Massimiliano Vairo
Torino, ex MOI, conservazione e trasformazione.
Rel. Paolo Mellano, Emanuele Morezzi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2015
Abstract: |
Torino, come molte altre città italiane, ha visto svilupparsi, nel corso dei secoli, diverse aree mercatali. Il loro sviluppo, non può però definirsi regolare e omogeneo all’interno del tracciato urbano. Intatti, la dislocazione di queste aree è il frutto dell’evolversi di situazioni, in parte volute e in parte nate in modo spontaneo. Ciò che risulta con certezza dalle analisi svolte sulle zone del commercio torinese, tra gli odierni mercati i più antichi sono la minima parte di quelli che affollavano la zona centrale della città fino a oltre metà Ottocento, mentre quelli più recenti, dai primi del Novecento (il Mercato ortofrutticolo del Lingotto), permangono come segno preciso di una storia diversa, in cui i mercati sono sorti nelle aree di nuova pianificazione. Durante la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, le aree mercatali avevano tre modi per diventare parte integrante del tessuto urbano: il primo era quello di essere già da tempo area adibita a mercato; il secondo era dettato dalla spontaneità in cui determinati ambulanti, per ragioni di vicinanza a determinate arterie stradali o per ragioni di ampliamento e ricerca di nuovi spazi anche limitrofi ad aree già destinate al commercio, costringevano, dopo alcuni anni, a causa della loro costante presenza, il Comune di Torino a riconoscere quella zona come area mercatale. Un fattore importante che ci permette di localizzare i mercati è la rete stradale. Come ho già accennato prima, le arterie stradali direttamente collegate con piazze e grandi incroci veicolari, con l'espansione della città oltre il perimetro delle fortificazioni e lo sviluppo urbano per settori, sono state il luogo ideale per la localizzazione di queste particolari aree che necessitavano di una veloce comunicazione per gli approvvigionamenti. Pertanto i 42 mercati odierni, seppur frutto di adattamenti e talvolta di piccoli spostamenti, si trovano sulle arterie che nel corso dei secoli hanno unito fisicamente la città costruita con quella in espansione . Per quanto riguarda l’antico tessuto fortificato di Torino si sono mantenute solo due delle aree mercatali dei secoli passati: i marcati di Piazza Carlo Emanuele II e di porta Palazzo. Dopo aver spiegato molto brevemente lo sviluppo di queste zone, l’oggetto sul quale verterà la mia tesi di laurea è il Mercato Ortofrutticolo di Umberto Cuzzi. L’obiettivo è la valorizzazione dell’edificio attraverso un progetto che abbia lo scopo di dare di nuovo vita a questo enorme spazio ora inutilizzato. La scelta di questo tema è risultata quasi doverosa, sia perché sono un cittadino torinese che abita non distante da questa architettura; sia perché non passa settimana senza che qualche quotidiano non racconti degli innumerevoli vandalismi che degradano la struttura e la zona circostante. Per quanto riguarda la metodologia che è stata utilizzata per lo sviluppo di questo tema, si è partiti da un breve studio della storia del manufatto architettonico. Questa tesi, però, non vuole ripetere la ricerca storica che è stata già ampliamente trattata in diverse altre tesi, ma vuole incentrarsi maggiormente su un lavoro di restauro e di progettazione studiato e pensato esclusivamente per questo mercato coperto. Sapendo perfettamente però che la storia è una ricerca preliminare e necessaria da fare quando si parla di interventi su architetture già esistenti, si è deciso di raccontarla anche attraverso alcuni giornali dell'epoca che mettono bene in chiaro la situazione di Torino nel periodo in cui è nato quello che tutti conosciamo come "Moi". Dunque, dopo aver definito storicamente e territorialmente l'edificio, e dopo aver descritto e mostrato lo stato di conservazione del manufatto attraverso alcune foto scattate da me, ho iniziato a ragionare su quali fossero le forme più adatte al dialogo con le arcate di Cuzzi. |
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Relators: | Paolo Mellano, Emanuele Morezzi |
Publication type: | Printed |
Subjects: | G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte R Restauro > RA Restauro Artchitettonico |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | UNSPECIFIED |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4010 |
Chapters: | Prefazione 1 LA STORIA DEL MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI TORINO 1.1 UMBERTO CUZZI ARCHITETTO 1.2 DALLA NASCITA DEL MERCATO Al GIOCHI OLIMPICI DEL 2006 1.3 DALLE OLIMPIADI AD OGGI 2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 2.1 ANALISI DEL COSTRUITO E DEI COLLEGAMENTI CON LA CITTA' 2.2 INQUADRAMENTO FOTOGRAFICO 3 ANALISI DELLO STATO DI CONSERVAZIONE 3.1 OSSERVAZIONI SULLO STATO DI CONSERVAZIONE 3.2 INDIVIDUAZIONE GRAFICA DEI PRINCIPALI DEGRADI 3.3 CATALOGAZIONE DEI DEGRADI PRESENTI E IPOTESI DI INTERVENTO 2.2.1 DEGRADI AMBIENTALI 2.2.2 DEGRADI ANTROPICI 4 PROPOSTA PROGETTUALE 4.1 PIANTA E SEZIONI 4.2 RENDER |
Bibliography: | - E. Uccello, Umberto Cuzzi architetto. Gli anni del razionalismo e l’attività go¬riziana: 1928-1935, in "Studi goriziani", LXXII, luglio-dicembre 1990 - G. Montanari, Interventi urbani e architetture pubbliche negli anni ‘30: // caso Piemonte, CLUT, Torino 1992. - S. Taroni (a cura di), A. Zenda (a cura di). Cattedrali del lavoro, Allemandi, Torino 1 998. - L. Barosso, Mercati coperti a Torino, Celid, Torino 2000. - S. Lojacono et alii, a cura di Città di Torino, Torino MOI da Mercati generali a Villaggio Olimpico, OtficinaCittà Torino/Racconti Multimediali, Torino novem¬bre 2005. - M. Collepardi et alii, II calcestruzzo vulnerabile : prevenzione, diagnosi del degrado e restauro, Tintoretto, Villorba 2005. - C. Bianchetti (a cura di), Torino il Villaggio Olimpico, Officina Edizioni, Roma 2005. - Città di Torino (a cura di), Torino always on thè move, Ed. Città di Torino, To¬rino 2005, p. 22-26. - M. Curti et alii, a cura di Dynacom, Passerella Olimpica Torino Lingotto 2006, Stamperia Artistica Nazionale, Torino 2006. - D. Coppo (a cura di), A. Osello (a cura di). Il disegno di luoghi e mercati in Piemonte, Allemandi, Torino 2006. - M.A. Giusti, O.A.M. : osservatorio dell'architettura moderna in Piemonte, Idea Books, Viareggio 2007. - G. Culicchia, Ritorno a Torino dei signori Tornio, Giulio Einaudi Editori S.P.A., Torino 2007; citazione p.8. - F. De Pieri, G. Fassino, / luoghi delle Olimpiadi - Le architetture del 2006 nel paesaggio urbano di Torino, Umberto Allemandi & c., Torino 2008, pp. 18-34. - C. Bianchetti, Urbanistica e sfera pubblica, Donzelli Editore, Roma 2008, pp.l 12-118. - D. T. Ferrando (a cura di), 01 / + Architetture Made in Torino, Mondadori Electa S.P.A., Milano 2008, pp. 37-47. - T. Burklin, "Farbig Gebaut..", New Urbanity - The European City in thè 21st Century, A. Becker, K. Jung, P. Cachola Schmal, (a cura di), catalogo della mostra, Ed. Verlag Anton Pustet, Austria 2009, pp. 214-221. - L. Prestinenza Puglisi (a cura di), “PresS/Tmag", Ed. PresS/Tmag, Roma 2009, pp. 104-107. - A. di Campii, "Abitare it Villaggio Olimpico", Archivio di studi urbani e regio¬nali, n. 94 aprile 2009, pp. 23-39. - L. Gelsomino, O. Marinoni, "Territori europei dell’abitare 1990-2010", Ed. Com¬positori, Bologna 2009, pp. 309-31 1. - G. Fassino(a cura di), C. Spinelli (a cura di), "Torino contemporanea. Guida alle architetture", Ed. Urban Center Metropolitano, Torino 201 1, pp.44-45; 64- 65; 72-73; 102-103; 1 18-119; 136-137; 144-145. - T. Wolfe, “Maledetti architetti. Dai Bauhaus a casa nostra", Tascabili Bompia¬ni, Milano 2013. - A. Bossio, "Corrosione e diagnostica dette strutture in calcestruzzo armato: criteri di intervento e di ripristino conservativo", Wolters Kluwer, Assago 2014. PERIODICI E GIORNALI - L'Architettura Italiana, Torino, XIII (1927), pag. 136. - La Casa Bella, Milano, dicembre 1930, pag. 41. - La Stampa, L’inaugurazione del Congresso ortofrutticolo, Torino, 22 ottobre 1931, pag. 6. - La Casa Bella, Milano, maggio 1931, pag. 15. - La Casa Bella, Torino, ottobre 1931, pag. 80. - La Stampa, Le opere pubbliche invernali, Torino, 20 settembre 1931. Domus, Milano, maggio 1932, pag. 395-400. - La Stampa, H mercato della frutta e verdura, Torino, 23 agosto 1932, pag. 6. - La Stampa, Vasto piano di lavori pubblici, Torino, 10 settembre 1932, pag. 7. - La Stampa, // vasto Mercato ail'ingrosso di frutta e verdure, Torino, luglio 1933, pag. 8. - La Casa Bella, Milano, gennaio 1933, pag. 13. - L’Architettura Italiana, Torino, giugno 1933, pag 133-135. - L'Architettura Italiana, Torino, luglio 1934, pag. 174. SITOGRAFIA - BiASA periodici italiani digitalizzati, http://periodici.librari.beniculturali.it/PeriodicoScheda.aspx?id_testata=6 - Museo Torino, http://www.museotorino.it/view/s/a9e0b7397bbe47ft84e91 bf225b00a64 - Benedetto Camerana, www.camerana.com/ - Studio associato Inarco, http://www.studio |
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