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Kallípolis, "una città di terra dentro il mare" = KALLÍPOLIS, "a land city in the middle of the sea"

Matteo Costantini

Kallípolis, "una città di terra dentro il mare" = KALLÍPOLIS, "a land city in the middle of the sea".

Rel. Silvia Gron, Cristina Coscia. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2021

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Abstract:

Una città che vive nel presente, immemore del suo passato non conosce il suo futuro. Gallipoli vive sospesa tra ciò che è stato e ciò che avrebbe potuto essere, guarda al futuro con gli occhi stanchi dei suoi pescatori, ma vive nei cuori dei giovani turisti che giungono per la stagione estiva. È questa una città bizzarra, nella quale passato e futuro si intrecciano indissolubilmente in un presente accattivante, tanto ambito dai forestieri quanto scomodo per i giovani del posto. Questi si vedono costretti a partire per trovare lo spazio del quale hanno bisogno, allontanati dalla propria terra, la stessa che nonostante tutto riserva loro lo spazio di un abbraccio materno, comodo abbastanza da spingerli sempre a ritornare. “L’acqua non entra in Gallipoli: i bastioni non lo permettono. Resta, Gallipoli, una città di terra dentro il mare, avventurata sul mare, circondata dai suoi bastioni come un bambino nella carriola.” Cesare Brandi, 1960. Quella che vediamo oggi non è la solida roccaforte medievale, e nemmeno la fedelissima città aragonese. La Gallipoli contemporanea è qualcosa di nuovo, giovane e mutevole, acerba nei suoi tratti salienti e per questo in balia della modernità, che la lega più ai turisti che ai suoi stessi figli. Verrebbe da dire che forse non esiste una sola città, ma che ognuno di noi ne costruisce una propria versione, fatta di ricordi, aspettative, esperienze e opportunità. L’oggetto di questo lavoro di tesi non è né la città che fu e nemmeno quella che sarà, ma una chiave di lettura che va oltre il resoconto dettagliato di una guida turistica o le linee strategiche di un piano regolatore. La natura mutevole del caso in oggetto mi ha spinto a lavorare sulla “mia” Gallipoli, punto di contatto tra la città tramandata dalla storiografia e quella derivante dall’esperienza diretta. La convinzione che muove il progetto è che in un futuro relativamente prossimo le diverse anime di questa città possano trovare una crasi, dando vita a un organismo maturo, consapevole delle proprie origini ma proiettato in avanti, polo culturale e grande attrattore turistico. Nel tentativo di gettare un ponte tra le città esistite e quelle percepite, questo progetto cerca di dare forma a uno degli infiniti possibili scenari di sviluppo urbano. Così come il ponte seicentesco collega il Borgo alla Città vecchia, allo stesso modo è stato ricercato tra i pennoni delle imbarcazioni, sotto i teli-mare e all’ombra di un ulivo un filo invisibile in grado di legare le varie anime di Kallipolis, la perla dello Ionio. In particolare, il progetto si articola su tre scale differenti: l’ambito macro-urbano, legato alla riqualificazione del patrimonio ferroviario in ottica di una mobilità più sostenibile, l’ambito micro-urbano del Seno del Canneto, che ha nel Rivellino il proprio punto nevralgico, collegamento ideale tra la città del passato e quella del futuro, e l’ambito dell’intorno, un’accurata progettazione dell’arredo urbano, inteso come elemento fondamentale per l’interazione tra progetto urbano e società. Le leve progettuali che sono alla base di tale intervento sono la mobilità dolce, la promozione del territorio e la valorizzazione del patrimonio architettonico e ferroviario.

Relators: Silvia Gron, Cristina Coscia
Academic year: 2020/21
Publication type: Electronic
Number of Pages: 196
Subjects:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: New organization > Master science > LM-04 - ARCHITECTURE AND ARCHITECTURAL ENGINEERING
Aziende collaboratrici: UNSPECIFIED
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/17142
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