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Carmen, trama et luminaria : allestimento scenico e sicurezza nell'opera di Bizet

Elita Notarangelo

Carmen, trama et luminaria : allestimento scenico e sicurezza nell'opera di Bizet.

Rel. Roberto Monaco, Valentina Donato, Attilio Piovano. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2015

Abstract:

Il mondo del teatro mi ha sempre affascinata. Non tanto come spettatrice, quanto piuttosto come partecipante alla realizzazione di un prodotto che potesse andare in scena ed essere così fruito da un pubblico. Infatti, anni di danza mi hanno messa nella condizione di comprendere a fondo un lavoro, di studiarlo, scomporlo e riproporlo - parallelamente secondo una lettura propria e il confronto con il gruppo di lavoro - in modo da offrire direttamente un messaggio. Stare sul palcoscenico è stata la condizione migliore che mi ha permesso di capire la logica del teatro. Quando si assiste a una rappresentazione, di qualunque genere essa sia, si stipula una sorta di contratto tra attore e spettatore: il primo si impegna a condividere gratuitamente il proprio lavoro, la propria sensibilità; il secondo accetta una condizione di inattività, in cui le informazioni passano, incanalate nelle emozioni, quasi in maniera osmotica. E proprio lo status dello spettatore pone il team in una posizione di grande responsabilità. L’opera deve essere accessibile e deve emozionare. Da qui nasce la volontà di poter continuare a respirare l’atmosfera del teatro, restando "dall’altra parte del sipario".

Già nella primavera del 2008 avevo seguito un laboratorio sul melodramma organizzato dal Teatro Regio di Torino con le scuole superiori di secondo grado della città di Torino che offriva agli studenti la possibilità di approfondire tale ambito attraverso lezioni frontali sulla storia del melodramma, visita dei luoghi del teatro e opportunità di assistere alla rappresentazione dell'opera Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti con la regia di Francesco Bellotto, diretta da Bruno Campanella. Durante gli anni dell’università ho potuto poi riscoprire questo settore che mi aveva emozionato molto grazie alla partecipazione al workshop “Architettura, Scenografia, Musica” organizzato in facoltà nell'a.a. 2013/2014 dal professore Roberto Monaco in collaborazione con il Teatro Regio di Torino, l'architetto Valentina Donato e il musicologo Attilio Piovano. L'opera sviluppata durante il workshop è stata Madama Butterfly di Giacomo Puccini.

Data la complessità del lavoro richiesto e la varietà di competenze necessarie per affrontare un progetto di tale portata, si è cercato di impostare il lavoro di questa tesi su più fronti. Innanzitutto, si è partiti da un’analisi del settore operistico in Italia e nel mondo, considerando come, anche attraverso la crisi economica che sta investendo questi anni, esso rimanga un ambiente tradizionalmente caro alle platee. È stato dunque dapprima analizzato il ruolo dell'architetto in teatro, sottolineando come il progetto scenografico sia a tutti gli effetti un progetto architettonico; in seguito si è descritto il rapporto sinergico tra architettura e musica; infine si è passati all'analisi della dimensione sostenibile di un’opera teatrale. L'approccio metodologico al presente lavoro è stato articolato in tre fasi: la prima di indagine conoscitiva dei caratteri dell’opera, la seconda astrattiva, incentrata sullo studio ideale dei contenuti e dei riferimenti dell’opera ed infine la terza compositiva, consistente nella rielaborazione di tali elementi in progetto scenografico. In tale direzione, sono state di grande ispirazione le parole che Maria Isabella Vesco, docente di architettura e scenografia all’Università di Palermo, ha utilizzato per descrivere il processo di elaborazione di una scenografia per il testo, a me molto caro, Eupalinos o l’architetto di Paul Valéry:

«All'interno di un testo teatrale sono sempre presenti una serie di significati (di tipo sociale, filosofico, politico, etico, ...) che vanno messi in evidenza attraverso una lettura ed una analisi dissezionatrìce. È necessario selezionare, isolare, sottolineare dal testo ciò che può divenire simbolico attraverso una metodologia di rappresentazione che consente la trasposizione sia emotiva che percettiva. Non occorre quindi descrivere o trascrivere la realtà ma trasformarla in un progetto, dopo aver colto il significato vivo del testo».

Da queste affermazioni è facile comprendere come l'iter abbia necessariamente previsto un primo momento di studio dell'opera oggetto d'analisi, la Carmen di Georges Bizet, effettuando una ricerca storiografica sul compositore (cap. 2) e sull'opera stessa, analizzando i suoi caratteri predominanti a livello musicale e tematico e la sua evoluzione storica. Lo studio è stato poi esteso al confronto con alcune regie di Carmen, giudicate a mio avviso più contemporanee, la cui visualizzazione e il cui studio schematico delle scene mi hanno aiutata ad avere una panoramica generale dei numerosi livelli di lettura dell'opera e della loro interpretazione scenica (cap. 3).

Successivamente ho poi cercato di catalogare le sensazioni che l'opera ha suscitato in me trasformando tali suggestioni in riferimenti progettuali. Da qui il titolo della presente tesi, Carmen, trama et luminaria, il cui obiettivo è stato quello di sintetizzare in tre parole chiave i richiami che hanno condizionato le mie scelte registiche e scenografiche (cap. 4).

Il tutto è poi stato sviluppato a livello tecnico, dove il fascino dell'opera si è tradotto nei disegni architettonici dell'impianto scenografico. Il progetto è descritto con piante, prospetti e sezioni delle diverse scene, alcune viste tridimensionali in cui è visibile il rapporto tra impianto scenografico e luce, caratteristica fondante deH'allestimento, e attraverso una sezione più tecnica di elenco e catalogazione degli elementi e della tecnologia utilizzata. A questi si aggiungono schemi che descrivono la disposizione spaziale delle componenti scenografiche e i relativi movimenti di scena (cap. 5). L'impianto scenico presentato è stato progettato per il palcoscenico del Teatro Regio di Torino, ma si è pensato di sviluppare una struttura che fosse il più possibile indipendente dalla complessa macchina teatrale in modo da potersi eventualmente prestare anche a palcoscenici esterni. L’esempio citato è il palcoscenico montato nello spazio antistante la Margaria del Castello di Racconigi in occasione del festival estivo II Regio a

Racconigi, organizzato fino al 2010, in collaborazione con il Teatro Regio di Torino.

L'ultima parte della tesi è invece dedicata, come suggerito dal titolo, a uno studio sulla sicurezza in teatro. Questo capitolo nasce da un iniziale approccio al tema della sicurezza avvenuto durante il tirocinio curricolare, in occasione del quale ho avuto la possibilità di visionare parte della normativa relativa alla tutela della salute e della sicurezza in luoghi di lavoro. Da qui la volontà di comprendere le norme che regolamentano il mondo del teatro, una dimensione normalmente riferita alla spettacolarizzazione e all’effimero, ma anche altamente pericolosa. Il palcoscenico non risponde infatti alle regole elementari di buona tecnica e questo comporta ricorrere a deroghe sulle principali misure preventive sul lavoro dettate dal Testo Unico sulla sicurezza (decreto n. 81/08). In aggiunta, la realizzazione di uno spettacolo si comporta esigenze artistiche e di regia che devono essere valutate in concomitanza con i rischi del palcoscenico. La riproposizione di un allestimento esterno ha poi permesso di valutare le problematiche connesse a palchi temporanei e alla relativa normativa indicata nel Decreto Interministeriale 22 luglio 2014. Si è cercato così di provare a sintetizzare i contenuti normativi e ad applicarli al progetto in entrambe le circostanze.

Relators: Roberto Monaco, Valentina Donato, Attilio Piovano
Publication type: Printed
Subjects: A Architettura > AB Interior Design
A Architettura > AO Design
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: UNSPECIFIED
Aziende collaboratrici: UNSPECIFIED
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3713
Chapters:

Introduzione

CAP. 1 La dimensione scenografica

1.1 Confronto tra architettura e scenografia

1.2 Sinergia tra architettura e musica

1.3 Per un'opera teatrale più sostenibile

1.3.1 Sostenibilità sociale

1.3.2 Sostenibilità economica

1.3.3 Sostenibilità ambientale

CAP. 2 Bizet

2.1 La vita

2.1.1 La formazione

2.1.2 li Prix de Rome

2.1.3 il ritorno a Parigi

2.1.4 II matrimonio con Geneviève Halévy

2.1.5 Le musiche di scena per L'Artésienne di Daudet

2.1.6 Gli ultimi anni: Carmen

2.2 Opere teatrali

2.3 Personalità artistica

CAP. 3 Carmen

3.1 Sinossi

3.2 Genesi e peculiarità stilistico - espressive

3 .2.1 Un nuovo modello di opéra comique

3.2.2 Rielaborazione drammaturgica del romanzo di Mérimée

3.2.3 Prototipo di realismo musicale

3.2.4 Elementi spagnoli

3.3 Tematiche

3.3.1 Amore

3.3.2 Libertà

3.3.3 Destino

3.3.4 Morte

3.4 La Prima © le critiche

3.5 La Carmen nel tempo

3.6 Commento su tre regie di Carmen

3.6.1 Teatro alla Scala di Milano, regia di Emma Dante, 2009

3.6.2 Teatro Carlo Felice di Genova, regia di Davide Livermore, 2014 v

3.6.3 Teatro Comunale di Sassari, regia di Andrea Cigni, 2014

CAP. 4 Trauma et luminaria: la mia visione

4.1 II moto: immagini evocative e riferimenti progettuali

4.1.1 Carmen

4.1.2 Trama

4.1.3 Luminaria

4.2 Scelte progettuali e riferimenti

CAP. 5 L’allestimento teatrale

5.1 palcoscenici analizzati

5.1.1 II Teatro Regio di Torino

5.1.2 Il Castello di Racconigi

5.2 Un'opera più sostenibile: scelte progettuali

5.3 Disegni tecnici di progetto

5.3.1 Quadro I

5.3.2 Quadro II

5.3.3 Quadro III

5.3.4 Quadro IV

5.4 Abaco degli elementi

5.5 Disposizione spaziale del sistema scenografico

5.6 La luce

CAP. 6 La sicurezza nei luoghi di spettacolo

6.1 Sicurezza in allestimenti in strutture chiuse

6.2 Sicurezza in allestimenti esterni con palchi temporanei

7. Ringraziamenti

8. Bibliografia e sitografia

Bibliography:

LA DIMENSIONE SCENOGRAFICA

Libri

- ANTON GIULIO BRAGAGLIA (a cura di), Tempi e aspetti della scenografia, Edizioni Radio Italiana, Torino 1954, con saggi di A. Hyatt Mayor, Mercedes Viale, A. Della Corte, A. G. Bragaglia.

- SILVIA CATTIODORO, Architettura scenica e teatro urbano, Franco Angeli editore, Milano 2007.

- GIANCARLO CONSONNI (a cura di), Teatro corpo architettura, Università Laterza Architettura, Bari 1998.

- ANNA IRENE DEL MONACO, La ricerca compositiva in musica e architettura: convergenze parallele, Atti del Convegno “Musica e Architettura” 11 ottobre 2011.

- ROBERTO FAVARO, Spazio sonoro: Musica e architettura tra analogie, riflessi, complicità, Marsilio, Venezia 2010 (1961).

- DONATELLA MAZZOLENI, Architettura e Musica. Catalogo delle opere, Collegium “Scriptorium Fontis Avellanae", 2003.

- AA. VV. (a cura di SALVATORE PELUSO), Musica & Architettura. Paesaggi della contemporaneità, Dipartimento di Architettura dell'Università di Cagliari.

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- M. QUESADA (a cura di), Teatro, storia, arte. Scritti di Duilio Cambellotti, Palermo, 1982.

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Siti internet

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BIZET E CARMEN

Libri

- GERALD ABRAHAM (a cura di), Il Romanticismo: 1830-1890, Feltrinelli, Milano 1991.

- ALBERTO BENTOGLIO, «Carmen» sulle scene italiane del secondo Novecento, ACME, Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, Voi. LX, fascicolo I, gennaio-aprile 2007.

- CLAUDIO CASINI, L’Ottocento 2, EDT, Torino 1981.

- ALBERTO GIORGIO CASSANI (a cura di), Annuario dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, Che cos'è la Scenografìa? Lo spazio dello sguardo dal teatro alla città, Il poligrafo, Venezia 2012.

- SERGIO CIGADA, MARISA VERNA (a cura di), Simbolismo e naturalismo: un confronto, Editore Vita e Pensiero, Milano 2006.

- GIORGIO CORAPI, Invito all’ascolto di Georges Bizet, Mursia, Milano 1992.

- GIORGIO CRICCO, FRANCESCO PAOLO DI TEODORO, Itinerario nell'arte, Zanichelli, Bologna 2001, Voi. 3.

- CARL DAHLHAUS, Il realismo musicale: per una storia della musica ottocentesca, Il Mulino, Bologna 1987.

- WINTON DEAN, Bizet, EDT, Torino 1980.

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- The New Grove Dictionary of Music and Musicians, (edited by Stanley Sadie) Voi. 3: Bollioud-Mermet-Castro, Macmillan, London 1980.

- LUIGI CASTIGLIONI, SCEVOLA MARIOTTI, IL Vocabolario della lingua latina, Loescher editore, Milano 1996, 3A edizione.

- FRANCO FORNARI, Carmen adorata: psicoanalisi della donna demoniaca, Longanesi, Milano 1985.

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- FRIEDRICH NIETZSCHE, II caso Wagner - Nietzsche contro Wagner, trad. it. UNICOPLI, Milano 1983.

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- Programma di sala Teatro Carlo Felice di Genova, Genova 2014. Contiene saggi di Giorgio Pestelli, Michele Girardi, Davide Livermore e Carlo Mejer.

- Programma di sala Amici della Fenice, incontro con l'opera Carmen 1997, Venezia 1997. Contiene saggi di Michele Girardi, Giuseppe Pugliese, Attilio Piovano, Maria Isabella Bagnati Siragusa.

- Programma di sala, Teatro Carlo Felice di Genova, Stagione dell’inaugurazione 1992, Edizione Teatro dell’Opera, Genova 1992. Contiene saggi di José Miguel de Azaola, José Francisco Lanceros, Alberto Gonzales Troyano, Andrés Ortiz-Oses, Araceli ed Elisabeth Guillaume, Ignazio Garcia Erguin.

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IL PROGETTO DI SCENOGRAFIA

Libri

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- GINO COPELLI, Manuale pratico di scenotecnica. Le macchine teatrali, Pàtron editore, Bologna 2006.

- LUIGINA De GRANDIS, Teoria e uso del colore, Mondadori, Milano 2000.

- SALVATORE MANCINELLI (a cura di), Manuale di Illuminotecnica teatrale.

- ENRICHETTO MARTINA, Rilievo analitico, critico, specifico, Levrotto e Bella, Torino 1998 (1990).

- BRUNO MELLO, Trattato di scenotecnica, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1999.

- JEAN-NICOLAS SURMON, Chanson: Son histoire et sa famille dans les dictionnaires de langue française. Étude lexicale, historique et théorique, De Gruyter, 2010.

- GÓMEZ DE TERREROS GUARDIOLA, MARÍA DEL VALLE, El pavimento del Patio de los Naranjos de la Catedral de Sevilla. Los proyectos de Félix Hernández Giménez, in “Laboratorio de Arte: Revista del Departamento de Historia del Arte”, 1999, n. 12, pp. 371-384.

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LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI SPETTACOLO

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D.l. 22 luglio 2014. http://www.codiceateco.it.

Convegni

- Convegno di studio e approfondimento,

- La sicurezza nel pubblico spettacolo, la complessità della gestione, Brescia 23 gennaio 2015. Interventi di: Daniele Vinco, Bruno Scagliola, Simone Montanari, Michele De Mattia.

- Convegno di studio e approfondimento,

- La sicurezza nel pubblico spettacolo, Cagliari 14 aprile 2015. Interventi di: Stefano Farina, Rosanna Cipolla.

- CCNL spettacolo, firmato il 6 novembre 2014.

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