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Effetti dell’incertezza modellistica e climatica sulla valutazione della producibilità idroelettrica: applicazione all’impianto di Villa di Prali

Gianluca Lamberti

Effetti dell’incertezza modellistica e climatica sulla valutazione della producibilità idroelettrica: applicazione all’impianto di Villa di Prali.

Rel. Paolo Vezza, Alberto Viglione. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Energetica E Nucleare, 2025

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Abstract:

Il presente lavoro di tesi è volto alla valutazione degli effetti delle incertezze delle stime delle portate fluviali e del cambiamento climatico sulla produzione di energia di un impianto idroelettrico ad acqua fluente. L’incertezza nella stima della portata risulta essere particolarmente rilevante nel contesto della produzione di energia rinnovabile nell’arco Alpino, regione caratterizzata da una crescente variabilità stagionale dovuta agli impatti del cambio climatico. Lo studio è stato condotto sull’impianto idroelettrico di Villa di Prali, attualmente in costruzione lungo il torrente Germanasca, in provincia di Torino. È stata sviluppata un’analisi di sensibilità idrologico-energetica, sulla base dei modelli di regionalizzazione delle portate SIMPO e RENERFOR. L’analisi dell’effetto del cambiamento climatico ha preso in considerazione gli scenari climatici futuri RCP 2.6 e RCP 8.5 per i bacini della Plessur (Svizzera) e del Sibertal (Austria), con l'aggiunta di uno scenario estremo a precipitazioni esclusivamente liquide. Dall’analisi dei risultati degli scenari futuri emerge una distribuzione più uniforme delle portate nel corso dell’anno, con riduzione e anticipo del picco primaverile delle portate. In particolare, si prevede una forte riduzione del deflusso nel periodo estivo che comporta una variazione negativa della produzione di energia fino a circa -40% nei mesi più caldi. Invece si osservano forti incrementi di produzione nei mesi di marzo e aprile, con variazioni anche superiori al +170%. La maggiore distribuzione temporale del deflusso determina inoltre una riduzione del periodo di fermo impianto, e in alcuni scenari comporta un aumento complessivo della produzione annua di circa pari al 30% rispetto alle condizioni attuali. Dalle analisi risulta che la configurazione progettuale attuale non è la più ottimale in quanto in previsione di scenari futuri le turbine non lavorerebbero alla massima potenza in nessun periodo dell’anno, con conseguente diminuzione dei rendimenti medi. Lo studio sottolinea come i criteri progettuali per nuovi impianti idroelettrici debbano incorporare fin dall'inizio gli scenari di cambiamento climatico. Tale approccio consente una progettazione di impianti più resilienti, capaci di adattarsi alle future variazioni della disponibilità idrica.

Relatori: Paolo Vezza, Alberto Viglione
Anno accademico: 2025/26
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 93
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Energetica E Nucleare
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-30 - INGEGNERIA ENERGETICA E NUCLEARE
Aziende collaboratrici: SCOTTA SpA
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/38315
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