIONI

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