Bridge house : studio per un approccio bioclimatico alla progettazione

PREMESSA

L'idea iniziale che ha condotto allo svolgimento di tale elaborato nasce dalla possibilità che mi è stata data, di svolgere un tirocinio di cinque mesi, da Marzo a Luglio 2015, in un affermato studio d'architettura londinese, Darling Associates Architects. All'interno dell'ufficio mi è stata data la possibilità di collaborare per vari progetti di diverso tipo (residenziale o uffici) e in particolare mi sono occupato della riqualificazione di un palazzo per uffici denominato "Bridge House".

Cosi, fatto tesoro dell'esperienza e in accordo con il relatore, ho voluto approfondire e continuare a lavorare su di esso. L'analisi svolta inizia con un primo capitolo dedicato alla sostenibilità, ai suoi vari significati che ha avuto nel corso degli ultimi quarant’anni, e alle normative a livello mondiale che hanno cambiato la nostra sensibilità su questo argomento.

Il secondo capitolo, invece, fa il punto su un particolare approccio all'architettura, molto legato all'argomento precedente: l'architettura bioclimatica. Essa sarà l'introduzione alle due esigenze, i due punti cardine da cui è stato svolto il progetto: l'esigenza ambientale e del coworking. Illustrate le basi, può iniziare il terzo capitolo dedicato interamente al progetto architettonico, in cui ho cercato di levigare e modificare le parti che meno erano state approfondite durante i mesi di stage: gli interni e il fattore ambientale.

Per quanto riguarda gli interni si è voluto procedere con un esercizio compositivo, immaginando che il cliente fosse una nuova start up che avesse bisogno di nuovi uffici indirizzandosi sulla tipologia del coworking; mentre, il secondo punto, è più legato ad un discorso di architettura bioclimatica, in particolare ad uno studio del sole e del vento che ha scaturito la nuova forma interna dell'edificio.