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NOVA la penisola che non c'è : il masterplan di trasformazione dell'area dell'ex ceramica Vaccari del comune di santo stefano di Magra

Matteo Panciatici

NOVA la penisola che non c'è : il masterplan di trasformazione dell'area dell'ex ceramica Vaccari del comune di santo stefano di Magra.

Rel. Roberto Albano, Chiara Aghemo. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2015

Abstract:

Introduzione

Uno degli strumenti più efficaci e comunicativi per quanto riguarda la progettazione urbana è sicuramente il “Masterplan”. Questo termine, usato in vari contesti oltre a quelli dell’architettura e dell’urbanistica, nel campo della progettazione indica la volontà di uno specialista o un gruppo di professionisti di regolare uno spazio urbano, solitamente di grandi dimensioni, in tutti i suoi aspetti. Con questo strumento,infatti, si possono definire non solo gli spazi che i vari edifici o elementi urbani andranno ad occupare, ma anche le funzioni e le relazioni che intercorreranno tra loro e di conseguenza ciò che porteranno di nuovo per gli utenti dell’area, coloro che vivranno lo spazio in prima persona. Sono proprio loro, gli utenti, i protagonisti di quello che si realizzerà, e coloro i quali devono essere tenuti maggiormente in considerazione quando si progetta uno spazio urbano; prima della forma, della funzione e della morfologia è buona pratica pensare al benessere di chi quello spazio lo andrà a vivere e, talvolta, ad abitare.

L’applicazione di un Masterplan solitamente si ha in aree libere che vengono identificate come terreno fertile per la realizzazione di un nuovo spazio per la comunità. Talvolta però, come nel caso del lavoro quivi presentato, si usa lo strumento nel modo più complicato, ma più interessante ed avvincente, ovvero su qualcosa di esistente che è già stato vissuto. La sfida di questo “modus operandi” è quello di cambiare il modo di vivere una realtà urbana che esiste, appartiene alla popolazione e possiede una propria identità.

Nel nostro caso il luogo su cui il comune di Santo Stefano di Magra, in provincia di La Spezia, nella persona del sindaco, ha deciso di intervenire con un progetto di Masterplan, è un’area un tempo occupata da una fabbrica,

molto importante a livello sociale, storico ed economico, che era la Ceramica Vaccari.

Questa fabbrica, di cui si parlerà ampiamente in seguito, ha vissuto momenti di splendore intorno agli anni ‘60 - anche a livello europeo - però, come la maggior parte delle grandi industrie di XIX e inizio XX secolo, dopo varie vicissitudini è giunta alla sua dismissione, e al suo conseguente abbandono. Questo purtroppo, o per fortuna per la pratica architettonica e urbanistica, è un leitmotiv che si può ritrovare in moltissime altre zone d’Italia e d’Europa. Molte di queste realtà industriali continuano ad essere dimenticate ed inutilizzate, ma da qualche anno a questa parte si è affermata la pratica del recupero e della rigenerazione di queste aree: stiamo parlando dell’architettura Postindustriale o anche dell’archeologia industriale.

Esse consistono nella riqualifica di aree abbandonate e senza funzioni che non hanno più alcuna utilità a livello urbano e sociale, se non quella del ricordo. In alcuni casi questo ricordo va conservato in tutta la sua interezza, a causa, magari, della particolare morfologia dei fabbricati o della loro importanza, in altri casi invece la cosa importante risulta essere la conservazione dell’identità e non necessariamente degli edifici che concorrevano nella realizzazione di quest’ultima.

Questa seconda corrente di pensiero può essere probabilmente quella giusta da percorrere nel caso della Ceramica Vaccari. I suoi edifici sono per la maggior parte in stato di degrado tale da non rappresentare più una memoria storica quanto il suo compimento.

Il Masterplan presentato in questa relazione vuole essere una soluzione a diverse tematiche: dalla gestione e organizzazione materiale dello spazio alla ricerca di funzioni adatte al bacino di utenza, dallo studio dei percorsi al mantenimento della memoria storica, dall’estetica del sito alla sostenibilità ambientale.

Tema che avrà grande importanza per tutto il progetto sarà, appunto, quello della sostenibilità ambientale. Questa è legata al concetto di “sviluppo sostenibile” introdotto nel 1987 nel rapporto “Our Common Future” delle Nazioni

Unite. Nel 1992 a Rio de Janeiro venne realizzato un documento chiamato Agenda 21, che comprendeva al suo interno tutte quelle azioni che le diverse nazioni avrebbero potuto, e dovuto, attuare per favorire una migliore gestione dell’ambiente per un futuro migliore dal punto di vista della sostenibilità.

Alcuni dei punti chiavi di questa lista sono:

- La dimensione economica e sociale: povertà, sanità, ambiente ecc.

- La conservazione e gestione delle risorse: nuove risorse energetiche, atmosfera, protezione delle foreste ecc.

- La corresponasabilizzazione: i citttadini e gli organi di governo del territorio devono essere sensibilizati sul loro ruolo strategico per il raggiungimento di una vera sostenibilità;

- La trasversalità: la sostenibilità deve essere inserita in tutti i settori lavorativi.1

Il masterplan e la sostenibilità in questo caso si fonderanno insieme dando vita ad un progetto che potrà garantire sia il benessere in termini sociali, umani ed energetici sia un nuovo spazio da visitare o da vivere al meglio.

Relatori: Roberto Albano, Chiara Aghemo
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4067
Capitoli:

INDICE

Introduzione

PRIMA PARTE:

LA CERAMICA LIGURE VACCARI

1.1 Ceramica Vaccari: una fabbrica europea

1.1.1 II contesto territoriale

1.1.2 La nascita della fabbrica

1.1.3 La crescita e la prima guerra mondiale

1.1.4 Lo stallo della seconda guerra mondiale e l’affermazione

1.1.5 Gli anni del declino

1.1.6 Cronologia riassuntiva

1.2 La fabbrica ieri: una macchina perfetta.

1.2.1 Planimetria delle destinazioni d’uso dei diversi comparti

1.2.2 I cicli produttivi

1.2.3 I forni

1.2.4 II villaggio operaio

1.3 La fabbrica oggi: un’interessante possibilità di rinascita

1.3.1 Lo stato generale dell’area

1.3.2 Lo stato attuale della fabbrica: una galleria di immagini

SECONDA PARTE:

ANALISI CONOSCITIVA D’AMBITO

2.1 L’analisi del territorio

2.1.1 La localizzazione generale

2.1.2 Le caratteristiche orografiche del territorio

2.1.3 L’analisi climatica

2.2 L’analisi antropica

2.2.1 L’analisi socio-economica

2.2.2 La viabilità e l’accessibilità

2.2.3 II verde e i servizi

2.3 L’analisi degli strumenti urbanistici

2.3.1 La carta della pericolosità idraulica da normativa del Piano di Bacino

2.3.2 La carta della maggiore pericolosità sismica locale all’interno del PUC

2.3.3 La carta della suscettibilità del suolo

2.3.4 La carta dell’assetto insediativo e la carta della variante di assetto insediativo da PTCP

2.3.5 La carta dell’uso dei suoli e la carta degli ambiti e dei distretti

2.4 L’analisi dei punti di forza e di debolezza dell’area

TERZA PARTE:

IL RECUPERO DELLE AREE INDUSTRIALI E DELLA EX CERAMICA VACCARI

3.1 Una fabbrica da riconvertire: la strategia del Comune

3.2 Le grandi riconversioni in Italia e in Europa: casi studio

3.3 II progetto NOVA per la ex Ceramica Vaccari

3.3.1 L’evento NOVA: due giorni di discussione europea sul futuro della ex fabbrica

3.3.2 II bando per il Masterplan di Trasformazione dell’area

QUARTA PARTE:

UN NUOVO MASTERPLAN PER LA TRASFORMAZIONE COMPLESSIVA DELL’AREA

4.1 II concept di progetto: il territorio Italiano.

4.2 La penisola che non c’è

4.3 Obiettivi di progetto

4.3.1 L’adattamento concepì al masterplan

4.3.2 Le destinazioni d’uso

4.3.3 L’accessibilità e la viabilità

4.3.4 La sostenibilità ambientale

4.3.4.1 Esempi di quartieri sostenibili

4.3.5 La riconoscibilità

4.3.6 La fattibilità

4.3 Descrizione del progetto

4.3.1 La Viabilità

4.3.2 La morfologia

4.3.3 Le quantità edificatorie e le prescrizioni di progetto

4.3.3.1 La scheda normativa di piano

4.3.3.2 I calcoli urbanistici di progetto

4.3.4 Le destinazioni d’uso

4.3.5 Le scelte verso la sostenibilità ambientale

4.3.5.1 II corretto orientamento e la forma degli edifici

4.3.5.2 La riduzione dell’effetto “isola di calore”

4.3.5.3 L’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili

4.3.5.4 II recupero del terreno di scavo

4.3.5.5 II recupero delle acque meteoriche

4.3.5.6 La Vertical Farm

4.4 II progetto di luce: il faro nella notte

4.4.1 II PRIC: cos’è e a cosa serve

4.4.2 L’ipotesi di PRIC per il nuovo quartiere Vaccari

4.4.2.1 Illuminazione funzionale

4.4.2.2 Illuminazione decorativa

4.4.3 Suggestioni visive notturne

Conclusioni

ALLEGATI:

TAVOLA 1 - Inquadramento territoriale

TAVOLA 2 - Analisi territoriale

TAVOLA 3 - Stato attuale della fabbrica

TAVOLA 4 - Masterplan di progetto

TAVOLA 5 - Schematizzazione concept di progetto

TAVOLA 6 - Destinazioni d’uso

TAVOLA 7 - Viabilità

TAVOLA 8 - Riferimenti progettuali

TAVOLA 9 - Strategie sostenibili: prima parte

TAVOLA 10 - Strategie sostenibili: seconda parte

TAVOLA 11 - Viste 3D dell’area

TAVOLA 12 - Progetto di luce per il quartiere Vaccari

TAVOLA 13 - Suggestioni notturne

Bibliografia:

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- Presentazione di Philippe Foulquiè all’evento NOVA cantieri creativi di Marzo 2014.

Leggi e Normative:

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- Norme Tecniche di Attuazione del Piano Urbanistico Comunale di Santo Stefano di Magra, Parte Quinta, articolo 150.

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- Norme Tecniche di Attuazione del Piano Urbanistico Comunale di Santo Stefano di Magra, Parte Quinta, articolo 13.

- Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico: Norme di Attuazione, art. 44.

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- Norme Tecniche di Attuazione del Piano Urbanistico Comunale di Santo Stefano di Magra, Parte Quinta, articolo 152.

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