Lighthouse Experience: proposta di valorizzazione per il faro di Capo Santa Croce ad Augusta

La ricerca progettuale oggetto di questa tesi prende spunto dall’iniziativa Valore Paese - Fari lanciata per la prima volta nel 2015 dall’Agenzia del Demanio e da Difesa Servizi S.p.a. per introdurre sul mercato beni attualmente in disuso tramite lo strumento della concessione. I beni assegnati e dati in gestione a privati ed enti andranno valorizzati secondo il modello della lighthouse accomodation: i principi cardine sono il rispetto del paesaggio, l’esaltazione delle identità territoriali e la salvaguardia dell’ecosistema ambientale, in linea con la promozione di un turismo sostenibile. L’iniziativa si inserisce in un periodo storico in cui temi quali la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, il consumo di suolo, la conservazione di edifici di pregio, la messa a valore di beni di proprietà statale e l’attenzione a un approccio sostenibile a tutto tondo sono di primaria rilevanza. I fari disseminati lungo le coste del nostro territorio, che per secoli hanno indirizzato le navi verso acque sicure, oggi si ritrovano spesso privati della loro funzione tradizionale, abbandonati e in condizioni di degrado. All’interno di questa tesi viene affrontato come caso studio il Faro di Capo Santa Croce ad Augusta, bene inserito nel bando Valore Paese - Fari, Torri ed Edifici Costieri del 2017, per il quale viene elaborato un progetto di valorizzazione e conservazione in linea con le direttive del bando, a cui si affianca uno studio relativo alla sostenibilità economica dell’intervento. La prima parte della presente tesi si focalizza sull’analisi dei beni inseriti nei diversi bandi, in particolare su quelli dell’edizione del 2017; gli edifici vengono schedati e catalogati con l’obiettivo di farne emergere i punti di forza e le criticità, in modo da poter scegliere tra gli edifici presenti quello più adatto allo sviluppo di un progetto di valorizzazione dai risvolti positivi sia a livello economico che turistico. È proprio in questa fase che il Faro di Capo Santa Croce si afferma come tema del caso studio. Successivamente la ricerca si sofferma sull’analisi dell’offerta turistica legata alle residenze nei fari attualmente esistenti lungo le coste del Mediterraneo: vengono schedati i fari già convertiti ad uso ricettivo, con particolare attenzione al prezzo richiesto per soggiornarvi e ai servizi offerti, informazioni che saranno poi utili durante lo sviluppo del progetto per il faro di Augusta. Il terzo capitolo analizza la Sicilia orientale per poi scendere di scala e soffermarsi sulla città di Augusta, una realtà complessa e sfaccettata, caratterizzata dall’area portuale e dalla presenza lungo la costa degli stabilimenti petrolchimici, ma che può vantare anche un centro storico di pregio architettonico e numerose aree di interesse naturalistico. La tesi si conclude con l’elaborazione di un progetto che prevede la realizzazione all’interno dell’edificio di cinque appartamenti e il ripensamento degli spazi aperti di pertinenza del faro, con occhio attento alla conservazione dell’identità dell’edificio e alla sostenibilità economica dell’intervento. In conclusione, il progetto punta a trasformare il Faro di Capo Santa Croce ad Augusta in un edificio ricettivo capace di integrarsi con la natura e il territorio, e che possa fungere da volano turistico per la città, con particolare attenzione alla sostenibilità economica ed ambientale.