Valutazione Quantitativa della DanzaTerapia per il Parkinson: Metodologie e Risultati Preliminari = Quantitative Evaluation of Dance Therapy for Parkinson’s Disease: Methodologies and Preliminary Results

La presente tesi ha l'obiettivo di valutare quantitativamente gli effetti potenziali della DanzaTerapia sui sintomi motori in pazienti affetti da malattia di Parkinson, fornendo evidenze preliminari in grado di supportare la progettazione di studi futuri. Nella prima parte, si introduce una panoramica sulla malattia di Parkinson e sulle varie metodologie di DanzaTerapia attualmente impiegate per il miglioramento della qualità di vita nei pazienti. Viene quindi descritto un protocollo sperimentale rigoroso, sviluppato per condurre prove motorie dettagliate presso il laboratorio PolitoBioMed Lab del Politecnico di Torino, utilizzando tecnologie optoelettroniche avanzate per l’analisi del cammino. Il protocollo prevede la raccolta di parametri motori fondamentali come l’ampiezza del passo e gli angoli articolari di caviglia, anca e ginocchio, attraverso esercizi motori specifici che includono camminate lineari, curve a 90° e la salita di un gradino. Tali prove sono condotte sia prima sia dopo ogni sessione di DanzaTerapia, integrando successivamente questionari soggettivi volti a rilevare le percezioni dei pazienti rispetto ai cambiamenti post-seduta. Questa metodologia permette di verificare la corrispondenza tra percezioni soggettive e dati oggettivi delle misurazioni motorie. Lo studio coinvolge un campione preliminare di cinque soggetti, con l'obiettivo di raccogliere dati significativi per valutare l'efficacia della DanzaTerapia come approccio complementare nel trattamento dei sintomi motori del Parkinson. L'importanza di questa ricerca risiede nel potenziale della DanzaTerapia di andare oltre le tradizionali terapie motorie, offrendo non solo benefici fisici, ma anche miglioramenti nel benessere psicologico e sociale dei pazienti. Questo approccio innovativo potrebbe trasformare le modalità di intervento nel trattamento del Parkinson, favorendo una maggiore partecipazione attiva e una qualità di vita superiore. I risultati attesi potrebbero gettare le basi per future ricerche e contribuire a un’applicazione clinica pionieristica di questa pratica terapeutica, suscitando un crescente interesse per il suo potenziale impatto positivo sui pazienti.