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Gli elementi di demolizioni edilizie e gli scarti produttivi come materia prima secondaria in architettura

Enrico Raineri

Gli elementi di demolizioni edilizie e gli scarti produttivi come materia prima secondaria in architettura.

Rel. Massimo Foti. Politecnico di Torino, NON SPECIFICATO, 2000

Abstract:

La ricerca svolta è indirizzata a far conoscere le tematiche e i problemi relativi alla situazione attuale dell'inquinamento nel mondo e a come, il settore dell'edilizia contribuisce a migliorare, o a peggiorare, la situazione da questo punto di vista. L'enorme massa di rifiuti che è presente nel mondo viene smaltita con differenti sistemi: in parte i rifiuti vengono inceneriti, in parte confluiscono nelle discariche (spesso non a norma di legge), in parte vengono riciciati.

Nel primo capitolo vengono descritti i sistemi classici di smaltimento come l'incenerimento e l'interramento in discarica, prendendo in esame quali sono i pro e i contro, per l'ambiente, nei rispettivi casi.

Dopo la trattazione sul l'inquinamento, ho analizzato quali sono le risorse energetiche che il genere umano è solito utilizzare e quale è la situazione delle risorse rinnovabili e non rinnovabil, in rischio di "estinzione".

Per ogni operazione di costruzione, produzione industriale, movimento e trasporto viene usata energia; la quasi totalità dell'energia utilizzata e ricavata dalle risorse minerarie (petrolio, carbone, metalli, ecc.) definite: "non rinnovabili". Molte associazioni a favore dell'ambiente hanno proposto alternative energetiche e sistemi di risparmio per evitare sprechi inutili di energia; ho analizzato quali sono le opportunità di utilizzo di energie alternative come ad esempio, energia eolica, idroelettrica, da biomassa, solare, e come l'utilizzo di queste

energie può migliorare la situazione dell'inquinamento nel mondo. La situazione attuale dell'inquinamento, è considerata grave, soprattutto per quello che riguarda l'enorme quantità di rifiuti che vengono inviati in discarica e agli inceneritori.

Prendendo in considerazaone questo problema, un sistema per combattere o se non altro ridurre, l'inquinamento da rifiuti, è quello della raccolta differenziata e del riciclaggio; fortunatamente ad oggi gli scarti di svariati materiali vengono raccolti e reinpiegati in più settori, evitando così che questi vadano ad incrementare la già grande massa di rifiuti presente nelle discariche.

Nel terzo capitolo ho analizzato la situazione della raccolta differenziata dei singoli materiali, e ho potuto analizzare anche la raccolta di quei materiali che normalmente non vengono considerati al pari degli altri, come le macerie edilizie e scarti produttivi di vario genere, che offrono opportunità di riutilizzo in più settori.

Anche nel settore dell'edilizia l'utilizzo di materiali naturali o di materiali "amici dell'ambiente" viene molto apprezzato dall'utenza tanto da essere certificato con il rilascio di marchi ecologici presenti in tutta l'Europa (Angelo azzurro, Ecolabel, ecc) attestanti l'ecologicità e il ridotto impatto ambientale dei prodotto, dalla fase di produzione a quella finale di smaltimento ed eventuale recupero.

La fase del riciciaggio dovrebbe essere supportata dalla quella di produzione, in modo che gli elementi prodotti nascano già per essere, al termine dei loro ciclo di vita, riciclati o riutilizzati all'interno del ciclo produttivo. Quindi dalla nascita allo smaltimento la vita degli oggetti prodotti dovrebbe essere attentamente presa in esame in modo da valutare l'impatto

ambientale dell'intero loro ciclo di vita.

Questa politica di intervento a favore dell'ambiente si scontra con quella dell'usa e getta che da anni ormai accompagna il nostro vivere quotidiano facendoci appartenere alla così menzionata società dei consumi. Gli scarti produttivi sono la categoria sulla quale ci si concentra per pensare ad un possibile riuso e ad una progettazione intelligente attraverso la quale si auspica una riduzione degli scarti inutili.

Attualmente gli scarti produttivi e da demolizione, anche se non totalmente, vengono riutilizzati in svariati settori, ma il materiale sul quale ho concentrato l'attenzione è la materia plastica.

Da venti anni circa a questa parte, in ogni oggetto prodotto, sia esso per la casa e il design, l'industria meccanica o di altro tipo, è presente un elemento o più elementi in materiale plastico. La plastica, infatti, è un materiale particolarmente versatile e si presta anche a più possibili riutilizzi dopo una sua prima vita. Ho analizzato il materiale prima dal punto di

vista tecnico e poi sotto l'aspetto dei suoi possibili riutilizzi, soprattutto in campo architettonico.

L'architettura e il design utilizzano e rigenerano la plastica da alcuni anni, ottenendo risultati soddisfacenti per quanto riguarda l'aspetto tecnico; la plastica riciclata continua ad offrire le caratteristiche peculiari del materiale vergine e in ogni caso è considerata energia allo stato solido e questo basta ad attirare l'attenzione di molti ricercatori.

Un esempio della versatilità delle plastiche nel campo del design industriale è rappresentato dal progetto F.A.RE. (Fiat Auto Recycling) dei gruppo Fiat Auto, all'interno del quale si prevede il totale e continuo riutilizzo delle componenti plastiche, delle auto dismesse, che vanno a costituire via via elementi delle automobili nuove: paraurti, bocchette di aerazione, tappetini scocche protettive.

Ho condotto un paragone fra questa idea di riutilizzo delle materie plastiche, all'interno dello stesso ciclo produttivo e l'idea di una demolizione costruttiva ragionata a livello selettivo, che prevede una separazione dei materiali costruttivi, in fase di demolizione.

Le automobili in disuso vengono smembrate e i materiali separati, in questo modo è possibile pensare, per ogni categoria, a un possibile riutilizzo. Per la demolizione degli edifici è possibile fare la stessa cosa se, invece di demolire tradizionalmente, si prova a praticare la demolizione selettiva, all'interno della quale ogni materiale viene separato durante lo smantellamento dell'edificio; per ogni tipologia di materiale così separato è possibile pensare una destinazione utile o un possibile riciclaggio o riutilizzo anche nello stesso settore delle costruzioni.

L'analisi condotta dimostra che i costi per questo tipo di operazione non subiscono particolari aumenti; il vantaggio per l'ambiente è sicuramente visibile, si ridurrebbero notevolmente i rifiuti da C&D (costruzione e demolizione), e si andrebbe a favorire il risparmio energetico, che equivale ad un notevole risparmio economico.

Si è potuto notare che gli scarti produttivi di più settori, in particolare dei settori delle materie plastiche, offrono possibilità di riutilizzo veramente ampie che, purtroppo, non vengono sfruttate in quanto non ancora convenienti dal punto di vista economico, che continua ad essere il più interessante per tante persone.

Nell'analizzare i possibili utilizzi delle materie plastiche rigenerate e riciclate in campo costruttivo, si nota che le caratteristiche tecniche non sono assolutamente limitative per l'utilizzo di questi materiali. Uno dei freni ad un impiego più grande della plastica riciclata, formata da plastiche di differente provenienza, è il fattore estetico; il colore di questi materiali, nero, grigio o marrone, non può infatti essere modificato. Le ipotesi di utilizzo della plastica riciclata, all'interno delle abitazioni, nei giardini e in svariate altre situazioni, trovano come unico limite quindi, l'aspetto, considerato "sgradevole"; un esempio di riutilizzo, cercando di superare o ignorare l'aspetto estetico, non così fondamentale, è dato, anche se solo in parte, dalle proposte fatte nell'ultimo capitolo dove, prendendo in considerazione il materiale plastico riciclato, ne ipotizzo l'utilizzo nel l'arredamento, per le pavimentazioni come parquet, nei rivestimenti di scalini e di altre superfici, nei canali di gronda e in altri elementi di completamento dove in parte viene già utilizzato.

A mio parere, probabilmente, vinta questa impasse data dall'aspetto estetico, si potranno sfruttare quelle porzioni di materiale plastico che oggi costituiscono, imballaggi, confezionamenti, scarti produttivi, ecc., i quali, se bene utilizzati, per una loro seconda vita, contribuirebbero a risolvere, in buona parte, il problema "inquinamento" di cui si continua a parlare nonostante le soluzioni che, evidentemente in modo non efficace, sono state applicate.

Relatori: Massimo Foti
Tipo di pubblicazione: A stampa
Parole chiave: - inquinamento - ecologia
Soggetti: T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TB Igiene edilizia
Corso di laurea: NON SPECIFICATO
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/726
Capitoli:

Introduzione I

CAPITOLO PRIMO

l. L'inquinamento nel mondo 5

1.1 La situazione generale dell'inquinamento. 5

1.2 Le discariche dei rifiuti e altri attuali sistemi di trattamento 10

1.3 Alcuni esempi: soluzioni per lo smaltimento di RSU nelle Marche 23

CAPITOLO SECONDO

2. Le risorse energetiche presenti in natura 29

2.1 La situazione delle risorse energetiche 29

2.2 Come vengono usate queste energie 36

CAPITOLO TERZO

3. Riciciaggio e riuso 40

3.1 La situazione odierna 40

3.2 La raccolta differenziata 43

3.3 Gli imballaggi 59

3.4 Cos'è l'Ecolabel 63

3.5 Alcune soluzioni possibili nello smaltimento dei rifiuti 64

3.6 Come organizzare la raccolta differenziata 68

3.7 Iniziative per un possibile miglioramento 71

CAPITOLO QUARTO

4. La vita di un prodotto 74

4.1 Nascita, vita e morte di un prodotto 74

4.2 Il fenomeno dell' "usa e getta" 78

4.3 Come e dove rivive la plastica 87

CAPITOLO QUINTO

5. Utilizzo degli scarti produttivi 90

5.1 Le linee generali 90

5.2 Come utilizzare gli scarti produttivi e da demolizione 91

CAPITOLO SESTO

6. Le materie plastiche 104

6,1 Cosa sono le materie plastiche 104

6.2 1 metodi di lavorazione delle materie plastiche 107

6.3 1 metodi di finitura dei lavorati in plastica 119

6.4 L'applicazione delle materie plastiche nei campi produttivi 124

6.5 La plastica come imballaggio 136

CAPITOLO SETTIMO

7. Dove finisce la plastica riciciata 139

7.1 Le applicazioni della plastica riciclata in campo architettonico e costruttivo 139

7.2 La possibile vita delle resine plastiche 149

CAPITOLO OTTAVO

8. Progettare e demolire per l'ambiente 159

8.1 Una attenzione al riutilizzo 159

8.2 Fiat: Progetto F.A.RE. 160

8.3 Il sistema F.A.RE. 172

8.4 Sistemi di demolizione 182

8.5 La demolizione selettiva 187

8.6 Conclusioni 201

CAPITOLO NONO

9. Proposte di applicazione 206

9.1 Introduzione 206

9,2 Plastica e costruzioni 206

9.3 Le componenti interne 212

9.4 Alcune proposte di applicazione 215

BIBLIOGRAFIA 228

FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI E DELLE TABELLE

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http://www. plastica. i - La materia plastica, i processi di lavorazione, l'ambiente.

httl2://www.12lasticsrecycilRtecnolojzy. - Tecnologie per il riciclaggio della plastica.

E' stata visionata inoltre la videocassetta fornita dallo stabilimento Fiat.

Videocassetta "Progetto F.A.RE.", Torino, 1996.

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