Approcci metodologici alla ricostruzione post sismica del patrimonio architettonico. Il caso studio di Lorca (Spagna) e il confronto con L’Aquila (Italia) = Methodological approaches to post seismic reconstruction of architectural heritage. The case study of Lorca (Spain) and a comparison with L'Aquila (Italy)

La ricerca di tesi si inserisce nel dibattito sulla ricostruzione di città che hanno sofferto il trauma di un disastro come quello del terremoto e vuole tentare di proporre nuove metodologie finalizzate alla ricostruzione del patrimonio architettonico e urbano mettendo a confronto differenti esperienze sperimentate in contesti geografici distanti, ma analoghi sia per gli approcci teorico-metodologici di riferimento, sia per le soluzioni operative adottate. Obiettivo della tesi è analizzare la possibilità di far coesistere approcci provenienti da realtà diverse nell’ambito del restauro e della ricostruzione del patrimonio danneggiato da eventi sismici. L’oggetto della tesi risiede nell’indagare le metodologie di intervento impiegate nella città di Lorca in seguito al sisma che ha colpito la cittadina spagnola nel 2011 e che ha posto le istituzioni locali di fronte ad una complessa, quanto eterogenea, panoramica dei danni rilevati. Il lavoro prende avvio da un’ampia campagna conoscitiva in merito ad un tema, ancora poco trattato dalla letteratura accademica italiana, che ha coinvolto l’intera città di Lorca, con l’obiettivo di approfondire le questioni relative alla sua storia, alla cultura locale ma anche all’atteggiamento nei confronti di un tema delicato come quello della tutela, del restauro e valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Nello stesso ambito la tradizione italiana rappresenta un punto di riferimento nel panorama europeo e, in particolar modo a causa della recente esperienza de L’Aquila, ha contribuito a creare paradigmi teorici ed applicazioni pratiche in merito al dibattito sulla ricostruzione post sismica. Tuttavia, la possibilità di confrontare tale competenza con analoghe esperienze di culture prossime a quella italiana sarebbe opportuno per comprendere come si affronta la stessa problematica in un contesto diverso. A tale scopo la ricerca intende proporre un confronto tra i due diversi approcci alla ricostruzione: quello della città di Lorca e quello della città de L’Aquila. E’ interessante comprendere come è stato gestito il rapporto tra conservazione e innovazione su un piano teorico, quanto allo stesso tempo sarà importante affrontare il tema dell’incontro tra l’antico e il nuovo in un progetto architettonico. Ci si interroga sulle motivazioni che hanno portato le istituzioni a riproporre l’immagine storica e ideale di una città o, al contrario, a far prevalere il segno del tempo, accogliendo il danno come uno strumento in grado di testimoniare le trasformazioni di un luogo. Senza tralasciare l’importanza di approfondire il grado di coinvolgimento che ha interessato le comunità locali, ma anche quanta coesione ci sia stata tra le rappresentanze governative e le stesse comunità, cercando di capire quale approccio possa garantire un miglior impiego di risorse economiche e umane. Se ci si aprisse, dunque, alla sola possibilità di osservare, e nulla di più, l’operato altrui si scoprirebbero innumerevoli soluzioni apprezzabili, progettualità inesplorate; si ritroverebbe l’armonia necessaria, e alle volte mancante, in un processo, quello della ricostruzione, che dovrebbe seguire un iter definito e coerente. Esplorare nuovi contesti architettonici e farne propri alcuni aspetti positivi non significa rinunciare alla propria identità, ma, al contrario, arricchire il proprio bagaglio professionale, agevolando un dialogo interculturale nel settore del restauro che apporti soluzioni innovative, spunti costruttivi e progresso.