Fabio Garnero
Linee d'ombra : l'architettura e il tempo tra arte e scienza.
Rel. Mauro Luca De Bernardi. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2015
Abstract: |
PREMESSA Parlare di quadranti solari e quindi di gnomonica in una tesi di laurea in architettura è cosa non semplice perché richiede di sintetizzare un argomento vastissimo che spazia dalla storia antica a quella moderna, dall’arte pittorica a quella scultorea, dall’astronomia all’architettura. Cercherò in queste pagine di raccogliere almeno la traccia storica di questa magnifica disciplina per far scoprire o riscoprire la bellezza di questa arte e al tempo stesso scienza che l’intelletto umano ha saputo sviluppare. L’arte di costruire i quadranti solari, ovvero le meridiane, fa parte di quelle arti ecclettiche che accompagnano da millenni la vita dell’uomo. La gnomonica è arte e scienza al tempo stesso; abbraccia tutte le espressioni dell’arte, dell’oreficeria, con espressioni in scultura e pittura, utilizzata spesso in architettura, dalla più antica alla moderna. E’ scienza per il fatto che è figlia dell’astronomia e se oggi abbiamo un GPS in tasca lo dobbiamo in gran parte ai progressi scientifici che la gnomonica ha portato nel corso dei secoli. La storia della gnomonica è molto antica e Stonehenge è uno degli elementi da cui si può partire anche se le ultime attestazioni fanno andare indietro di almeno altri 10.000 anni la storia della misura del tempo grazie ai recenti ritrovamenti archeologici. Il termine "gnomonica" deriva da "gnomone", lo stilo che genera l'ombra, e "gnomone" è un vocabolo di origine greca che discende a sua volta dal termine "gnome" (γνώμη), conoscenza. Da questa stessa radice etimologica provengono, per esempio, "gnosi' (la conoscenza spirituale), "gnosticismo" (la corrente filosofico-religiosa che sostiene la possibilità di attingere cognitivamente il divino) e "gnomo" (il popolare personaggio della mitologia europea, custode di tesori sotterranei, di una sapienza nascosta). Il termine "gnome" denota frattanto una conoscenza globale, profonda, una conoscenza non solo quantitativa e fisica del mondo esteriore, ma soprattutto qualitativa e spirituale della realtà e di se stessi. Per essere precisi, "gnomon" gode di una duplice accezione in rapporto alla conoscenza: significa "ciò che dà conoscenza", "ciò che indica", "indice", e allo stesso tempo "colui che possiede conoscenza", "colui che sa valutare", "giudice". Nel primo caso, lo gnomone come "indice" esprime la valenza prettamente scientifica e strumentale dei quadranti solari, mentre, nel secondo caso, lo gnomone come "possessore della conoscenza" concerne l'aspetto simbolico delle meridiane, la loro funzione psicologica. La locuzione "possedere conoscenza", impropriamente ma suggestivamente attribuita ad un oggetto, figura quasi una immaginaria riten¬zione di contenuti da parte di quello per dissimulare piuttosto la nostra difficoltà nel cogliere immediatamente il significato profondo delle cose. |
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Relatori: | Mauro Luca De Bernardi |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | ST Storia > STA Antichità classiche ST Storia > STG Periodo antico |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4312 |
Capitoli: | INDICE PREMESSA LA STORIA DELLA GNOMONICA L’ANTICHITA’ LA GNOMONICA GRECA E ROMANA L’OROLOGIO DI AUGUSTO IL MEDIO EVO E TORNAMMO A RIVEDER LA LUCE LA MERIDIANA DI SAN PIETRO DATEMI UNO SPECCHIO OROLOGI PER TUTTI RIGA E COMPASSO IL MERIDIANO LOCALE IL METODO ZARBULA SENZA LATITUDINE LA COSTRUZIONE DELLE ORE ITALICHE UN PATRIMONIO DIFFUSO UN PATRIMONIO INCOMPRESO GLOSSARIO GNOMONICO BIBLIOGRAFIA APPENDICE |
Bibliografia: | BIBLIOGRAFIA AA.VV, Immagini religiose e meridiane della città di Savigliano, Assessorato alla cultura, Savigliano, 2000. Aczel Amir D., Pendulum - Léon Foucault e il trionfo della scienza, Milano, Il saggiatore, 2006. Agnelli G., Nel complesso monastico di Piancogno. Tre meridiane-orologi solari, Brixia Sacra, s. 3 - II, 1997, fase. 1-2, p. 73-80 Alberi Auber P., L’Orologio solare orizzontale del circo di Aquileia (Il sec. D.C.), in Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia, 2005 Almucantarat, Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. http://it.wikipedia.org/wiki/Almucantarat Almucantarat, Da Treccani l'enciclopedia http://www.treccani.it/enciclopedia/almucantarat_(Enciclopedia-ltaliana)/ Arnaldi M., Il conchincollo; l’antico orologio di Ravenna, Ravenna, Essegi edizioni, 1996 Arnaldi M., Le frazioni dell’ora temporaria; dall’antichità al medioevo, in “Gnomonica”, suppl. al n. 5/1999 di “Astronomia”, settembre 1999, pp 27-29 Arnaldi M., Orologi per ogni esigenza e per ogni “tasca”. Breve excursus storico sui diversi tipi di orologi solari, articolo web di “Trova Casa” http://www.trovacasa.ra.it/orologi-per-ogni-esigenza-e-per-ogni-tasca/ Arnaldi M., Peso el tacon del buso. Orologi solari: le tristi vicende di “restauri” mal fatti e improponibili, articolo web di “Trova Casa” http://www.trovacasa.ra.it/peso-el-tacon-buso/ Arnaldi M., Francesco di Bartolo da Buti e la misura del tempo, in “Gnomonica”, suppl. al n. 6/2000 di “Astronomia”, maggio 2000, pp 12-15. Astronomia Babilonese, Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. http://it.wikipedia.org/wiki/Astronomia_babilonese Baldini U., L'orologio di Paolo Uccello nel Duomo Fiorentino, Firenze, Musei Fiorentini, 1987. Bedos de Celles Francois, La gnomonique pratique, ou l'art de tracer les cadrans solaires avec la plus grand précision, Parigi, 1774 - ETH-Bibliothek Zùrich - http://dx.doi.org/10.3931/e-rara-1410 Bertolotti D., Descrizione di Torino, Torino, 1840.
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