Francesco Demagistris, Sepideh Vadidar
Chamois eco-tech comprehensive plan: Swimming On.
Rel. Alessandro Mazzotta, Giuseppe Roccasalva. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2017
Abstract: |
Questo lavoro si inserisce all’interno dell’Atelier di tesi “Chamois Eco-Tech comprehensive plan”, un progetto che ha coinvolto dodici studenti del Politecnico di Torino nell’elaborazione di ipotesi progettuali finalizzate a prefigurare possibili scenari futuri per il comune di Chamois (AO). L’Atelier è stato articolato in più fasi: un viaggio studio in Valle d’Aosta e Francia (17-19 Marzo 2017), un workshop di progettazione (marzo-aprile 2017) e tre incontri partecipati con la comunità locale. L’obiettivo era raccogliere idee e proposte volte a definire un ampio quadro conoscitivo necessario per avviare le successive fasi di progetto. Chamois è stato scelto come terreno di sperimentazione progettuale che guarda ad un approccio legato all’eco-tech design, in cui al linguaggio contemporaneo e tecnologico si unisce la ricerca di soluzioni a vocazione “green”. Il piccolo paese valdostano oggi si qualifica come apprezzata meta turistica di montagna, da anni in prima linea nel sostenere iniziative legate al tema della sostenibilità e alla modalità di trasporto alternativo all’automobile (Chamois, infatti, può essere raggiunta unicamente in funivia). Nonostante le ottime premesse, il paese vive attualmente le difficoltà legate ai limiti di un piccolo centro che non riesce ad attrarre un turismo diverso da quello giornaliero. Ciò è imputabile non tanto al suo isolamento geografico, quanto piuttosto alla carenza di strutture ricettive e alla mancanza di una varietà nell’offerta turistica. Il lavoro di tesi, attraverso un approccio di tipo esplorativo, intende avviare un programma di rigenerazione basato su un sistema coordinato di attività e servizi legati ai temi dell’accessibilità, del loisir e dell’accoglienza. L’obiettivo condiviso punta a rilanciare l’economia locale, attraverso il potenziamento dell’attrattività turistica del sito, con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro e la possibilità di un ripopolamento del paese. La strategia di riferimento si basa sulla creazione di nuove e rinnovate centralità, attraverso interventi ex-novo. Tale scelta, in apparente controtendenza con la prassi ormai comune di lavorare sul recupero delle preesistenze storiche, è stata dettata dalla possibilità di sfruttare le cubature inespresse previste dal P.R.G.C. di Chamois. Il progetto Swimming On, la biopiscina in quota di Chamois, si inserisce nella cornice di questo piano all’interno del tema della creazione di nuove centralità specializzate per il potenziamento della attrattività turistica: in questo caso un centro per il balneoludico il cui funzionamento sia determinato dall’utilizzo di tecnologie ambientali per la balneabilità green, che possa essere un’attrattiva alternativa alle passeggiate e alle escursioni nel periodo estivo; inoltre un piccolo centro benessere comprendente anche una vasca natatoria indoor, come attrattiva alternativa allo sci nel periodo invernale (attività, questa, sempre più minacciata dai fenomeni dovuti ai cambiamenti climatici). Il tema principale è quindi quello dell’acqua; tema per nulla estraneo all’ambiente alpino, non solo per l’aspetto relativo all’approvvigionamento idrico e alle politiche energetiche legate al suo sfruttamento, ma anche per essere stato l’elemento che, a partire dall’Ottocento, fece delle Alpi un luogo di rigenerazione dando vita al turismo termale. Chamois poi è un paese ricco d’acqua: è attraversato dall’omonimo torrente, numerosi sono i fontanili che sgorgano acqua nelle varie frazioni e, infine, poco distante dal paese è presente un grande bacino di origine glaciale, il lago di Lod. Nei laghi alpini, come quello di Lod, avvengono in modo naturale processi di depurazione dell’acqua attuati dalle piante ed è proprio questo meccanismo che viene riprodotto, in ambiente controllato, con la tecnologia della biopiscina. E’ una tecnologia che permette una notevole riduzione dell’impatto ambientale rispetto ad una piscina tradizionale; offre inoltre diverse possibilità di layout di conformazione, rendendo gli impianti di questo tipo differenti a seconda di dove sono situati, creando paesaggi costruiti fortemente attrattivi nel loro legame alla morfologia del luogo. Un intervento che, attraverso il costruire sostenibile, rimane in linea con l’identità green che Chamois, a metà del Novecento, si è assunto, escludendo l’ipotesi della realizzazione di una strada asfaltata per essere raggiunto. Per ulteriori informazioni contattare: Francesco Demagistris, francesco.demagistris@yahoo.it Sepideh Vadidar, svadidar@yahoo.com
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Relatori: | Alessandro Mazzotta, Giuseppe Roccasalva |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AD Bioarchitettura |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6187 |
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