Simone Parola
SNODI DEL TRASPORTO MULTIMODALE Il caso giapponese e le possibilità degli air rights = MULTI-MODAL TRANSPORT HUBS The Japanese case and the possibilities of air rights.
Rel. Matteo Robiglio, Toshiki Hirano, Luca Bertolini. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2019
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Abstract: |
La stazione ferroviaria quale uno dei nodi principali del trasporto assume all’interno del panorama urbano differenti criticità e possibilità: la ferita causata dal passaggio della linea del ferro separa quartieri e popolazione e lo spazio impermeabilizzato non viene sfruttato se non per il suo passaggio; allo stesso tempo la connessione si estende dalla scala urbana a quella internazionale proprio attraverso la linea ferroviaria ed i nodi del trasporto si intensificano per offrire il miglior livello di qualità di uso ai fruitori. Questo caratterizza la stazione come una delle nuove centralità all’interno dell’assetto urbano. Su queste basi la ricerca si inserisce all’interno di un contesto bibliografico a lungo studiato: è indagata non solo la funzione della stazione all’interno del sistema del trasporto, ma anche la sua importanza ed il suo impatto all’interno della città. Attraverso una ricerca sul campo nell’area giapponese è stato possibile comprendere più nello specifico questo sistema: stazioni classificate fra le più grandi del mondo in metrature e numero di passeggeri, più di 600'000 fruitori giornalieri per Shibuya station a Tokyo ed oltre 400'000 per Osaka station nella città omonima, sono portatrici di una consapevolezza progettuale che permette ad ogni passeggero un ottimale livello di fruibilità. Gli stessi nodi, intensamente fruiti e spesso meta effettiva dell’itinerario dei clienti data l’immensa quantità di attività presente al loro interno, sono quindi ottimi casi studio per la comprensione di questa tipologia architettonica. Grazie a queste caratteristiche, in collaborazione con le criticità e le possibilità intrinseche a queste strutture, le stazioni e le aree contestuali sono diventate negli ultimi anni aree di interesse all’interno del panorama urbano: lo sfruttamento degli air rights sopra le linee del ferro in città come Parigi, New York o Melbourne, ha portato alla progressiva riduzione dello spreco spaziale sfruttando il collegamento con i nodi del sistema infrastrutturale, alla creazione di nuove intensità all’interno delle città ed alla soluzione della ferita causata dal passaggio della linea. Sfruttando caratteristiche e dati ricavati dall’analisi di queste realtà nipponiche e globali è stato possibile lavorare sull’area di Torino Porta Nuova e nello specifico sulla porzione di arrivo: utilizzando inizialmente un metodo di intensificazione matematica e progressiva dei dispositivi della stazione sono state individuate potenziali soluzioni e problematiche, utili entrambe nella fase di definizione progettuale finale. Il progetto conclusivo, dalle basi delle stazioni giapponesi ed attraverso le differenti capitali globali analizzate, ricerca una soluzione attraverso le differenti funzioni inserite al suo interno che sia principalmente in grado di rappresentare la grande potenzialità di un’area centrale della città ad oggi abbandonata al ferro. |
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Relators: | Matteo Robiglio, Toshiki Hirano, Luca Bertolini |
Academic year: | 2019/20 |
Publication type: | Electronic |
Number of Pages: | 265 |
Subjects: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | New organization > Master science > LM-04 - ARCHITECTURE AND ARCHITECTURAL ENGINEERING |
Ente in cotutela: | University of Tokyo (GIAPPONE) |
Aziende collaboratrici: | UNSPECIFIED |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/13276 |
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