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Valorizzazione sostenibile di farina di nocciola disoleata: estrazione e caratterizzazione proteica per applicazioni in biotecnologie alimentari. = Valorization of defatted hazelnut press cake: protein extraction and characterization for application in food biotechnology.

Alessandro Lapolla

Valorizzazione sostenibile di farina di nocciola disoleata: estrazione e caratterizzazione proteica per applicazioni in biotecnologie alimentari. = Valorization of defatted hazelnut press cake: protein extraction and characterization for application in food biotechnology.

Rel. Debora Fino, Silvia Fraterrigo Garofalo. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili, 2025

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Abstract:

Valorizzazione in ottica di economia circolare di scarti e sottoprodotti dell'industria alimentare Abstract Le sfide dei sistemi alimentari globali, le proiezioni demografiche, la sicurezza alimentare e l'impatto del riscaldamento globale incidono notevolmente sulla crescente domanda di fonti proteiche. Questi fattori spingono a considerare l’utilizzo di sottoprodotti come fonte proteica ma anche promuovere l’adozione di metodi di estrazione sostenibili, volti a ridurre l’impatto ambientale. La farina di nocciola (Corylus avellana L.) disoleata, è un sottoprodotto derivante dalla produzione di olio di nocciole e ricco in proteine vegetali. I solventi eutettici (in inglese Deep Eutectic Solvents, DES) sono un’alternativa sostenibile ai metodi tradizionali di estrazione delle proteine, tra cui l’estrazione acida seguita da precipitazione isoelettrica (ALKIS). Questi solventi si differenziano dagli organici tradizionali perché sono biodegradabili, più ecologici, meno tossici, più economici e derivanti da fonti rinnovabili anziché da combustibili fossili. L’obiettivo della tesi è valutare e mettere a confronto i metodi di estrazione tradizionali delle proteine con le tecniche di estrazione basate con solventi eutettici, focalizzandosi sul rendimento proteico, l’efficienza e l’integrità della struttura secondaria. L’analisi FTIR ha dimostrato che le proteine estratte con DES contenevano una proporzione più elevata di strutture β-foglietto, indicando una maggiore stabilità; al contrario, il metodo tradizionale, nonostante presentasse un contenuto proteico più alto, conteneva una maggiore quantità di proteine con strutture random coil, indicando una parziale denaturazione. Anche lo studio sugli spettri ha avvalorato queste differenze strutturali, mostrando il ruolo dei legami idrogeno nella stabilizzazione delle proteine estratte con DES. In conclusione, il lavoro di tesi ha messo in risalto le differenze tra le tecniche di estrazione tradizionali e quelle emergenti, evidenziando il potenziale dei solventi eutettici (DES) come metodo efficace per il recupero di proteine di alta qualità dalla biomassa di nocciolo, contribuendo allo sviluppo dell’economia circolare. Le ricerche future dovrebbero focalizzarsi sull’ottimizzazione dei parametri di estrazione con DES, al fine di massimizzare il rendimento proteico.

Relatori: Debora Fino, Silvia Fraterrigo Garofalo
Anno accademico: 2024/25
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 65
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-22 - INGEGNERIA CHIMICA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/36289
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