Chiara De Mattia, Alessio Perano
Costruire nel paesaggio rurale alpino : il caso di Ferriere in Valle Stura : l'approccio H_BIM applicato al cantiere didattico.
Rel. Daniele Regis, Antonia Teresa Spano'. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2017
Abstract: |
INTRODUZIONE L’obiettivo di questa tesi è l’inserimento di una scuola d’arte e mestieri arcaici a Ferriere, un piccolo villaggio alpino del Comune di Argenterà in Valle Stura di Demonte. Si è optato di intervenire nella parte alta della borgata poiché, di fatto, è quella che necessita delle maggiori opere di recupero, contrariamente alla parte bassa, già ripristinata, e peraltro di proprietà privata per la sua quasi totalità. L’idea progettuale consente di riavviare tutte quelle attività storiche, un tempo considerate come piccoli gesti della vita quotidiana legati a ragioni di sussistenza ed autonomia personale e familiare, che permettevano di vivere in montagna anche nelle stagioni più fredde. L’inserimento di una scuola d’arte e mestieri arcaici implica tuttavia alcune problematiche legate a due aspetti principali: il primo riguarda i tempi lunghi di recupero degli edifici, necessari per mettere a disposizione degli spazi nei quali avviare le diverse attività didattiche; il secondo è relativo ai costi e alle spese da affrontare per portare a termine il processo di recupero degli edifici stessi. Al fine di risolvere tali problematiche, si propone l’avvio di un cantiere didattico in autocostruzione e autorecupero, che permetterà di attivare i corsi della scuola durante il recupero stesso della borgata, iniziando fin da subito l’insegnamento delle tecniche e dei mestieri arcaici e, in parallelo, delle tecniche innovative. Si prevede un intervento concreto di pratica e scambio, trasmettendo il sapere agli studenti, e nel contempo una riflessione sulle proposte progettuali e tecnologiche inedite. Il cantiere didattico è costituito da una serie di corsi organizzati in momenti di formazione sia teorica che pratica, con lezioni impartite da soggetti specializzati che divulgano le proprie conoscenze nelle varie discipline di competenza. Il problema principale relativo all’attuazione concreta del cantiere didattico riguarda la scarsità di documentazione e di normative che delineino chiaramente la sua definizione e applicazione. Partendo da questo presupposto, si è voluto definire il concetto fondamentale sul quale si basa il cantiere didattico, vale a dire l’autocostruzione e autorecupero. Il cantiere didattico prevede infatti la costruzione e il recupero degli edifici da parte dei diretti interessanti, che si atterranno alle regole dettate dall’autocostruzione. L’intervento tramite il cantiere didattico è quello di preservare e conservare le caratteristiche identitarie della borgata di Ferriere, migliorando la percezione e la qualità del paesaggio costruito, attraverso il recupero e il rispetto degli assetti e degli elementi tipici del luogo. Questo processo viene realizzato mediante interventi di conservazione sugli elementi costruttivi, integrati, ove necessario, con tecnologie innovative. A seguito di una lettura critica del processo storico e delle trasformazioni che si sono succedute nel tempo nella borgata di Ferriere, sono state fissate delle regole di interventi progettuali, da seguire anche in futuro, raccolte e dettagliate in un manuale di buone pratiche. Per completare l’elaborazione del manuale di buone pratiche sono stati eseguiti due approfondimenti su “elementi simbolici”, necessari per ipotizzarne l’applicazione. Il primo riguarda i tetti in paglia di segale, che hanno reso unica la borgata di Ferriere fino agli anni ‘60, quando la paglia è stata sostituita dalla lamiera. La volontà di riproporre nella borgata le coperture originarie ha comportato la necessità di affrontare temi legati alle tipologie di copertura, ai metodi realizzativi, alle numerose testimonianze del passato presenti nel mondo e alle esperienze attuali sia a livello mondiale che nazionale. Il secondo approfondimento riguarda la canapa. La facilità di coltivazione, i tempi di crescita molto rapidi e la possibilità di evitare l’impiego di pesticidi hanno reso questo materiale uno dei prodotti più versatili e utilizzabili nell’economia del nostro Paese; inoltre, negli ultimi anni è sorta un po’ ovunque la volontà di riscoprire e incentivare tecnologie ecosostenibili. Per tali ragioni è stata eseguita un’analisi dettagliata di un materiale che oggi potrebbe essere alla base di una nuova edilizia alternativa, da proporre anche nel caso della borgata di Ferriere. Per rendere la scelta progettuale del cantiere didattico più completa possibile, è stata definita e delineata l’organizzazione delle mansioni e delle attività che verranno svolte nel cantiere, sia a livello teorico, che pratico con il manuale di autocostruzione e autorecupero, il quale attraverso una serie di disegni esemplificativi fornisce informazioni sulla sicurezza, sugli strumenti, sulla composizione dei materiali e sulle varie fasi di lavoro in cantiere che dovranno essere applicate e attuate dagli studenti del cantiere didattico. L’applicazione del cantiere didattico è stata eseguita attraverso uno strumento progettuale di supporto, individuato nel H_BIM. Pur essendo nato per la progettazione di nuovi edifici, esso presenta delle caratteristiche che ben si relazionano con il tema del cantiere didattico, come la semplificazione progettuale e la possibilità di creare degli elementi necessari per la composizione di una tipologia di progetto che potrà essere successivamente replicata e riapplicata per altri casi. In questa tesi, l’impiego dello strumento H_BIM viene eseguito in modo sperimentale in quanto generalmente non viene utilizzato con queste modalità e finalità. Tra le varie piattaforme della progettazione architettonica che fanno parte del BIM è stato scelto l’impiego del software Revit. E’ stata prevista la realizzazione di un progetto di dettaglio per un edificio tipo, scelto come primo possibile fabbricato da recuperare attraverso il cantiere didattico, in quanto risulta, ad oggi, il più accessibile e fruibile. La progettazione dell’intervento di recupero di detto edificio, con il software Revit, è stata eseguita partendo dal rilievo; successivamente, è stata estratta ed elaborata la nuvola di punti sulla quale è stato modellato il terreno e lo stato di fatto dell’edificio esistente. In seguito, è stato progettato l’intervento di recupero direttamente sul modello tridimensionale dell’esistente. La particolarità e l’unicità del software Revit risiedono nel fatto che esso permette di ottenere delle informazioni semplici, chiare e comprensibili per il fruitore, nella fattispecie consente di definire delle famiglie di elementi parametrici, riutilizzabili anche per altri progetti. Questo è il motivo per il quale è stato scelto come strumento di rappresentazione progettuale. Dal software, sono stati ricavati piante, prospetti, sezioni e il modello navigabile tridimensionalmente dell’edificio tipo, oltre ad una serie di abachi, in base ai quali è stato possibile catalogare tutti gli elementi del progetto e le relative informazioni: quantità, tipologia, dimensioni e materiale. Questo particolare strumento permette di semplificare e velocizzare notevolmente le attività lavorative, aspetto tutt’altro che trascurabile trattandosi di cantiere didattico. |
---|---|
Relatori: | Daniele Regis, Antonia Teresa Spano' |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AP Rilievo architettonico G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TE Tecnologia dei materiali |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6316 |
Capitoli: | INTRODUZIONE - PARTE I: STRUMENTI PER IL RECUPERO DI EDIFICI RURALI ALPINI 1_AUTOCOSTRUZIONE E AUTORECUPERO 1.1_Analisi storica 1.2_Definizioni e motivazioni 1.3_Tipologie e forme riconosciute in Italia dalla normativa 2_AUTOCOSTRUZIONE E AUTORECUPERO FAMILIARE 2.1_Definizione e principi 2.2_Struttura e soggetti da normativa 2.3_Procedura dei lavori 3_SICUREZZA NEL CANTIERE AUTOCOSTRUITO 3.1_Responsabilità da normativa 3.2_Adempimenti 3.3_Mansioni obbligatorie 4_AUTOCOSTRUZIONE E AUTORECUPERO FAMILIARE COORDINATO 4.1_Nuovo approccio al progetto 4.2_Figura dell'Architetto 4.3_Tecnologie e sostenibilità 4.4_Criteri di progettazione 4.5_Formazione dei volontari 5_IL CANTIERE DIDATTICO 5.1_Definizione e finalità 5.2_Esempi in Italia - PARTE II: METODOLOGIA PER IL RECUPERO 6_BIM (Building Information Modeling) 6.1_Definizione, caratteristiche e vantaggi 6.2_Potenzialità del BIM: H_BIM 6.3_Dal CAD al BIM: sviluppo nel mondo e in Italia 6.4_Definizione del software utilizzato: REVIT - PARTE III: CASO STUDIO: BORGATA DI FERRIERE 7_STRUMENTI DI RIFERIMENTO 7.1_PPR (Piano Paesaggistico Regionale) 7.2_PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 7.3_Gestione delle informazioni con il GIS 8_La Valle Stura di Demonte 8.1_Quadro storico 8.2_Collocazione geografica e ambientale 8.3_Profilo socio-economico 8.4_Aspetti dei sistema insediativo e peculiarità costruttive 9_La borgata di Ferriere 9.1 _Quadro storico 9.2_Collocazione geografica e ambientale 9.3_Profilo socio-economico 9.4_Jmpianto storico della borgata 9.5_Materiali storici da costruzione - PARTE IV: RILIEVO E MANUALE DELLA BORGATA DI FERRIERE 10_IL RILIEVO 10.1_Rilievo metrico 3D 10.2_Stage di geomatica 10.3_Strumenti e metodologie di rilievo aereo e terreste utilizzati 11_MANUALE DI BUONE PRATICHE 11.1_Fondamenti teoretici del manuale 11.2_Analisi insediativa 11.3_Analisi degli elementi costruttivi ed indirizzi tecnici per gli interventi di recupero ed ex novo 12_IL TETTO IN PAGLIA 12.1_Metodo realizzativo 12.2_Esempi storici: dal mondo a Ferriere 12.3_Oggi, prospettive future e conclusioni 13_La CalceLegnoCanapa 13.1_Storia e descrizione della canapa 13.2_II biocomposito calce-canapa 13.3_Sistema costruttivo tri-componente - PARTE V: PROGETTO DI RECUPERO DELLA BORGATA DI FERRIERE 14_"SCUOLA D'ARTE E MESTIERI ARCAICI" 14.1_Obiettivi 14.2_Funzioni 15_"CANTIERE DIDATTICO IN AUTOCOSTRUZIONE E AUTORECUPERO" 15.1_Finalità 15.2_Riattivazione della filiera corta 15.3_Organizzazione del cantiere didattico 16_PROGETTO EDIFICIO TIPO 16.1_Relazione descrittiva dell'intervento 16.2_Modellazione con software Revit CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ALLEGATI: A_Software Revit: elaborati e abachi B_Manuale di autocostruzione e autorecupero C_Elaborati progettuali |
Bibliografia: | 1_AUTOCOSTRUZIONE E AUTORECUPERO: Bruno Zevi, Saper vedere l’architettura: saggio sull’interpretazione spaziale dell’architettura, Einaudi, Torino 2004 Luigi Spinelli, Paolo Soleri. Paesaggi tridimensionali, Marsilio, Padova 2006 Massimiliano Bertoni, Andrea Cantini, Autocostruzione associata ed assistita in Italia. Progettazione e progetto edilizio di un modello di housing sociale, Edizioni Dedalo, Roma 2008 Yona Friedman, Architettura di sopravvivenza: una filosofia della povertà, Bollati Boringhieri, Torino 2009 John May, Anthony Reid, Architettura senza architetti: guida alle costruzioni spontanee di tutto il mondo, Rizzoli, Milano 2010 Salvatore Spataro (a cura di), NEEDS. Architetture nei paesi in via di sviluppo, LetturaVentidue, Alba 2011 Isabella Cafano, Francesco Merla, Autocostruzione. Una casa possibile, Suda, 2012 Corrado Marcetti, Giancarlo Paba, Anna Lisa Pecoriello, Nicola Solimano, Housing frontline. Inclusione sociale e processi di autocostruzione e autorecupero, Firenze University Press, Firenze 2012 L.R. Lazio n. 55 del 1998 L.R. Puglia n. 32 del 2009 D.P.R. n. 380 del 2011 Delibera della Giunta regionale Puglia Atto n. 1507 del 2012 Camera dei Deputati Atto n. 3101 e 3640 www.aliseicoop.it www.architetturasostenibilie.it www.ariafamiliare.it www.bandieragialla.it www.metriquali.it/autocostruzione www.programmahousing.org 2_AUTOCOSTRUZIONE E AUTORECUPERO FAMILIARE: Giuseppe Fera, Nella Ginatempo, Autocostruzione. Marginalità o proposta, Gangemi Editore, Roma 1982 Guido Capetti, Giorgio Ceragioli, Nuccia Maritano Comoglio, Problemi normativi e autocostuzione, Clut, Torino 1986 Bruno Zevi, Saper vedere l’architettura: saggio sull’interpretazione spaziale dell’architettura, Einaudi, Torino 2004 Yona Friedman, Architettura di sopravvivenza: una filosofia della povertà, Bollati Boringhieri, Torino 2009 John May, Anthony Reid, Architettura senza architetti: guida alle costruzioni spontanee di tutto il mondo, Rizzoli, Milano 2010 Isabella Cafano, Francesco Merla, Autocostruzione. Una casa possibile, Suda, 2012 Corrado Marcetti, Giancarlo Paba, Anna Lisa Pecoriello, Nicola Solimano, Housing frontline. Inclusione sociale e processi di autocostruzione e autorecupero, Firenze University Press, Firenze 2012 Regione Toscana, Linee guida di indirizzo per la sicurezza nei cantieri di autocostruzione ed autorecupero, 2015 D.P.R. n. 383 del 2000 D.M. n. 37 del 2008 www.aliseicoop.it www.architetturasostenibilie.it www.ariafamiliare.it www.bandieragialla.it www.officinaabitare.com www.programmahousing.org www.terrasemplice.wordpress.com 3_SICUREZZA NEL CANTIERE AUTOCOSTRUITO: D. Lgs. n. 81 del 2008 4_AUTOCOSTRUZIONE E AUTORECUPERO FAMILIARE COORDINATO: Gerald Blomeyer, Barbara Tietze, La casa è come un albero. L’autocostruzione: un modo diverso di farsi la casa, Edizioni Lavoro, Roma 1986 Massimo Foti (a cura di), Progettare per l’autocostruzione, CLUT, Torino 1991 Massimo Foti, Tecnologie per lo sviluppo. Note del “gruppo Ceragioli” per la progettazione etica, Politecnico di Torino, Torino 2005 Massimiliano Bertoni, Andrea Cantini, Autocostruzione associata ed assistita in Italia. Progettazione e progetto edilizio di un modello di housing sociale, Edizioni Dedalo, Roma 2008 www.bandieragialla.it www.officinaabitare.com www.rivisteweb.it www.terrasemplice.wordpress.com 5_IL CANTIERE DIDATTICO: Massimo Foti (a cura di), Progettare per ¡’autocostruzione, CLUT, Torino 1991 Isabella Cafano, Francesco Merla, Autocostruzione. Una casa possibile, Suda, 2012 www.canovacanova.com/home www.ilcambiamento.it www.parcoculturalealtalanga.org/banca-del-fare www.porto.polito.it www.rurart.it www.sassoerminia.it 6_BIM (BUILDING INFORMATION MODELING): Diego Minato, Daniele Naie, Autodesk Revit Architecture 2011, Apogeo Editore, Milano 2010 Simone Garagnani (a cura di), Building Information Modeling semantico e rilievi ad alta risoluzione di siti appartenenti al Patrimonio Culturale, in DISEGNARECON 2011 Anna Osello, Il futuro del disegno con il BIM per ingegneri ed architetti, Dario Flaccovio Editore, Torino 2012 Marco Bonazza, Simone Pozzoli, Autodesk Revit Architecture 2014: guida alla progettazione BIM, Tecniche Nuove, Milano 2013 Maurizio Somano, Dalla nuvola di punti al BIM. Sperimentazioni sull’anfiteatro romano di Pollenzo, tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, A.A. 2015-2016, rel. Filiberto Chiabrando Paolo Raineri, L’approccio BIM (Building Information Modeling) per la documentazione dell’architettura storica: una proposta applicativa al Castello del Valentino, tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, A.A. 2015-2016, rel. Antonia Teresa Spanò Davide Leoni, Tecnologie LiDAR e HBIM: una proposta applicata al Castello del Valentino, tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, A.A. 2015-2016, rel. Antonia Teresa Spanò Emilio Abbate, Sprimentazione per il riconoscimento automatico di elementi parametrici (BIM) da scansioni laser (LIDAR) finalizzata all’analisi agli elementi finiti (FEM), tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, A.A. 2016-2017, rel. Antonia Teresa Spanò www.buildingsmart.org www.disegnarecon.unibo.it 7_STRUMENTI DI RIFERIMENTO: Mario Boffi, Scienza dell’informazione geografica - Introduzione ai GIS, Zanichelli, Bologna 2004 Regione Piemonte, Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013 - misura 322 Francesca Calcagno Tunin, Sylvie Cerise, Il recupero della borgata di Ferriere in Valle Stura: sperimentazione tra metodi innovativi di rilievo da drone e GIS, tecniche costruttive tradizionali e progetto sostenibile, tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, A.A. 2016-2017, rel. Daniele Regis Antonia Teresa Spanò, Materiale didattico del corso Modellazione di spazi urbani e GIS, Corso di Laurea Magistrale Architettura per il progetto sostenibile, Politecnico di Torino, A.A. 2016-2017 Regione Piemonte, Piano Paesaggistico Regionale (PPR) approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale DCR n. 233-35836 del 2017 Regione Piemonte, Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 http://www.regione.piemonte.it 8_LA VALLE STURA DI DEMONTE: Giacomo Doglio, Gerardo Unia, Abitare le Alpi, L’Arciere, Cuneo 1980 Luigi Dematteis, Case contadine nella Valli Occitane in Italia, Quaderni di cultura alpina, Priuli & Verlucca Editori, Ivrea 1983 Agostino Dutto, La Valle Stura, Estratto degli Atti della R. Accademia delle Scienze, Torino, 1983 Daniela Tallone, L’analisi e proposte d’intervento per il consolidamento strutturale della borgata Ferriere in alta Valle Stura, tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, A.A. 1995-1996, rel. Rosanna Caramiello, Delio Fois Sandra Rinaldi, Il paesaggio storico agrario in Valle Stura, tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, A.A. 1996- 1997 Pier Giorgio Corino, Valle Stura fortificata, Melli, Borgone 1997 Luigi Massimo, Le case della Valle Stura, in Cuneo Provincia Granda n.2, giugno 1998 Antonio De Rossi, Lorenzo Marnino, Daniele Regis, Le terre alte. Architettura, luoghi, paesaggi delle Alpi sud occidentali, L’arciere, Cuneo 1998 Lorenzo Marnino, Roberto Oliviero (a cura di), Atlante dell’edilizia montana nelle valli del cuneese. La Valle Stura e le altre valli confluenti, Regione Piemonte, Torino 2003 Luigi Dematteis, Giacomo Doglio, Renato Maurino, Recupero edilizio e qualità del progetto, Primalpe, Cuneo 2003 Mario Boffi, Scienza dell’informazione geografica - Introduzione ai GIS, Zanichelli, Bologna 2004 Daniele Regis, (a cura di), Turismo nelle Alpi: temi per un progetto sostenibile nei luoghi dell’abbandono, CELID, Torino 2005 Franco Rovere (a cura di), Ferìiros, Comunità Montana Valle Stura di Demonte - Centro di Documentazione, Cuneo 2010 Federica Corrado (a cura di), Ri-abitare le alpi: nuovi abitanti e politiche di sviluppo, Eidon, Genova 2010 Regione Piemonte, Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013 - misura 322 Francesca Calcagno Tunin, Sylvie Cerise, Il recupero della borgata di Ferriere in Valle Stura: sperimentazione tra metodi innovativi di rilievo da drone e GIS, tecniche costruttive tradizionali e progetto sostenibile, tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, A.A. 2016-2017, rel. Daniele Regis Regione Piemonte, Piano Paesaggistico Regionale (PPR) approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale DCR n. 233-35836 del 2017 GAL (Gruppo Azione Locale) - Tradizione delle Terre Occitane, Piano di Sviluppo Locale (PSL) 2014-2020 Regione Piemonte, Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 www.architettura.escarton.it www.alpicuneesi.it/itinerariA/allestura www.arpa.piemonte.gov.it www.comune.cuneo.gov.it www.dati-censimentopopolare.istat.it www.ecomusei.net www.ecomuseosegale.it www.regione.piemonte.it www.tradizioniterreoccitane.com www.vallestura.cn.it www.vallesturademonte.com [continua…] |
Modifica (riservato agli operatori) |