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MCT - il Museo del Cioccolato di Torino : uno scenario post-industriale per Barriera di Milano

Fabrizio Trimboli

MCT - il Museo del Cioccolato di Torino : uno scenario post-industriale per Barriera di Milano.

Rel. Manuela Rebaudengo, Valeria Minucciani. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2017

Abstract:

- Introduzione

Il tema della trattazione che stiamo per affrontare deriva dal tirocinio curricolare svolto a partire da Marzo del 2017 presso lo studio tecnico di architettura e design dell’architetto Alex Cepernich, progettista del Museo Ettore Fico di Torino (Via F. Cigna n° 114). Se il recupero del patrimonio industriale torinese appare oggi come una tematica affrontata e dibattuta già da molti anni, l’occasione di incontrare professionisti che tuttora si confrontano concretamente con progetti di questo tipo ci porta a pensare che il tema non abbia trovato adeguata risoluzione. Se per di più pensiamo alla qualità del progetto di architettura che può persino essere incrementata dalla spazialità dei contenitori ereditati dal secolo precedente, troviamo tutti i presupposti per l’interesse verso un tema attuale, relativamente al contesto locale, e soprattutto concreto. L’occasione si è presentata nel momento in cui alcuni soggetti privati hanno deciso di acquistare il fabbricato, ormai in disuso da qualche anno, adiacente al Museo Ettore Fico (MEF). Come vedremo nel primo capitolo, si tratta dell’edificio di matrice industriale risalente ai primi anni 50 del ‘900 che un tempo formava un unico grande volume con gli spazi del MEF. Esso ospitò prima la I.N.C.E.T. (Industria Nazionale Cavi Elettrici) e poi la Società S.I.C.M.E. Motori (Società Industriale Costruzioni Meccaniche ed Elettriche), fino alla recente dismissione. Inoltre, l’edificio di nostro interesse è stato occupato dal 2010 al 2015 dalla Wolmer S.r.l. (rivendita di tappeti e tessuti). Il contenuto di questa tesi di laurea magistrale sarà proprio il progetto di recupero e rifunzionalizzazione della sede dismessa della Wolmer a Barriera di Milano (Torino, Via F. Cigna 112).

I soggetti che hanno acquistato l’edificio intendono trasformalo per inserirvi una nuova funzione a carattere espositivo-museale. Essi hanno più o meno le idee chiare sul tipo di museo da realizzare, che per motivi di riservatezza non comunichiamo in questa sede. Hanno dunque richiesto al progettista del MEF un progetto di recupero del fabbricato e la sua ri-conversione in nuovo spazio espositivo privato per Torino. Ai fini didattici elaboreremo una risposta progettuale coerente con gli obiettivi della committenza, immaginando tuttavia la definizione del tipo di museo e dei suoi contenuti. Attraverso le analisi, vedremo infatti come si è arrivati alla decisione di progettare il Museo del Cioccolato di Torino. Tenteremo dunque la simulazione di una reale condizione professionale in modo da avvicinarci il più possibile al confezionamento di un progetto concreto, realizzabile e in linea con la specifica realtà territoriale. L’obiettivo è quello di generare una sorta di polo museale a Barriera di Milano, immaginando un’offerta culturale congiunta ma diversificata. L’utente avrà qui la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo per la visita di due mostre molto differenti tra loro ma altrettanto interessanti. In tal senso, l’isolato con i suoi vuoti ex industriali ben si presta alle potenzialità di espansione continua di attività espositive di vario genere, andando nella direzione di un grande polo a servizio della cultura. Non bisogna inoltre dimenticare la possibile sinergia con il vicino isolato della ex I.N.C.E.T., dove tra gli spazi industriali già trasformati troviamo l’apertura a fine 2017 di un grande centro dei sapori. Sintetizzando, abbiamo a che fare con due grandi isolati sopravvissuti alle recenti demolizioni che, se per il momento sono stati trasformati con funzioni prevalentemente commerciali e terziarie, con qualche isolata occasione di attività culturali e innovative, rappresentano un’occasione importante di riqualificazione del difficile quartiere di Barriera di Milano, attuabile attraverso le leve della cultura e dell’intrattenimento.

I contributi disciplinari di cui ci si è avvalsi per lo sviluppo del tema, così come di tutte le sue varie sfaccettature, sono architettura degli interni, allestimento museale e valutazione della sostenibilità economica del progetto. Grazie a questi, nonché grazie alle relazioni con altri ambiti disciplinari, sarà possibile disegnare nel dettaglio gli spazi del museo e definirne gli aspetti economici e di gestione. Oltre agli strumenti classici attualmente impiegati nella progettazione, ci sa avvarrà dell’utilizzo di un software di tipo BIM (Building Information Modeling) al fine di ottimizzare il processo e gestire in maniera adeguata tutte le informazioni del progetto. Come vedremo, tale aspetto risulterà particolarmente utile per il tema della gestione dei rifiuti da demolizione, per la precisa quantificazione dei nuovi materiali di progetto, per la redazione del computo metrico estimativo e per la verifica della sostenibilità dei materiali attraverso la rispondenza ad alcuni criteri contenuti nel nuovo documento sui "Criteri Ambientali Minimi” (CAM). Premessa fondamentale per l’attendibilità dei dati è la costruzione di un modello tridimensionale il più possibile aderente allo stato di fatto dell’edificio. A tal proposito bisogna precisare che il primo lavoro svolto per la presente tesi di laurea è stato proprio quello del rilievo completo del fabbricato, sia attraverso metodi diretti che indiretti. La possibilità di prendere parte alle operazioni di rilievo presenta il vantaggio aggiuntivo di una migliore conoscenza dell’oggetto da trasformare. Come se non bastasse, il fatto di svolgere il tirocinio curricolare in una sede collocata a pochi metri dall’isolato consente di entrare in contatto con la realtà urbana e sociale con cui la nuova opera dovrà ne-cessariamente relazionarsi.

Se a prima vista il volume degli elaborati prodotti per la parte di progettazione sembra superare quello della disciplina primaria della presente tesi, nel corso della lettura ci si renderà conto del ruolo guida delle discipline economiche in tutto il processo. A prescindere dalle elaborazioni grafiche, la sostenibilità economica del progetto rappresenta la chiave di lettura privilegiata per il Museo del Cioccolato di Torino. Essa guiderà per prima cosa le scelte compositive generali e, passando attraverso il controllo degli aspetti di dettaglio, condurrà fino alle ipotesi per una gestione sostenibile del museo negli anni successivi alla sua realizzazione. Le discipline estimative sono state dispiegate parallelamente alle varie fasi di progettazione, a partire dalla definizione delle opere da demolire. Andando oltre al loro semplice smaltimento, si è immaginato di poter ottenere dei ricavi per l’avvio ad operazioni di recupero/riciclo. Dopodiché, sempre in base al duplice obiettivo di sostenibilità economica ed ambientale, sono stati selezionati i nuovi materiali e componenti edilizi, ricercando il corretto equilibrio tra l’incidenza in termini monetari e le caratteristiche di eco-compatibilità. Proprio la ricerca di tale equilibrio ha condotto ad un progetto architettonico diverso da molti esercizi didattici in cui la sostenibilità compare a livello teorico, con la conseguenza della creazione di una realtà solamente imma-ginata. L’idea alla base del lavoro che verrà presentato nelle pagine seguenti è che il concetto di sostenibilità, tanto complesso e soggetto a diverse interpretazioni possibili, possa essere concretamente soddisfatto solamente in relazione alle specificità del contesto locale e delle sue caratteristiche economico-sociali. Se si prescinde dalle condizioni economiche e dal segmento di mercato si rischia di rendere l’operazione meramente ipotetica. Il nostro obiettivo è quello di ideare un buon progetto di architettura in grado di rispondere alle esigenze della committenza privata, che rispetti tutte le norme previste, presenti un impatto ambientale contenuto, offra una valida esperienza culturale e personale per gli utenti, ma soprattutto risultando effettivamente realizzabile ed economicamente sostenibile nel suo contesto di origine. La risposta ad un simile compito non può che avvalersi delle discipline economico-estimative come strumento principe per il controllo e la valutazione.

Relatori: Manuela Rebaudengo, Valeria Minucciani
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AB Architettura degli interni
A Architettura > AM Estimo
A Architettura > AP Rilievo architettonico
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6334
Capitoli:

1.0 - Introduzione

2.0 - Descrizione del Caso Studio

2.1 - Il contesto urbano

2.2 - L’edificio e il suo isolato

3.0 - La scelta della destinazione finale

3.1 - Analisi dei competitori locali e scelta del tipo di museo

3.2 - Il cioccolato e la sua importanza per Torino

3.3 -1 musei del cioccolato in Europa

4.0 - Il Progetto Architettonico

4.1 - Concepì

4.2 - Progetto definitivo e allestimento museale

4.3 - Demolizione selettiva e gestione dei rifiuti

4.4 - Sostenibilità dei materiali e riqualificazione energetica

5.0 - Valutazione dell’Investimento - Sostenibilità Economica

5.1 - Il costo di costruzione

5.2 - Il costo dell’allestimento museale

5.3 - Definizione dell’investimento totale

5.5 - Costruzione del Piano Economico Finanziario

• Conclusioni

• Bibliografia

• Sitografia

• Allegati

Bibliografia:

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