Emanuela Borgognone
Il Grande Fiume e l’antico Marchesato. Il ruolo del Designer per Territori nell’area Saluzzese nel progetto di promozione e valorizzazione del patrimonio ambientale e naturale. = The Great River and the ancient Marquisate. The role of the Designer for Territories in the Saluzzo area in the project of promotion and enhancement of the environmental and natural heritage.
Rel. Pier Paolo Peruccio, Gianluca Grigatti. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Design E Comunicazione, 2025
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| Abstract: |
Il reticolo delle acque fluviali è l’innervatura che sostiene la parte terrestre del pianeta e che ha consentito alla nostra specie di evolversi insieme all’ambiente che la ospita.”. (Giuliano V., 2023). I corsi d’acqua, veri e propri “vasi sanguigni” della Terra, trasportano elementi vitali esattamente come fa il sangue nel corpo umano. Questa funzione così essenziale è svolta da una quantità d’acqua minima rispetto al totale: soltanto lo 0,0002% dell’acqua terrestre scorre in fiumi e torrenti. Il resto si concentra principalmente nei mari (96%) o sotto forma di ghiaccio nei poli e nei ghiacciai (2%). Eppure, la presenza dei fiumi ha segnato profondamente la storia delle civiltà. Da sempre, l’umanità si è insediata lungo le loro rive, traendo da essi sostentamento, vie di comunicazione, energia, strumenti per l’agricoltura e condizioni igienico-sanitarie migliori. Grandi fiumi come il Nilo, il Gange, il Tigri e l’Eufrate, il Mississippi o il Rio delle Amazzoni sono stati protagonisti dello sviluppo delle civiltà. Col tempo, però, si è verificata una progressiva perdita di connessione tra l’uomo e i fiumi. Considerati sempre più come strumenti da sfruttare e non come elementi vitali da rispettare, i corsi d’acqua sono stati deviati, costretti in argini artificiali, e spesso dimenticati. La logica della dominazione ha sostituito quella della convivenza. L’acqua, a differenza del fuoco, non si lascia domare: la si è trattata come se fosse infinita, compromettendo l’equilibrio del sistema idrogeologico. Oggi, più della metà della popolazione mondiale vive a meno di 3 km da un fiume, ma paradossalmente questi corsi d’acqua sono sempre meno presenti nella quotidianità delle persone. Nascosti da infrastrutture, relegati a margini inaccessibili, sono diventati presenze silenziose e distanti. Come osserva Stefano Fenoglio nel suo libro “Uomini e fiumi. Storia di un’amicizia finita male” (Rizzoli, 2023), i fiumi sembrano amici dimenticati. L’autore suggerisce tre azioni fondamentali per cercare di recuperare questo rapporto: riconnettersi fisicamente con i fiumi attraverso la frequentazione quotidiana; affidarne la gestione a chi li conosce realmente; e infine, affrontarne la complessità con soluzioni consapevoli e responsabili. In questo scenario si inserisce il ruolo del designer, figura sempre più cruciale nel mediare tra uomo e territorio, capace di promuovere progetti di valorizzazione che mettano al centro la sostenibilità, la memoria dei luoghi e la partecipazione attiva delle comunità. Il Focus di questa tesi di ricerca consiste nel stimolare una riflessione più ampia su come il design può entrare in contatto con il territorio nel favorire e sviluppare consapevolezza dell’importanza e del ruolo fondamentale dell’acqua nella nostra quotidianità. |
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| Relatori: | Pier Paolo Peruccio, Gianluca Grigatti |
| Anno accademico: | 2024/25 |
| Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
| Numero di pagine: | 78 |
| Soggetti: | |
| Corso di laurea: | Corso di laurea in Design E Comunicazione |
| Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea > L-04 - DISEGNO INDUSTRIALE |
| Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
| URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/37973 |
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