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La progettazione dell’edificio carcerario: analisi e previsioni

Giulia Valentino

La progettazione dell’edificio carcerario: analisi e previsioni.

Rel. Riccardo Bedrone. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2013

Abstract:

La realtà che si intende indagare è l'edificio penitenziario nelle sue più diverse sfaccettature, sulla base del fatto che in forza del dettato costituzionale e dell’Ordinamento penitenziario, l’edificio carcerario deve essere uno strumento per realizzare il rispetto umano del detenuto e le finalità di recupero alla società dello stesso, a condizione che esso non si risolva in una struttura disumanizzante architettonicamente, isolata e priva di rapporti con il territorio in cui sorge.

Per introdurre al meglio la questione, si è analizzato nel profondo cos'è la pena detentiva e perché parlare di architettura penitenziaria, soprattutto in relazione al ruolo dell'architetto in tale ambito. Gli aspetti architettonici umanizzanti della struttura edilizia sono quelli che soddisfano i bisogni fisici e psicologici di quanti utilizzano il carcere (detenuti, operatori penitenziari, visitatori, ecc), gli elementi che legano la struttura al territorio sono la sua localizzazione, ma soprattutto le dotazioni spaziali interne che facilitano le attività da svolgere con soggetti esterni (lavoro, formazione professionale, trattamento psicologico ecc.). Oggi il carcere in Italia per come è costruito è fortemente deficitario su questi fronti: il fine della ricerca è proprio quello di descrivere gli elementi di criticità e le ragioni che più li hanno determinati.

Architetti e carceri

Mentre i testi sulla storia del penitenziario in Italia sono numerosi, la letteratura sull'architettura carceraria è povera, per non parlare poi di quella relativa l'architettura contemporanea e gli spazi della pena. E' un tema totalmente assente dalla cultura architettonica del nostro paese, confinato in zone d'ombra e solo negli ultimi anni alla ribalta dei dibattiti moderni. La riflessione critica è nata nell'ultimo trentennio grazie ad alcune personalità del settore che hanno portato alla ribalta il tema, denunciando la presenza di strutture che si configurano generalmente come complessi indifferenziati e serializzati che prescindono da ogni rapporto con il contesto circostante. Si è affermata, soprattutto, una PRODUZIONE BLINDATA DEL PROGETTO CARCERARIO in cui scompare progetto, ricerca e critica.

Il lavoro dell'architetto è cercare di progettare strutture adeguate a ospitare un modello carcerario che accolga in modo coerente e funzionale il dettato costituzionale, il trattamento conforme al senso di umanità e il rispetto della dignità della persona ponendo come obiettivo fondante la RIABILITAZIONE SOCIALE dello stesso. E' importante non che i devianti si sentano "inseriti" ma "protagonisti" di rapporti sociali più intensi e quindi di un percorso per la riabilitazione sociale. Nessuno è in grado di cambiare se non vede che anche gli altri cambiano. La difficoltà sta nell'abbattere i luoghi comuni per guardare all'architettura come portatrice di miglioramento sociale, vincendo il DISAGIO CREATIVO imposto dalle regole di sicurezza. Negli anni '80 si deve soprattutto alla Fondazione Michelucci, il tentativo di sottrarre alla periferizzazione fisica e culturale il tema del carcere, si veda per esempio il Giardino degli Incontri nel complesso di Solliciano a Firenze.

Relators: Riccardo Bedrone
Publication type: Printed
Subjects: A Architettura > AH Buildings and equipment for the home
A Architettura > AN Civil engineering, transport, communications
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GA Antropologia
ST Storia > STN Storia
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: UNSPECIFIED
Aziende collaboratrici: UNSPECIFIED
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3291
Chapters:

INDICE

INTRODUZIONE

Architetti e carceri

Storia di un paradosso

La periferia penitenziaria

L'universo carcerario

La funzione dello spazio penitenziario

1. COS’E’ LA PENA DETENTIVA?

2.1 BISOGNI DELL’UOMO RECLUSO

2.1 I bisogni materiali

2.2 La dignità

2.3 La libertà

2.4 L'affettività

2.5 La socialità

2.6 La sessualità

2.7 La rassicurazione

2.8 L'orientamento

2.9 L'occupazione

2.10 La realizzazione

2.11 Il rapporto con l’elemento naturale

2.12 La religione

2.13 L'ordine

3. EVOLUZIONE STORICA: il rapporto tra il concetto di pena e le strutture edilizie penitenziarie.

Il mondo antico

Il mondo cristiano: la colpa come peccato

Le origini deirinternamento nelle case di correzione

Ragione e utopia

Jeremy Bentham e il penitenziario alveare

L’eredità del passato: introduzione al carcere contemporaneo

4. LA REALTA’ EDILIZIA PENITENZIARIA IN ITALIA

Tipologie edilizie esistenti sul territorio nazionale

Tipi di strutture trattamentali in Italia

La progettazione dell’edificio carcerario

5. RIFLESSIONI CRITICHE

Identità locale: il rapporto dell’istituzione penitenziaria con la città

Il "dove" dei penitenziari: un avamposto della periferia

Un caso di studio: Le Vailette di Torino

Il rapporto carcere-città: la periferia penitenziaria come risorsa

Controllo metropolitano e diffusione del “carcerario”

La sconfitta architettonica

La crisi del sistema segregativo

La periferia penitenziaria minaccia la città-fortezza?

6. RIFERIMENTI NORMATIVI PER LA PROGETTAZIONE DEGLI ISTITUTI PENITENZIARI

La legge n. 354/1975

Il nuovo regolamento penitenziario: DPR 230/ 30 giugno 2000

Criteri di edilizia penitenziaria 2010

Il caso di Bolzano: il Bando di concorso per il nuovo carcere

Note critiche al Bando di gara di Bolzano

Il rapporto con il contesto

L’organizzazione degli spazi

I percorsi

L’unità di vita

La cella detentiva

Modelli distributivi: esperienze positive a confronto

7. VERSO NUOVI OBIETTIVI

La distribuzione territoriale degli istituti

Verso una nuova concezione delle strutture penitenziarie

Passi decisivi verso il progresso

ALLEGATI

La popolazione detenuta in Italia

Il patrimonio penitenziario italiano

I soggetti coinvolti

Ruoli cardine nello scenario penitenziario Gli spazi della pena: l'affettività

BIBLIOGRAFIA

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