Salvatore Pace
Salvaguardia del territorio, ingegneria naturalistica.
Rel. Gianfranco Cavaglià. Politecnico di Torino, NON SPECIFICATO, 2006
Abstract: |
Nell'ultimo periodo, la presenza dell'antropizzazione sul territorio si è rivelata sempre più crescente fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui si è particolarmente intensificata anche e soprattutto a proposito delle accresciute potenzialità offerte dalla tecnologia. Gli energici fenomeni di trasformazione dell'uso del suolo, dovuti essenzialmente ai processi di urbanizzazione e industrializzazione, l'abbandono di attività non più presenti sul territorio (in particolare di carattere montano) hanno comportato chiarissimi interventi sul territorio quali, ad esempio, disboscamenti delle aree forestali, apertura di cave, creazione di una diffusa e capillare rete viaria, occupazione e conseguente riduzione delle aree di ambito fluviale. Simili interventi, in considerazione della morfologia del terreno, delle caratteristiche geologiche, dall'elevata concentrazione edilizia, hanno portato a conseguenze ancor più evidenti. La gravità di questa situazione è stata avvertita prima di tutto dai tecnici che operano sul fronte della pianificazione e della realizzazione degli interventi di difesa del suolo, i quali a vario titolo hanno competenza sulla gestione dei territorio stesso. L'intensificarsi poi dei problemi e l'accresciuta sensibilità dell'opinione pubblica, hanno evidenziato la centralità della questione ambientale nella gestione del territorio. La tutela dell'ambiente investe ed interessa ormai numerose discipline del sapere e delle attività degli uomini: il settore giuridico, che attiene alle leggi, alle regole, ai vincoli, ai controlli: quello tecnologico, sotto cui ricadono gli interventi di carattere tecnico/impiantistico tesi a contenere i molteplici danni che l'uomo ha inflitto ed infligge all'ambiente, all'aria, alle acque, ai suoli, alle finite risorse ed alla vita nelle sue molteplici espressioni. L'ambito scientifico, che studia e cerca di capire ed interpretare le regole che sono alla base delle complesse leggi della vita e degli equilibri della biosfera. Non si esime da tale considerazione nemmeno il settore umanistico e sociale perché, come pochi altri campi di applicazione dell'uomo, questa attenzione, per tradursi in reale "tutela" ed ottenere risultati, deve essere innanzitutto espressione di scelte, di consapevole volontà, di coinvolgimento etico ed emozionale, declinazione di intelligenza ed esperienza tecnica, capacità di analisi autocritica che consenta di valutare e modificare atteggiamenti mentali, comportamenti, scelte personali e collettive. Tutto questo è tutelare l'ambiente, non è solo una questione di dimensioni, di soluzioni tecnologiche avveniristiche o di macco investimenti finanziari, l'ingegneria naturalistica lo dimostra. Attraverso quest'ottica è nata l'idea di approfondire l'argomento "Ingegneria Naturalìstica", in particolare andrò ad esplorare campi d'applicazione nel quale hanno trovato notevole impiego tali tecniche. Il presente lavoro nasce da una personale passione nei confronti delia natura, per tutto ciò che riguarda lo sviluppo sostenibile e più in generale per la salvaguardia del patrimonio naturale terrestre. In particolare vorrei sottolineare come la scintilla della tematica ambientale, sia scoccata in me parallelamente al verificarsi degli eventi alluvionali prima del '93/94 e successivamente nel corso del 2000. Posso dire di aver avuto la sfortuna di vivere sulla mia pelle tali calamità, essendo abitante di una zona molto soggetta a simili eventi, oltretutto in una particolare posizione geografica, ubicata al convergere di due valli alpine (Valle Orco e Soana). Sono stato un testimone, ho potuto verificare la pura "forza distruttrice"della natura, forza per la quale ancora oggi a distanza d'anni se ne possono accertare gli effetti. Vorrei dare rilievo al fatto che fondamentale ai fini della stesura del testo, è stato l'apporto della mia personale esperienza quale collaboratore all'interno di uno studio di ingegneria, in cui ho avuto la possibilità di sperimentare di prima persona l'analisi, la progettazione e la messa in opera delle tecniche di Ingegneria Naturalistica. Il presente lavoro nasce quindi in prima ipotesi dalle osservazioni fatte e dall'esperienza acquisita "sul campo", e viene ulteriormente approfondito sulla base di testi, articoli, pubblicazioni e relazioni in merito all'argomento. Importantissimo, quasi indispensabile si è rivelato poi l'apporto fornitomi da diversi esperti del settore, quali ingegneri, architetti, agronomi e forestali, e in maniera tutt'altro che secondaria anche l'esperienza diretta di operai e manutentori, a contatto quotidiano con questo tipo di interventi. L'osservazione condotta sui lavori eseguiti, ha consentito quindi l'acquisizione di una sostanziosa documentazione di casi reali, è stato quindi in tal modo possibile verificare la validità di tali tecniche. Il presente lavoro è stato indirizzato in prevalenza verso l'analisi delie tecniche di ingegneria naturalistica utilizzate nell'ambito del consolidamento di versanti e della sistemazione idrogeologica. Ferma restando comunque l'ampia possibilità di impiego nelle operazioni dì recupero ambientale e di reinserimento paesaggistico di luoghi. Il testo è ripartito in tre sezioni principali all'interno delle quali si sviluppano i capitoli specifici, paragrafi e allegati. |
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Relatori: | Gianfranco Cavaglià |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Parole chiave: | salvaguardia ambientale |
Soggetti: | T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TE Tecnologia dei materiali U Urbanistica > UM Tutela dei beni paesaggistici |
Corso di laurea: | NON SPECIFICATO |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/564 |
Capitoli: | Premessa Pag 4 Organizzazione del testo » 6 SEZIONE 1 - GENERALE CAPITOLO 1 1.1. Definizioni » 11 1.2. Fonti storiche » 14 1.3. Ambiti di applicazione » 18 CAPITOLO 2 2.1. l'ingegneria naturalistica dal punto di vista botanico » 21 2.1.1. Analisi stazionale botanica »21 2.1.2. Analisi floristica »22 2.1.3. Analisi fitosociologica » 23 2.2. Manutenzioni » 24 Allegato 1 - Leggi con riferimento all'ingegneria naturalistica » 25 SEZIONE 2 -SISTEMAZIONI IN AMBITO IDRAULICO CAPITOLO 3 3.1. Introduzione » 31 3.2. Condizioni e limiti di applicabilità » 31 3.3. Criteri di progettazione naturalistica » 32 3.4. Scelta delle tipologie di impiego e limiti biotecnici » 34 3.5. Conclusioni » 35 CAPITOLO 4 4.1. Introduzione » 36 4.2. Comune di Bussoleno, sistemazione Rio Gerardo e Rio Pissaglio » 37 4.3. Rio Gerardo » 37
4.3.1. Considerazioni » 38 4.3.2. Decisioni » 39 4.3.3. Fase progettuale Rio Gerardo » 40 4.3.4. Riferimenti » 43 4.4. Rio Pissaglio » 45 4.4.1. Intervento su Rio Pissaglio »45 4.4.2. Considerazioni » 51 Allegato 2 - Schede tecniche sistemazioni ambito idraulico » 53 Allegato 3-Schede progettuali Tipo » 91 SEZIONE 3 - SISTEMAZIONI IN AMBITO MONTANO CAPITOLO 5 5.1. Introduzione » 97 5.2. Cause innescanti fenomeni franosi » 98 5.3. Classificazione dei principali fenomeni di instabilità » 99
5.3.1. Frane da crollo » 99 5.3.2. Frane da scivolamento planare » 101 5.3.3. Frane da scivolamento rotazionale » 103 5.3.4. Frane con movimento prevalente per colata » 104 5.3.5. Frane da fluidificazione dei terreni della copertura superficiale » 105 5.4. Parametri e terminologia » 107 5.4.1. Caratteristiche delle frane » 107 5.4.2. Dimensioni delle frane » 109 5.4.3. Stati di attività » 110 5.4.4. Distribuzioni di attività » 111 CAPITOLO 6 6.1. Operazioni preliminari » 112 6.2. Messa in sicurezza di versanti » 113 Allegato 4 - Scheda tecnica riassuntiva » 117 CAPITOLO 7 7.1. Introduzione » 119 7.2. Rivegetazione e gestione forestale » 119 7.3. Tecniche di inerbimento » 120 7.4. Messa a dimora di specie arbustive e arboree » 122 7.5. Cespugliamenti consolidanti » 124 7.6. Interventi selvicolturali » 125 7.7. Canalizzazioni » 127 7.8. Sistemi drenanti » 133 Allegato 5 - Geosintetici e fibre Naturali » 139 CAPITOLO 8 8.1. Introduzione » 147 8.2. Palificate semplici » 147 8.3. Palificate vive di sostegno » 153 8.4. Opere di stabilizzazione superficiale » 164 8.5. Grate vive » 168 CAPITOLO 9 9.1. Opere in pietrame » 171 CAPITOLO 10 10.1. Opere in terra rinforzata » 173 Allegato 6 - Tecniche di sistemazione naturalistica » 177 CAPITOLO 11 11.1. Introduzione » 179 11.2. Comune di Pont Canavese, intervento in località Campidoglio » 179 11.3. Comune di Ingria, consolidamento movimento franoso » 187 GLOSSARIO DI RIFERIMENTO » 207 BIBLIOGRAFIA »219 |
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