Francesco Matturro
Recupero adattivo del complesso industriale Way Assauto, Asti.
Rel. Matteo Robiglio, Rajandrea Sethi. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2015
Abstract: |
INTRODUZIONE L'intento di questa tesi di laurea è quello di proporre uno scenario di rigenerazione urbana alternativo e quanto più realistico possibile dell'area industriale denominata "Ex Way Assauto" posta tra il centro della città di Asti e la sua immediata area est. La zona è delimitata a sud dalla linea ferroviaria e a nord dal distretto scolastico del Terzo Circolo con il parco "Ferriere Ercole" e il cimitero ebraico. Ad Est il confine è marcato dal rio Valmanera incanalato artificialmente sul quale passano gli attraversamenti per la zona est della città (Piazza D'armi - Viale al Pilone). Ad ovest dell'area troviamo isolati residenziali e l’area del circolo ricreativo ex Way Assauto. L'area ha un’estensione di circa 9 ettari con una superficie coperta di circa 48 mila metri quadri (di cui il 90% attualmente dismesso o in dismissione). La localizzazione dello stabilimento metalmeccanico rispondeva, all'inizio del Novecento, a precisi ed essenziali criteri: un'area prettamente pianeggiante, vicinanza alle principali vie di comunicazione del tempo (ferrovia con accesso diretto sul lotto), vicinanza alla centro della città. Lo stabilimento ha rappresentato una significativa e irrinunciabile parte della storia di Asti, operando per circa un secolo nel tessuto economico e sociale della città dando lavoro a migliaia di Astigiani (l'organico massimo arrivò a 3000 dipendenti). Attualmente l'area è al centro di un'importante opera di bonifica per l'inquinamento scoperto nell’anno 2000 a seguito della comparsa di cromo esavalente nei pozzi del quartiere San Fedele situato a sud del lotto. Dopo le indagini dell'Arpa Piemonte, sono stati predisposti interventi di messa in sicurezza temporanea e definitiva con l'istituzione di una barriera idraulica di contenimento e lavori di bonifica in sito per i reparti di cromatura, epicentri del disastro ambientale. Sono state trovate tracce di contaminazione in falda anche di solventi clorurati per i quali allo stesso tempo sono stati effettuati monitoraggi e trattamenti di riduzione della massa inquinante. La proposta progettuale contenuta nella tesi di laurea è frutto di un lavoro che ha cercato di considerare tutti gli aspetti, le complessità e le parti coinvolte, a partire dal consistenza urbanistica di questo "brownfield" che, in condizioni di assenza di inquinamento, avrebbe dato avio ad una riconversione canonica dell'area verso un indirizzo prettamente residenziale molto redditizio. L'approccio dell’adaptive reuse adottato in questo lavoro si pone come alternativa ai costosi processi di “ripulitura totale” dell'area dagli inquinanti e alle demolizioni massive di fabbricati da operare per rientrare nei parametri imposti dalle leggi in materia ambientale per insediare qualunque destinazione d’uso, soprattutto quella residenziale. La soluzione è da interpretare come una valida alternativa all'inevitabile degrado di un'area che, paesisticamente e morfologicamente, ha tutti i requisiti per potersi identificare come una risorsa per la città e per la sua economia. Attualmente viene concesso, in virtù delle opere di bonifica svolte, dei risultati ottenuti e del progressivo degradamento degli inquinanti monitorati, di mantenere la destinazione d’uso prevista dall’attuale PRG del Comune di Asti che prevede il riutilizzo dell'area per uso industriale e commerciale. Il progetto urbanistico ha lo scopo di creare un tessuto cittadino, con spazi pubblici, attività commerciali, attività di servizio, luoghi di intrattenimento e di svago, aree per studio e la ricerca unitamente alle botteghe ed officine già storicamente presenti nel quartiere ai tempi dell'indotto Way Assauto ricalcando in tal modo il modello consolidato della mixitè in cui tutte le attività si intrecciano, amalgamandosi. Il nuovo insediamento dovrà porsi, non dimenticando l'obiettivo del riutilizzo della maggior parte del patrimonio esistente, come elemento di forte caratterizzazione territoriale; perché risultato di una profonda trasformazione della realtà produttiva astigiana e del territorio in un momento di crescita sociale e culturale della città in un frangente storico di depressione economica. L'obiettivo da perseguire è quello di realizzare un quartiere vitale e socialmente integrato, eliminando la contrapposizione tra centro e periferia, recuperando funzioni che per dinamiche prettamente legate al privato, non trovano la loro giusta collocazione nel centro della città. La strategia per poter arrivare alla riconversione totale dell’area è da ricercarsi nell’insediamento di funzioni complementari (lavoro, cultura e tempo libero) in porzioni di lotto identificate in modo da rendere sostenibile economicamente, temporalmente e socialmente l’intervento di riqualificazione. Il recupero e riconversione dei manufatti di archeologia industriale deve essere il trait d'union tra passato e presente: la loro riconoscibilità li traduce in simboli o landmarks, in quanto testimonianza di una storia fatta di lavoro e generatrice oggi come ieri di una crescita economica della città di Asti. |
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Relatori: | Matteo Robiglio, Rajandrea Sethi |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AK Edifici e attrezzature per l'industria R Restauro > RC Restauro urbano |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione) |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4523 |
Capitoli: | Introduzione Cenni storici sullo stabilimento Definizioni urbanistiche La presa di coscienza: vuoti urbani dentro la città Le bonifiche: la situazione italiana Casi studio: Emscher Park I nuovi strumenti a disposizione – Adaptive reuse Inquinamento e bonifica del sito Way Assauto Le origini dell’inquinamento Analisi dei dati di monitoraggio Parametri definiti dall’autorità di controllo e metodi applicati per il monitoraggio Dati della campagna di monitoraggio semestrale – Settembre 2014 Dati della campagna di monitoraggio mensile Ottobre – Novembre 2014 Confronto dati principali rilevati tra il 2010 e il 2015 Allegati tecnici delle operazioni di monitoraggio Documentazione fotografica Il progetto La frattura urbana Forward Area Layout del sito Approccio adattivo Strategia progettuale Bibliografia e fonti web |
Bibliografia: | - AUDIS Associazione Aree Urbane Dismesse, Documento per la rigenerazione urbana del 16 maggio 2014, Audis 2014 - Spaziante A. “Il riuso delle aree industriali dismesse: fu vera occasione per il futuro delle città? Monitorare per valutare”, in Spaziante A., Ciocchetti A. (a cura di), La riconversione delle aree dismesse: la valutazione, i risultati, Franco Angeli, Milano 2006 - Spaziante A., “Documentare, interpretare, monitorare la dismissione industriale”, in Dansero E., Giaimo C., Spaziante A. (a cura di), Se i vuoti si riempiono. Aree industriali dismesse: temi e ricerche, Alinea Editrice, Firenze 2000 - Peron I. (a cura di), Concepì Ruhr - Operazione Landschaftpark, luav pubblicazione n.134 2013 - TRA (a cura di), Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana - Nuove strategie per un mercato in evoluzione, Golder Associates (2014) - URS Italia Spa, Dati delle campagne di monitoraggio semestrali e mensili del sito Way Assauto, 2000-2015 Sitografia www.audis.it www.golder.com/it www.landschaftspark.de |
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