Chiara Giordano
Pianificazione e rischio sismico - L'esperienza dell'Aquila e le ricadute sulla pianificazione urbanistica.
Rel. Mario Artuso, Angioletta Voghera. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2015
Abstract: |
Il rischio è una delle componenti che caratterizzano le società moderne. Il rapporto tra l'azione umana e la natura è spesso pieno di contrasti, che possono degenerare e dare luogo ad eventi traumatici e catastrofici. Le società mostrano diversi gradi di vulnerabilità nei confronti del rischio, così come una diversa capacità di reazione, di recupero dopo un evento traumatico, per ritornare alle condizioni di stabilità, ad uno status abituale. Dalle loro risposte dipende la velocità e l'efficacia del recupero e della ricostruzione di ciò che è perduto o danneggiato. Il termine generale di catastrofe può far riferimento a diverse tipologie di eventi, più o meno drammatici. Il presente lavoro si concentra, in particolare sul terremoto dell'Aquila e sull'analisi delle cause, che risulta un fenomeno di origine naturale con il quale l'uomo, fin dalle sue origini, ha dovuto rapportarsi. Infatti, molte aree del nostro pianeta sono ad alto rischio sismico e la storia ha spesso insegnato come questi avvenimenti siano difficilissimi da prevedere con certezza, ma estremamente dannosi. Questo sottolinea la necessità di una continua azione di prevenzione e di tutela delle persone e dell'ambiente costruito. In Italia, uno dei paesi geologicamente più instabili d'Europa, il problema dei terremoti è affrontato in modo diverso rispetto alle altre nazioni (come gli Stati Uniti o il Giappone), dove si è diffusa una cultura di prevenzione a diversi livelli.1 Nel nostro paese, invece, troppo spesso, nonostante l'evoluzione legislativa ci si trova impreparati e si considera la questione solamente dopo l'ennesima catastrofe, come nel caso del terremoto che ha devastato l'Aquila il 6 aprile 2009. La pianificazione del territorio riveste un ruolo chiave nell'affrontare questo problema. In primo luogo, essa consente di definire una serie di strumenti per realizzare una concreta opera di prevenzione, dalla scala nazionale a quella locale, perché solo agendo prima che il disastro avvenga si possono ridurre le sue conseguenze negative. In secondo luogo, l'azione pianificatoria dovrebbe costruire l'elemento chiave, la base per un'opera di ricostruzione attenta e condivisa, che non abbia solo lo scopo di un ritorno al passato, ma anche di una rivitalizzazione della città come occasione di sviluppo futuro. Il presente lavoro, pur non disdegnando il tema della prevenzione e sottolineandone l'importanza, è concentrato proprio sul rapporto tra la pianificazione del territorio ed i processi di ricostruzione a seguito di un sisma. L'analisi è condotta prendendo come esempio il terremoto dell'Aquila confrontato con alcuni esempi avvenuti in passato, perché solo conoscendo a fondo le esperienze precedenti si possono definire efficaci azioni di risposta per il futuro. Inoltre, i casi presi in considerazione sono sia italiani che esteri, al fine di operare un confronto tra le diverse tipologie di risposta e definire una serie di lezioni positive da apprendere. Il tema del lavoro riguarda l'analisi del terremoto aquilano. I motivi d'interesse riguardano la vicinanza temporale con questo tragico evento e le molteplici questioni che sono ancora aperte, poiché la ricostruzione è un processo lungo e difficoltoso. Attraverso un sopralluogo ed una serie di interviste a testimoni qualificati si è cercato di delineare i temi fondamentali di questo post terremoto, i problemi aperti e le positività da sfruttare all'interno di una visione strategica che fornisca un'immagine di lungo periodo della città e del terremoto colpito dal sisma. Il presente elaborato è stato, quindi, organizzato in quattro macro capitoli; di questi, il primo si sofferma sul concetto di rischio e sulle nozioni che maggiormente lo riguardano; il secondo, invece, è stato incentrato sull'analisi e l'approfondimento dei temi della catastrofe e dei terremoti. In seguito, all'interno del capitolo successivo sono contenuti le analisi e gli studi della ricostruzione dopo il terremoto. L'ultimo capitolo, infine, mette a confronto l'urbanistica applicata alla ricostruzione, nonché le lezioni apprese durante tutto il lavoro svolto, che possono costituire un bagaglio di conoscenze per affrontare i temi futuri. Il pensiero elaborato è stato redatto a partire da fonti documentaristiche e bibliografiche, nonché, da indagini diverse apprese da amministrazioni ed esperti in materia. |
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Relatori: | Mario Artuso, Angioletta Voghera |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TC Protezione degli edifici |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4135 |
Capitoli: | Introduzione 1. IL RISCHIO 1.1 La percezione del rischio 1.2 La valutazione del rischio 1.3 Le fasi del rischio 1.4 La conoscenza Storico-Archiettonica e la valutazione della sicurezza sismica 1.4.1 Territorio, elementi di storiografia, architettura religiosa 1.4.2 I terremoti della Piana del Fucino e della Valle Peligna 1.4.3 La cronologia attraverso i documenti e gli eventi sismici 1.4.4 Analisi degli apparecchi murari e studio delle geometrie 1.4.5 Lettura strutturale 1.5 L'applicazione di strumenti speditivi per il rilievo del danno e della vulnerabilità sismica delle chiese 1.5.1 La scheda di approfondimento per il rilievo della vulnerabilità muraria 1.5.2 Bilancio conclusivo 1.6 L'osservazione dei macroelementi 1.6.1 Esemplificazione di lettura per macroelementi: casi di applicazione 1.6.2 Bilancio conclusivo 1.7 Vulnerabilità e rischio sismico del patrimonio monumentale 1.7.1 Il percorso evolutivo della normativa antisismica: riflessioni sul tema 1.7.2 Dalla verifica analitica del progetto allo screening preventivo sul territorio 1.7.3 Il sistema "Carta del rischio” 2. IL TERREMOTO 2.1 Crisi, disastri e catastrofi 2.2 La complessità degli eventi catastrofici 2.3 Il terremoto dalla mitologia alla fisica 2.4 Prevenire e' meglio che curare 2.5 La ricostruzione dopo la catastrofe 2.6 La storia del terremoto in Italia e l'evoluzione della normativa antisismica 2.7 La ricostruzione dopo un terremoto: le esperienze italiane 2.8 Diverse storie di terremoti e ricostruzioni 3. LA RICOSTRUZIONE DOPO UN TERREMOTO 3.1 L'Aquila: Immota Manet 3.2 La citta ed il territorio prima del terremoto 3.3 Il 6 aprile 2009: racconto di un terremoto 3.4 La situazione attuale: i temi emergenti 3.5 Ricostruire il centro storico per ripensare L'Aquila come Smart City 3.6 Ristrutturazione piuttosto che demolizione 4. URBANISTICA E RICOSTRUZIONE 4.1 Costruire una Governance adeguata 4.2 Un nuovo modello di Piano 4.3 L'importanza della definizione di un adeguato Piano di gestione dell'emergenza 4.4 Il ruolo delle amministrazioni locali 4.5 Conclusioni: cosa si può imparare dalle esperienze passate ALLEGATO A1: RIFERIMENTI NORMATIVI BIBLIOGRAFIA SITOGRAFIA |
Bibliografia: | - AA.VV: (2004), “Le tre ondate del progetto sostenibile” in Parametro, n° 250; - AA.VV (2009), “L’Aquila 09”, in Comunitas n° 36; - AA.VV (2009), “ L’Aquila 2010, verso la catastrofe”, in Meridiana n° 65-66; - AA.VV. (2009), “6 Aprile: l’inizio della storia” in Abruzzo Contemporaneo n° 34-35; - AA.VV. (2010), “I terremoti italiani nel secondo dopoguerra e la protezione civile” in Storia e Futuro n°22; - Associazione Nazionale Centri Storici e Artistici (2010), “L’Aquila: documento direttivo”, disponibile al sito www.ancsa.org; - Becchi Collidà A. (1998), “Catastrofi, sviluppo e politiche del territorio: alcune riflessioni sull’esperienza italiana” in Archivio di Studi Urbani e Regionali, n° 31; - Boschi E. e Bordieri F. 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