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Il paesaggio idroelettrico in Val d'Ossola : architettura e territorio nei primi trent'anni del Novecento : il sistema di centrali della Valle Antrona

Andrea Monteleone, Viviana Ponte

Il paesaggio idroelettrico in Val d'Ossola : architettura e territorio nei primi trent'anni del Novecento : il sistema di centrali della Valle Antrona.

Rel. Rosa Rita Maria Tamborrino, Fulvio Rinaudo, Paolo Piumatti. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2015

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

Parlare di idroelettrico in Italia significa trattare di una parte estremamente importante di storia, non solo legata alla realizzazione delle opere idrauliche e allo sviluppo dei macchinari utili alla produzione di energia elettrica, ma anche alla storia in senso culturale e socio economico del territorio nazionale, rammentando il ruolo fondamentale che le prime applicazioni dell'energia elettrica hanno avuto nella rivoluzione industriale italiana e le conseguenti trasformazioni che ne sono derivate.

É un esempio importante dell'epoca la provincia piemontese del Verbano – Cusio - Ossola che, nei primi trent'anni del Novecento, è stata oggetto di studi, progetti e trasformazioni legati allo sviluppo dell'energia idroelettrica. Lo straordinario panorama naturale, ricco di fiumi, laghi, circondato da montagne, e i preziosi modelli di architetture elettriche presenti sul territorio hanno reso la val d'Ossola uno dei luoghi emblematici e meglio rappresentativi del cambiamento culturale e delle trasformazioni ambientali che il progresso nel campo dello sfruttamento delle acque ha prodotto in Italia. Per questo risulta essere un paesaggio di grandissimo interesse per la storia dell'economia e dell'industria italiana, senza però dimenticare la forte valenza architettonica che esso assume grazie alla presenza delle centrali, le quali diventano simbolo delle nuove potenze elettrica, economica e culturale. Infatti la progettazione delle fabbriche idroelettriche, costruite nel primo ventennio del XX secolo, ha un ruolo rappresentativo per la società vista la loro collocazione in ambienti naturali e lontani dal dibattito urbano dell'epoca, sottolineando il risultato che può nascere dall'incontro tra forze culturali e produttive . Non a caso il rapporto tra centrale e paesaggio è stato risolto in molti casi grazie ad una committenza sensibile ed illuminata, costituita dagli imprenditori delle società elettriche, che ha chiamato in gioco alcuni degli architetti più importanti e attivi dell'epoca, come Piero Portaluppi e Gaetano Moretti, proprio per evidenziare non solo l'importanza tecnica e produttiva della macchina idroelettrica ma anche il suo valore estetico e il suo inserimento all'interno di un ambiente naturale eccezionale.

Per quanto ancora poco valorizzato e conosciuto, il patrimonio architettonico non è il solo oggetto d'interesse, difatti non bisogna dimenticare che la costruzione degli impianti idroelettrici ha inevitabilmente comportato dei notevoli cambiamenti ambientali. La costruzione dei fabbricati contenenti turbine e trasformatori, i sistemi di condotte forzate e pompe di recupero necessarie al trasporto delle acque, la costituzione di bacini imbriferi artificiali, la creazione di dighe hanno mutato il paesaggio fino ad allora pressoché inalterato.

Il complesso di impianti sul torrente Ovesca, nella Valle Antrona è un caso rappresentativo, non solo per essere uno dei primi esempi di sistema territoriale per la produzione e il trasporto di energia elettrica generato dal collegamento di più centrali, ma ulteriormente per lo studio di come queste nuove reti idrauliche, stradali ed elettriche si siano inserite aH'interno della natura delle valli ossolane in un periodo storico che per la prima volta vede la cultura della tutela volta al paesaggio stesso.

La ricerca storica sul tema del paesaggio idroelettrico in val d'Ossola è affrontata e approfondita in forma di Digital History, attraverso l'integrazione di più discipline quali la Geomatica e le tecniche di rappresentazione attraverso software di modellazione 3D.

Per mezzo del Sistema Informativo è stato redatto un censimento delle centrali idroelettriche presenti su territorio provinciale, elaborando un sistema di banca dati contenente informazioni su di esse, ricavate con l'ausilio di fonti d'archivio, bibliografiche e altre fonti dirette.

L'ausilio dato dal processo modellazione 3D come strumento per la visualizzazione digitale è stato molto utile al fine della comprensione dei processi di trasformazione riguardanti il sistema di impianti idroelettrici situati in Valle Antrona.

Questo tipo di approccio ha permesso di tradurre le informazioni ottenute dalla ricerca storica in forma digitale con la possibilità di trasferire e mettere a disposizione gli esiti dello studio.

Relatori: Rosa Rita Maria Tamborrino, Fulvio Rinaudo, Paolo Piumatti
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AN Opere di ingegneria civile, trasporti, comunicazioni
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3390
Capitoli:

Premessa

PARTE I

LO SVILUPPO DELL’INDUSTRIA ELETTRICA IN ITALIA

Le origini

La società Edison

Il passaggio agli impianti idroelettrici

Il conflitto tra natura e progresso

PARTE II

IL PAESAGGIO IDROELETTRICO DELLA VALLE OSSOLA

Il territorio

Il paesaggio elettrico ossolano

La nuova architettura "elettrica"

Il progetto GIS

PARTE III

IL SISTEMA DI CENTRALI NELLA VALLE ANTRONA

La Valle Antrona

Il sistema di impianti

Dal Dem al modello tridimensionale

Il progetto per l'impianto di Rovesca

Conclusione

Bibliografia

Sitografia

Ringraziamenti

Bibliografia:

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- Fondazione Piero Portaluppi - Milano (maggio 2014)

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