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NO FRONT- scenari latinoamericani

Federica Cascino

NO FRONT- scenari latinoamericani.

Rel. Francesca Governa, Michele Bonino. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2017

Abstract:

La tesi propone di affrontare gli scenari contemporanei dei fronti acquatici delle città, in particolar modo Campana, a nord di Buenos Aires. Nasce dall’esperienza progettuale durante il periodo trascorso sul luogo al fine di ideare il masterplan dell’area delle officine ferroviarie dismesse e abbandonate lungo il Rio Parana. Si indaga la relazione tra riferimento/progetto architettonico e urbano in campo comparativo e conseguentemente tra descrizione/progetto attraverso lo strumento grafico. Attraverso il mio lavoro di tesi ho cercato di raggiungere due obiettivi. In primis ho esplorato i metodi per osservare e descrivere i fenomeni urbani, in particolar modo che ruolo ha e come viene utilizzato lo strumento grafico nella rappresentazione della realtà urbana. In secondo luogo ho affrontato il tema dei così detti waterfronts attraverso alcuni esempi concreti sul territorio, essendo nell’ultimo decennio occasione di riqualificazione di molte città sullo scenario metropolitano. Per raggiungere i seguenti obiettivi ho costruito una comparazione aperta, seguendo l’approccio suggerito dalla geografa Jennifer Robinson, ovvero utilizzando casi studio molto differenti tra loro al fine anche di scuotere le direzioni solite della metodologia comparativa e della conseguente scelta dei casi studio. Considerare le città ordinarie (Amin e Graham, 1997; Robinson, 2006) è utile come antidoto alle gerarchie tra città globalizzate ma anche alle etichette che sviliscono l’essenza delle nostre città, per ricordare e apprezzare le diversità delle città, viste come qualità urbane e non come elementi per creare categorie differenziali. In questo modo si può guardare alla realtà urbana con un punto di vista più aperto e flessibile, grazie alla quale costruire una riflessione critica intorno alle città più svariate, per produrre anche strategie più adatte e reinventare gli approcci. Successivamente ho osservato le strategie progettuali e urbane di alcuni waterfront globali, comprendendo la relazione tra descrizione, progetto e modelli.

Proprio perché negli ultimi anni si è tentato di rinascere dalla crisi post-industriale, abbandonando l’immagine di città-immagine per apparire come una metropoli feconda e rigenerata, grazie a questi interventi architettonici urbani. Da questi fronti si riconosce davvero la città a cui appartiene? Il titolo del presente lavoro sorge proprio come esclamazione liberatoria da tutti quei modelli di waterfront. In conclusione la linea ritracciabile di tutta la ricerca e di tipo riflessivo interpretativo, pur concentrandosi sui fronti urbani soprattutto latino americani, è costituita dalla descrizione delle realtà progettuali/urbane attraverso un’attenta rappresentazione grafica delle stesse.

La struttura della tesi è divisa in cinque parti principali. Nella prima parte vi è un focus sull’approccio comparativo tra le tante metodologie possibili da utilizzare per una lettura della città. Soprattutto è rilevante comprendere il modo in cui un progetto viene descritto e divulgato e i mezzi che gli architetti posseggono oggi. La seconda parte mira a rispondere alla serie di quesiti posti nell’ambito dell’approccio comparativo e della scelta dei casi studio. Come esempi sono considerati autori che hanno optato per un confronto tra diversi casi, con punti di vista e obiettivi finali diversi, ma sempre per mezzo dello strumento grafico utilizzato in maniera analitico-riflessiva. In contrapposizione nella terza parte lo strumento grafico è utilizzato in modo creativo-immaginifico, al fine di proporre un progetto nell’area delle officine abbandonate ferroviarie della città argentina di Campana. La città industriale in questione è analizzata in maniera attenta, nella quarta parte, attraverso le vicende socio-economiche che l’hanno attraversata. Per concludere affronterò in modo critico il tema dei fronti acquatici, occasione di rigenerazione urbana di molte città, al fine di proporre i possibili scenari per il fronte acquatico di Campana.

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Per ulteriori informazioni contattare:

Federica Cascino, federicacascino.fc@gmail.com

Relatori: Francesca Governa, Michele Bonino
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AH Edifici e attrezzature per l'abitazione
A Architettura > AO Progettazione
A Architettura > AQ Spazi funzionali dell'abitazione
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6066
Capitoli:

1 Descrizione e progetto

1.1 Che cose un riferimento

1.2 Verso città comparabili

1.3 Dalla descrizione alla rappresentazione

2 Lo strumento grafico come descrizione dei casi studio

2.1 Atlas delle ex aree industriali Zagabria in transizione

2.2 Le assonometrie di architetture da-me di Tokyo Le normative urbane disegnate

3 Lo strumento grafico tra poiesis e ri-creazione

3.1 Il processo Il linguaggio Il luogo L’abitare

3.2 Il programma vs. l’istituzione

3.3 La biblioteca-mediateca

3.4 La costruzione

4 Città, rio, industria

4.1 Il caso di Campana

4.2 Il mestizaje argentino

5 Fronti del porto

5.1 Confini fluidi

5.2 Possibili fronti per Campana

Conclusione

Bibliografia

Appendice

Bibliografia:

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