Progetto per il Barrio Puerto di Valparaiso

La presente tesi è il resoconto del processo di Doppia Laurea che la nostra scuola sostiene in accordo tra la nostra università e il Politecnico di Torino in Italia. Questo processo permette di accedere ai termini dell'accordo attraverso lo sviluppo, nella nostra scuola, di due trimestri di tesi.

Un terzo periodo si svilupperà presso l'università d'origine.

Data questa premessa, Matteo, autore dell'esposizione, sviluppa un progetto complesso che ha a che fare sia con la riformulazione dell'infrastruttura esistente, sia con la proposta di un volume totalmente nuovo. Questa complessità è accentuata considerando la sensibilità del luogo del progetto: da un lato uno spazio vuoto, dall'altra la facciata conservata, prodotto della grande esplosione e conseguente incendio della Calle Serrano nel febbraio del 2007, che distrusse completamente due edifici e ne danneggiò seriamente altri due, tra cui il Palacio Suber- caseaux, del quale restano solo le facciate puntellate.

Questo è il contesto che prende in considerazione Matteo, un vuoto dì fronte a un edificio del quale rimangono solo le facciate, inserito in un quartiere con un riconosciuto valore non solo patrimoniale, ma anche fondamentale per la città: in questo luogo ha origine Valparaiso, insieme al suo porto.

Il progetto si orienta verso una delle più sociali delle attività umane: il mangiare, la tavola e la gastronomia. Propone un programma che, attraverso l'azione del mangiare, si espande alla cucina, agli alimenti, agli ingredienti, ai laboratori, alle materie prime, ai prodotti elaborati. Una sorta di mercato dell'alimentazione in tutte le sue dimensioni: degustare, insegnare, consumare, condividere, produrre.

Per fare ciò, riconosce ciò che esiste, si posiziona a una certa distanza e valorizza il luogo e la disponibilità di ciò che è ancora intatto. In seguito, lo integra, lo reinterpreta e modifica. Rispetta però altera la facciata continua sulla strada. Unifica i due edifici e, nonostante siano due volumi, li consolida come un intero.

In concreto, la riflessione formale si colloca In questa relazione dell'antica preesistenza di fronte al nuovo, e viceversa. Non solo l'antico come supporto, ma come generatrice originale del nuovo. E non il nuovo come una continuità storica, ma come ciò che si confronta con il suo proprio presente. Qui sta la sfida: la relazione tra contenitore e contenuto, In quanto il primo è un'antica preesistza e un vuoto urbano, mentre il secondo è ciò che Interpreta e ordina, però non modifica ciò che esiste.

Si colloca in due luoghi che contengono in sé due tempi. Però entrambi sono tempi nuovi.