Barbara Chiara
Progettare luoghi intermedi: Bricherasio verso il Pellice.
Rel. Aimaro Oreglia d'Isola, Liliana Bazzanella, Carlo Giammarco. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2001
Abstract: |
Città o meglio "cittadine" come Bricherasio vengono intese, sulla base della loro ubicazione. spesso come "luoghi intermedi o ancora più esattamente come "luoghi a se", totalmente indipendenti dalla grande città... Progettare un luogo intermedio" e un tema sempre più ricorrente nelle diverse problematiche della riqualificazione del territorio. Il dibattito disciplinare sull'utilizzo del progetto a grande scala come strumento di trasformazione del territorio ha inizio negli anni Ottanta e giunge a noi, dopo vane esperienze, nel corso di quegli anni, con problematiche ancora del tutto aperte e irrisolte. Proprio negli anni Ottanta, si è assistito ad un progressivo fenomeno di vera e propria "diffusione urbana", dove e stato possibile individuare sostanzialmente un evidente decremento della popolazione nei grandi centri urbani a favore, invece di una consistente crescita demografica, in quelle che sono state facilmente definite come "aree montane",, o comunque estremamente lontane dal caos della vita cosiddetta "metropolitana"... Se il "grande progetto", iniziato proprio in quegli anni, avesse raggiunto e conquistato quei livelli intrecciati di qualità nei riguardi del contesto, di coerenza interna e di attuabilità fuzionale. Costituito certamente un forte elemento ordinatore in grado di dare una nuova immagine alla città e al suo territorio. Oggi, in questo contesto di grande trasformazione, dove non e più percepibile la divisione tra urbano ed extraurbano, ma dove il territorio e supporto della diramazione della nuova città diffusa. Bricherasio svolge un ruolo inedito. ossia quello di fare da ponte tra il polo centrale di Pinerolo e la rete dei centri montani della Val Pellice: svolge sostanzialmente la funzione di fondere insieme differenti conurbazioni in un unico scenario territoriale. E'importante osservare attentamente le progressive variazioni socioeconomiche. avvenute negli ultimi trent'anni nella Regione Piemonte, come del resto in tutta Europa: e facile che le abitudini mentali si frappongono tra Posservatore e la realtà e che ciò ostacoli la nostra comprensione nei confronti di quelli che sono stati effettivamente i veri cambiamenti visibili sul territorio. I cambiamenti, sia quelli più generali (epocali), che quelli territoriali che coinvolgono. le singole città, sia infine, quelli strettamente connessi con le trasformazioni interne alle metropoli, richiedono una nuova capacita critica. L'inizio di questa grande trasformazione urbana, viene collocato nel corso del decennio 1970/80. in cui i processi insediativi hanno subito1 repentine inversioni di tendenza: in tutte le società, il fenomeno ha investito soprattutto i maggiori centri e quelli di più antica e più intensa industrializzazione. suggerendo a studiosi e commentatori, l'ipotesi che la crescita urbana si stesse avviando a conclusione e persino a teorizzare una sorta di play-back della storia urbana. Tale ipotesi, che si e nel frattempo tradotta in una versione potente dell'immaginario collettivo, si e spesso scontrata visivamente con altre evidenti questioni, quali l'ininterrotto ampliamento della urbanizzazione dei suoli, con il crescente affollamento quotidiano dei maggiori centri urbani. e con l'acuirsi dei loro problemi ambientali, in particolare dell'inquinamento atmosferico, idrico e acustico. Immagini tanto contradditorie sono bastate per confermare, con certezza che molti città hanno attraversato un periodo di profonda trasformazione urbana. e spesso come avviene sempre nei grandi periodi di transizione , e in primo luogo l'apparato conoscitivo ad essere turbato dalle incertezze del mutamento. Una nuova trasformazione metropolitana, in cui le nuove popolazioni hanno contribuito, in parte a creare i maggiori problemi nel governo delle aree urbane e non, come testimonia oggi, l'impatto della popolazione immigrata extracomunitaria sulla vita di tutte le maggiori città italiane e straniere. In diverse versioni e da diverse angolazioni culturali e ideologiche le teorie sulla fine della città hanno avuto tutte una ' grande audience, a partire dal 1980, come testimonia la grande polarizzazione avvenuta nei tanti centri di rango, come Ivrea, Pinerolo e Saluzzo. Questa grande polarizzazione andrà a contrastare, come avviene nell'ultimo decennio, la tendenza alla diffusione urbana su tutto il territorio regionale con un significativo calo demografico naturale e migratorio dei centri superiori ai 20.000 abitanti, mentre si registra un sensibile incremento dei nuclei abitati intorno ai 1000 abitanti, fino ai 5000 abitanti. Questa tendenza e riscontrabile in tutto il pinerolese, dove rimanendo costante l'impoverimento demografico delle aree montane e registrando un ulteriore calo del polo di Pinerolo, si assiste al continuo incremento degli abitanti dei centri pedemontani, a cui appartiene Bricherasio. Posto su un di un solido deposito morenico ai piedi delle Alpi Cozie, si presenta cosi Bricherasio, piccola cittadina pedemontana che gioca un ruolo importante come collegamento tra il polo centrale di Pinerolo ed i centri montani di tutta la valle, alleggerendo la funzione del primo ed offrendo servizi indispensabili ai secondi. La bellezza dei luoghi e delle risorse ambientali latenti (insediamenti storici, edifici di architettura industriale. cascine. aree agricole, canali, boschi) hanno stimolato il mio interesse, a reagire contro la morfologia congestionata dalla statale, contro il tessuto privo di gerarchie apprezzabili nell'immediato intorno, contro la carenza di identità dei luoghi, la disomogeneità tipologica e le incongruenze formali. Il progetto della mia tesi, nel suo complesso, s'i articola sul concetto di percorso, che si snoda tra paesaggi fluviali, anse e ripe, viottoli rurali, archeologia industriale e agricola, e viene arricchito dall'inserimento di nuovi tracciati viari e di nuovi nuclei con funzioni residenziali e ricreative. La scelta, a partire dal luogo d'intervento, fino ai modelli tipologici e alle destinazioni d'uso, fanno riferimento alle suggestioni ambientali e architettoniche che concorrono a costruire il paesaggio: il torrente Pellice, i segni della storia sul terreno,, le emergenze rurali e industriali. Il mio percorso progettuale e stato arricchito da letture e ricerche storiche, ma in particolar modo attraverso le sensazioni raccolte sul posto. Cercherò di raccontare tutto questo, seguendo i percorsi da me individuati all'intemo del progetto, a partire ovviamente da una breve presentazione storica, per giungere, attraverso la descrizione dell'iter di progetto seguito, al racconto approfondito di quelli che sono stati, effettivamente, i differenti materiali utilizZati per la migliore definizione dei caratteri del costruito. |
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Relatori: | Aimaro Oreglia d'Isola, Liliana Bazzanella, Carlo Giammarco |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Parole chiave: | progettazione - Bricherasio |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/55 |
Capitoli: | Introduzione 5 l. Ritornando al passato: la storia 10 1.1 Come nasce il suo nome 12 1.2 Una breve monografia storica 1.3 L'assedio della città 24 2. Bricherasio oggi 31 2.1 Come si presenta oggi, il territorio 33 2.2 Le frazioni 39 2.2.1 S. Michele 39 2.2.2 Cappella Moreri 39 2.2.3 Cappella Merli 40 2.2.4 Sopravilla 41 2.2.5 Rivà 41 2.3 I Palazzi di piazza S. Maria 43 2.3.1 Le case del Quattrocento 43 2.3.2 La casa Brignone 44 2.3.3 Villa Daneo 44 2.3.4 Il Palazzo Cacherano 44 2.3.5 Il Palazzo Ricca di Castelvecchio 45 3. Il "nuovo progetto" 53 3.1 Riqualificare il territorio 55 3.2 I primi passi verso il "nuovo" 56 3.3 Il parco fluviale 64 3.4 Il centro sportivo 67 3.5 La residenza 71 Bibliografia 75 |
Tavole: | Elenco delle tavole
l. Tavola di presentazione generale: - Stato di fatto 1:100 - Suggestioni del luogo - Fotografie del luogo
2. Stato di fatto, stato di progetto 1:200 3. Planimetria generale progetto 1: 500 4. Assonometria generale prqgetto 1: 500 S. Pianta, prospetto, sezione piano ristorante-bar 1:200 6. Pianta, prospetto, sezione piano centro sportivo 1:200 7. Pianta, prospetto-sezione zona piscina 1:200 8. Pianta, prospetti piano terra residenze 1:200 9. Pianta, prospetti piano primo residenzel 1:200 10. Pianta, prospetti sezione piano secondo e coperture residenze 1:200 11. Pianta, prospetto-sezione bar 1: 50 12. Pianta, prospetto centro sportivo 1: 50 13. Sezione trasversale ristorante-centro sportivo 1: 50 14. Sezione longitudinale (residenze- centro sportivo) 1: 50 |
Modifica (riservato agli operatori) |