Francesca Santero
La riqualificazione del patrimonio edilizio esistente della seconda metà del 900 nello spazio alpino : strategie di intervento su un edificio residenziale a Sampeyre - Valle Varaita.
Rel. Antonio De Rossi, Guido Callegari. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2014
Abstract: |
Premessa metodologica L’obiettivo della tesi è quello di indagare sul patrimonio edilizio non storicizzato realizzato tra gli anni ’50 e ’70 del secolo passato nel contesto alpino, in particolare con riferimento ad un piccolo Comune montano sito in Valle Varaita, Sampeyre. Il lavoro di tesi inquadra questo ambito prendendo in analisi temi fondamentali quali la nascita del turismo di massa, lo sviluppo della seconda casa e le politiche che si possono mettere in atto per salvaguardare il patrimonio architettonico e ambientale. Si prenderanno in esame alcuni esempi di edifici risalenti a quel periodo e si cercherà di elaborare delle strategie progettuali in un’ottica energetica ed estetica funzionale, attraverso operazioni di retrofit, ampliamenti, estensioni, variazioni per poter verificare se esistano delle possibilità di adeguamento funzionale e normativo di queste strutture edilizie così avulse dal contesto. Recuperare è più economico che demolire e costruire. Sempre più spesso ormai si è chiamati ad intervenire tramite azioni progettuali sul costruito e sempre più sovente bisogna notare l’obsolescenza degli aspetti funzionali e prestazionali degli edifici anche alla luce di una evoluzione del quadro normativo di riferimento. La possibilità di intervenire su un edificio esistente rappresenta da una parte la conseguenza inevitabile di adeguare il manufatto alle nuove esigenze prestazionali, dall’altra di avviare grazie al recupero, un nuovo processo di riqualificazione che non interessa solo la scala edilizia ma si estende, nel caso alpino, anche a livello territoriale. Inoltre intervenire su edifici esistenti comporta una riduzione del consumo di suolo ormai saturo e la possibilità di modificare la configurazione morfologica e volumetrica degli edifici. Purtroppo però le iniziative riguardo al patrimonio, consistente, di quegli anni, si riducono a livello locale e non sono ancora stati messi a punto protocolli di interventi mirati e soprattutto condivisi che possono prevedere soluzioni e processi comuni di riqualificazione. Queste pratiche nella maggior parte dei casi sono rivolte a borgate che stanno pian piano scomparendo o comunque a ville e abitazioni private dove i proprietari chiamano imprese di costruzione locale e commissionano loro interventi orientati alla logica della conservazione storica, con l’utilizzo di materiali caratteristici tipici della cultura alpina, ma lasciano in secondo piano enormi edifici fuori scala, consumatori di energia, che se hanno portato ad un iniziale successo, grazie alla nascita della pratica sciistica e dei nuovi impianti di risalita invernale ora rappresentano sprechi e problematiche complesse. Nonostante non ci siano ancora delle normative precise, il principale intervento di trasformazione su cui solitamente si decide di intervenire è il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio. I manufatti sono sorti in un epoca in cui il costo dell ’energia non influiva in modo determinante sui sistemi di riscaldamento e quindi non si poneva attenzione alle prestazioni di isolamento termico. Il progetto di recupero quindi si pone come obiettivo quello di una riqualificazione energetica attraverso una diminuzione dei consumi in fase di esercizio con una maggiore cura per i sistemi impiantistici e dei sistemi di chiusura. Intervenire e in qualche modo riplasmare l’edificio diventa parte integrante del processo di riqualificazione e dovrebbe coinvolgere tutti gli operatori, compresi gli enti normativi. Lo scopo della tesi è affrontare un tema assolutamente attuale ma che comunque non è ancora stato assorbito del tutto nell’immaginario collettivo. Si tratta di un problema non solo edilizio - architettonico ma anche sociale perché attualmente queste strutture non vengono più abitate: sono cambiate le esigenze e i bisogni dei fruitori della montagna che per lungo tempo è stata oggetto di sperimentazione e che a causa del suo progressivo sfruttamento ha subito un forte collasso, travolta da questi processi di trasformazione e metamorfosi. |
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Relatori: | Antonio De Rossi, Guido Callegari |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GE Geografia U Urbanistica > UM Tutela dei beni paesaggistici |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3742 |
Capitoli: | Ringraziamenti Premessa metodologica Capitolo 1: Un viaggio alla scoperta della montagna 1.1 Vivere in montagna: il rapporto fra l'uomo e un'architettura definita anonima 1.2 I protagonisti della montagna 1.3 Montagna e città: antitesi e bipartismo tra due luoghi 1.4 Un'edilizia selvaggia 1.5 Le ragioni della crisi 1.6 Il boom turistico ed edilizio nel secondo dopoguerra Capitolo 2: La seconda casa: molto spazio nessun vantaggio 2.1 L'evoluzione della seconda casa e il rapporto con la domanda 2.2 Possibili soluzioni per intervenire sul patrimonio esistente 2.3 La collocazione delle seconde case sul territorio alpino 2.4 Un problema comune 2.5 Seconde case: geografie di esperienze sull’arco alpino 2.6 Il punto di vista di un architetto contemporaneo: Edoardo Gellner 2.7 La montagna costruita nelle Alpi Sud occidentali 2.8 Le politiche attuate dalle Comunità Montane del Piemonte Capitolo 43: La valle Varaita 3.1 La collocazione e le caratteristiche della valle 3.2 Le caratteristiche insediative 3.3 11 turismo in Valle Varaita 3.4 Lo spopolamento di una valle alpina 3.5 I punti di forza e di debolezza della Valle Varaita 3.6 L’amministrazione e l’organizzazione del territorio Capitolo 4: Sampeyre 4.1 L’evoluzione insediativa di Sampeyre 4.2 Un salto indietro nel tempo: Reportage fotografico tra la Sampeyre di ieri e quella di oggi 4.3 Edilizia e strumenti urbanistici 4.4 Edoardo Gellner: Un progetto in quota per Sampeyre 4.5 Il comprensorio sciistico di Sant’Anna 4.6 Il condominio montano 4.7 Il GAL tradizione delle Terre Occitane 4.8 Valorizzare le risorse della Valle Varaita: il progetto CAPAcities 4.8.1 L’approccio progettuale e le fasi di lavoro 4.8.2 Un’animazione territoriale: Il punto di vista degli attori locali 4.8.3 La sostenibilità nell’edilizia pubblica e residenziale: Il progetto pilota di Sampeyre Capitolo 5: Linee guida per la riqualificazione edilizia degli insediamenti esistenti 5.1 La classificazione della tipologia edilizia secondo il progetto TABULA 5.2 Le strategie progettuali 5.3 Esempi di riqualificazione su edifici esistenti 5.3.1 Wohnhaus - Edificio per appartamenti Amburgo (Germania) 5.3.2 Rucksack House-Edificio per appartamenti Colonia (Germania) 5.3.3 Les loggias bois a Bondy (Francia) 5.3.4 Edificio residenziale a Riihimàki 5.4 Strategie di intervento 5.5 Analisi dell’edificio preso in esame secondo il progetto TABULA 5.6.Calcolo delle trasmittanze termiche delle stratigrafie delPedificio e rappresentazione di alcuni nodi significativi Capitolo 6: Studio di un condominio residenziale montano a Sampeyre 6.1 Scenari di intervento 7 Conclusioni Riferimenti bibliografici |
Bibliografia: | Bibliografia Testi 1. Bagliani Domenico, La montagna esplorata: Progetto e formazione nel contesto alpino, La Vallèe, Aosta 2000 pp. 17-21; 2. Benedetti Cristina, Costruire in legno.edifici a basso consumo energetico, Bozen-Bolzano University Press, Bolzano, 2009; 3. Benedetti Cristina, Risanare l’esistente:soluzioni per il comfort e l’efficienza energetica, Bozen-Bolzano University Press, Bolzano, 2011; 4. Bernardi Roberto, Silvino Salgaro, Claudio Smiraglia, L'evoluzione della montagna italiana fra tradizione e modernità, Patron, Bologna 1994, pp. 53-60; 5. Bolzoni Luciano, Abitare molto in alto: le Alpi e l’architettura, Priuli & Verlucca, Scarmagno, 2009; 6. Bolzoni Luciano, Architettura moderna nelle Alpi italiane dal 1900 alla fine degli anni Civone Canavese, 2000; 7. 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